alessandro giuli massimo cacciari

“COMPLESSO DI INFERIORITÀ IO? MA SE VENGO DALLA SCUOLA DEL FOGLIO DI GIULIANO FERRARA, I PIÙ SNOB DEL MONDO…” – ALESSANDRO GIULI REPLICA A MASSIMO CACCIARI CHE LO AVEVA INVITATO AD ABBANDONARE L’INFERIORITY COMPLEX: “HO ECCESSI DI IDEALISMO, UNA BUONA DESTRA SOCIALE È COSTRETTA A FARE ANCHE QUELLO CHE LA SINISTRA NON FA PIU’. NON POSSO ACCETTARE IL SUPREMATISMO ANTROPOLOGICO DI UNA CERTA INTELLIGHENZIA. QUANDO DICO CHE ALLA GAUCHE SONO RIMASTI I COMICI, NON INTENDO CHE NON ESISTANO INTELLETTUALI DI SINISTRA, SOSTENGO CHE I PARTITI DI SINISTRA HANNO PREFERITO AFFIDARSI ALLE INTEMERATE DEGLI INFLUENCER O DEI CANTANTI - RADICAL CHIC IO? RADICAL NO, MA SICURAMENTE CHIC”

MASSIMO CACCIARI ATTACCA ALESSANDRO GIULI

https://www.dagospia.com/cronache/la-smetta-giuli-complesso-d-inferiorita-danneggia-massimo-cacciari-434255

 

 

Francesca Schianchi per "la Stampa" - Estratti

alessandro giuli

«Complesso di inferiorità io?Ma se vengo dalla scuola del Foglio di Giuliano Ferrara, i più snob del mondo…».

 

Ah, ecco ministro Giuli dove sono i veri radical chic… «Radical no, ma sicuramente chic» (ride).

A consigliare al titolare della Cultura Alessandro Giuli di abbandonare un complesso di inferiorità che lo danneggia è stato ieri su queste pagine il filosofo Massimo Cacciari, in risposta alle dichiarazioni fatte dal ministro sabato scorso: «A sinistra avevano intellettuali e li hanno persi, si sono affidati agli influencer, ora gli sono rimasti i comici e basta».

 

Dunque, è sicuro, niente complesso di inferiorità?

massimo cacciari a otto e mezzo 7

«No, semmai ho eccessi di idealismo. Non a caso ho citato il filosofo del dialogo, allievo di Gentile, l'azionista Guido Calogero. Sono talmente sicuro della mia missione da sostenere che oggi una buona destra sociale è costretta a fare anche quello che la sinistra ha smesso di fare».

 

Eccoci qua: la destra e la sinistra. Cacciari sostiene che un intellettuale non segue le categorie politiche e le suggerisce di non farlo neppure lei. Consiglio rispedito al mittente?

«Mi piacerebbe che avesse iniziato la sinistra a fare un'operazione del genere. Magari saremo noi a iniziare. Anche per questo ho sottolineato che governiamo da patrioti, rappresentando gli interessi culturali dell'Italia senza divisioni preconcette.L'intervista di Cacciari rappresenta un buon modello di confronto critico. Non ha senso chiedermi però di essere come il presidente della Biennale».

 

Alessandro Giuli - inaugurazione padiglione italia - biennale architettura

Faccia come Pietrangelo Buttafuoco, le ha detto, che fa cose che possono piacere o no ma non in una logica politica. Perché no?

«Io sono pur sempre il ministro politico di un governo di destra repubblicana. Non posso e non voglio depoliticizzare il mio ruolo, voglio metterlo al servizio della cultura».

 

E da ministro politico parlava a una platea di Fratelli d'Italia. È per compiacerla che ha detto quella frase, o crede davvero che alla sinistra sono rimasti solo i comici? O come dice Cacciari, era «una battuta da comico»?

«Ovviamente si motteggiava. Se avessi voluto fare una battuta da comico, avrei concluso così: "Con tutto il rispetto per i comici"…».

 

Quindi era una provocazione o lo pensa veramente?

«Auspico una opposizione culturalmente coerente e attrezzata, che farebbe bene anche al percorso istituzionale della destra. Quando dico che alla sinistra sono rimasti i comici, non intendo che non esistano intellettuali di sinistra: ce ne sono coi fiocchi. Sostengo che la classe dirigente politica dei partiti di sinistra ha preferito affidarsi alle intemerate degli influencer o dei cantanti, ha cercato icone e figurine al di fuori della sua tradizionale forma di pensiero. Dopodiché viva la satira».

 

massimo cacciari a otto e mezzo 6

Davvero?

«Perfino quando è faziosa, però con un minimo di rispetto garantito per i ruoli e le istituzioni».

 

Eppure, dica la verità, si è offeso per gli sfottò di Geppi Cucciari e le critiche di Elio Germano.

«Figurarsi se mi offendo per le critiche, ma lei non si permetta mai più di rivolgermi un'osservazione del genere» (ride).

 

Ok, sta scherzando. Ma per davvero?

«Ho sorriso con Geppi Cucciari, dietro le quinte della cerimonia dei David al Quirinale. Conosco le regole del gioco».

 

Non pensa che sia normale che il potere venga criticato?

«Il potere deve essere criticato, per definizione. Non ho alcuna allergia rispetto alla critica, alla satira, all'autoironia. Provengo dalla cultura anti tirannica di Tacito e dalla satira feroce di Giovenale».

giuliano ferrara

 

(…)

 

Per insolentirla? Per dirle che ci sono cose che non vanno. Ma artisti e intellettuali considerati di sinistra devono pensare di avere un ministro "avversario"?

«No, perché rappresento anche loro, come ministro. I miei avversari, giammai nemici, sono gli avversari della cultura, quelli che per danneggiare il governo Meloni o me strumentalizzano la cultura, che invece è un bene di tutti. Sono sempre ispirato a una volontà di dialogo, ma per dialogare bisogna essere in due e rispettarsi a vicenda. Non posso accettare il suprematismo antropologico di una certa intellighenzia di sinistra».

 

Ci risiamo con l'intellighenzia di sinistra.

«Chi pretende di accostarmi a un presunto clan, in Italia, non fa pensare al tartan scozzese ma evoca addirittura l'ombra della mafia, laddove farebbe meglio ad ammettere i danni provocati dal tribalismo domestico gauchista».

 

massimo cacciari a otto e mezzo 5

(…)

Pensa davvero che la cultura a destra sia più popolare e a sinistra più salottiera?

«È stata innanzitutto la cultura della sinistra ad autodefinirsi salottiera. Non sono io ad aver scritto quel magnifico film che è La terrazza di Scola, o ad aver esclamato nannimorettianemente "Dì qualcosa di sinistra!". Sicuramente la destra in questo momento è più popolare e rappresenta le aspettative della maggior parte degli elettori. È andata così…».

Ministro, tra le critiche di Cacciari forse la più feroce è: Giuli non sa niente. Siccome accetta le critiche non si sarà offeso…

«Una cosa la so: stiamo lavorando per mettere ordine, valorizzare e mantenere le promesse fatte. Quanto a Cacciari, secondo me intendeva dire che quando Giuli sa di non sapere lo ammette sempre, socraticamente».

massimo cacciari a otto e mezzo 8MASSIMO CACCIARI alessandro giulialessandro giuli a cinque minuti per presentare il suo libro Alessandro Giuli - inaugurazione padiglione italia - biennale architettura

 

alessandro giuli a cinque minuti per presentare il suo libro

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)