
GIORGIA PROMETTE RICCHI AIUTI AGLI INDUSTRIALI, MA SA BENE CHE LE CASSE DELLO STATO SONO VUOTE – NEL TENTATIVO DI PLACARE LE PROTESTE DI CONFINDUSTRIA PER IL CARO ENERGIA, MELONI HA ANNUNCIATIO UN PIANO DI FINANZIAMENTI PER LA PRODUTTIVITÀ. PECCATO CHE NON CI SIANO RISORSE PUBBLICHE DA IMMETTERE NEL SISTEMA, SE NON QUELLE DEL PNRR, CHE SONO RIMODULAZIONI DI OBIETTIVI GIÀ PREVISTI E VANNO QUINDI APPROVATE DA BRUXELLES – INUTILE ASPETTARSI INVESTIMENTI NELL'IMMEDIATO: NELLA PROSSIMA LEGGE DI BILANCIO CI SARA’ SOLO QUALCHE PICCOLO AIUTO, NON IL CAMBIO DI PASSO CHIESTO DA EMANUELE ORSINI…
Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per "la Stampa"
GIORGIA MELONI - ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA – FOTO LAPRESSE
Il patto con il mondo produttivo promesso dalla premier Giorgia Meloni sarà molto complicato da mettere in piedi. Il problema principale è che non ci sono risorse pubbliche da immettere nel sistema, se non quelle del Pnrr, che sono rimodulazioni di obiettivi già previsti.
Perciò inutile aspettarsi investimenti nell'immediato: nella prossima legge di bilancio ci sarà qualche piccolo aiuto, ma non quel cambio di passo chiesto da Confindustria. Il piano del governo per le imprese sarà a costo zero e a lungo termine, e punterà molto sulla moral suasion verso l'Europa per cambiare il Green deal e agire sulla formazione del prezzo dell'energia.
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EMANUELE ORSINI – ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA – FOTO LAPRESSE
La premier Giorgia Meloni, nel corso del suo intervento a Bologna, ha messo le mani avanti dicendo che le bollette non possono essere scontate con interventi pubblici perché non ci sono i soldi. Al di là della garanzia di tenere gli occhi aperti sulla speculazione, il governo si sta concentrando sul tema del disaccoppiamento, proposta messa sul tavolo anche dal Partito democratico.
L'idea che circola tra i tecnici è quella di lavorare a strumenti innovativi e più mirati in chiave di disaccoppiamento del prezzo delle rinnovabili da quello del gas, puntando su contratti pluriennali a prezzo fisso che offrano maggiore stabilità. Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ammette però che il disaccoppiamento dei prezzi dell'energia è «un problema europeo».
[…] L'esecutivo vuole comunque premere per cambiare il meccanismo di determinazione del prezzo a livello europeo. L'altra leva da utilizzare è il taglio della produzione del gas con le nuove energie, percorso che appare lungo. In questo caso la strategia è rappresentata dal nucleare.
Nei prossimi giorni inizierà la discussione in Parlamento e Pichetto confida che il disegno di legge sul nucleare possa essere approvato entro la fine dell'anno. La strada individuata porta ad avere piccoli reattori in grado di produrre energia tra 5-10 anni.
GIORGIA MELONI - ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA – FOTO LAPRESSE
Nel giro di un mese è attesa la prossima revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, la quinta e la più corposa, che consentirà di redistribuire alcune risorse alle imprese. La premier Meloni le quantifica in 15 miliardi di euro, da destinare per la produttività e l'occupazione.
Nel pacchetto ci sono anche i circa 6 miliardi di euro di Transizione 5.0 rimasti bloccati a causa dei paletti burocratici che hanno reso inutilizzabili gli incentivi. Per Transizione 5.0 si intende quel piano che mette a disposizione delle aziende crediti d'imposta nell'ambito della trasformazione digitale ed energetica.
Ebbene, la via maestra per spostare questi soldi all'interno del Pnrr è quella dei contratti di programma, in sostanza strumenti di finanziamento costruiti ad hoc per le aziende.
GIANCARLO GIORGETTI GILBERTO PICHETTO FRATIN
In base a come evolverà la partita dei dazi tra Europa e Stati Uniti, una parte di questi 15 miliardi potrebbero essere rimodulati anche per venire incontro alle esigenze delle imprese esportatrici.
Il Green deal è un altro fronte europeo su cui l'esecutivo di centrodestra cerca sponde. L'automotive è il comparto che sta pagando il prezzo più alto con ricadute pesanti sulla produzione industriale complessiva. La speranza di Meloni è costruire una piattaforma con il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz sul principio della neutralità tecnologica, magari rivedendo il metodo di calcolo delle emissioni.
Capitolo Made in Italy. Il governo ha avviato una consultazione pubblica per scrivere una nuova strategia industriale. Lo scopo è definire il "Libro Bianco del Made in Italy 2030" che verrà presentato entro l'estate.
Dalla consultazione finora è emersa la necessità di rafforzare le filiere tradizionali, le cosiddette "4A": abbigliamento, arredamento, automotive, agroalimentare. Ma anche di investire sulle filiere innovative: farmaceutica, spazio, intelligenza artificiale e difesa. […]