
GLI STATI UNITI SONO IN VENDITA AL MIGLIOR OFFERENTE – SULL’AIR FORCE ONE QATARINO IN REGALO A TRUMP ALEGGIANO NUBI DI SOFFRITTO DI INTERESSI: LA MINISTRA DELLA GIUSTIZIA, L’AVVENENTE PAM BONDI (CHE IN PASSATO ALCUNI RUMORS HANNO INDICATO COME PRESUNTA AMANTE DI TRUMP), NEL 2019 HA LAVORATO COME LOBBISTA DEL GOVERNO DI DOHA – IL PRESIDENTE PENSA SOLO AGLI AFFARI. IL DOSSIER CRIPTOVALUTE: IL TYCOON STA INCASSANDO MILIARDI CON LA SUA MEME-COIN, FOTTENDOSENE DI QUALSIASI QUESTIONE ETICA…
1. IL REGALINO
Estratto dell’articolo di Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
In un mondo con tutti i fondamentali della democrazia al loro posto, la notizia che l’emiro del Qatar si accinge a regalare un jet da centinaia di milioni di dollari al presidente degli Stati Uniti affinché ne faccia il nuovo Air Force One sarebbe allucinante, oltre che imbarazzante. A certi livelli i regali si chiamano favori. Da restituire sotto forma di trattamenti privilegiati.
Un presidente omaggiato è un presidente condizionato. Con quale serenità potrà mai giudicare un dossier riguardante il Paese che gli ha confezionato un dono simile? Esiste l’ingratitudine, certo, ma si esercita ai danni di chi non serve più, mentre un emiro servirà sempre moltissimo.
[…] Se un regalino del genere avesse avuto per destinatario un qualunque presidente democratico o repubblicano del passato, sarebbe scoppiato il finimondo. Trattandosi di Trump, invece, non succederà niente e anche solo parlarne passerà per accanimento nei suoi confronti.
2. TUTTI ODIANO IL PRESUNTO REGALO DEL QATAR A TRUMP, ANCHE I FEDELI DEL MAGA
Traduzione di un estratto dell'articolo di Grace Eliza Goodwin and John L. Dorman per www.businessinsider.com
[…] Nel 2019, durante il primo mandato di Trump, Bondi ha fatto attività di lobbying per conto del governo del Qatar. […]
3. AIR FORCE TRUMP
Estratto dell’articolo di Simona Siri per “La Stampa”
[…] A rassicurare che sia tutto legale, ci ha pensato la titolare della giustizia Pam Bondi – in passato lobbista per il Qatar, guarda caso - dicendo che siccome il dono non è subordinato ad alcun atto ufficiale, non costituisce corruzione, e siccome non è donato a un individuo, ma a due istituzioni – ministero della difesa prima e poi biblioteca presidenziale – non viola la legge.
Tecnicamente potrebbe essere vero, ma a parte questioni non irrilevanti come la sicurezza nazionale […] c'è sempre il problema delle apparenze e della opportunità o meno di certe scelte, principi per i quali i repubblicani hanno gridato per quattro anni alla Biden Crime Family e alla galera per Hunter Biden, reo di aver venduto a uomini d'affari stranieri l'illusione di un possibile contatto con il padre.
Incoerenza e ipocrisia fanno parte del mondo Maga, così come la manipolazione della verità: la portavoce della Casa Bianca giusto ieri ricordava come Trump sia l'unico presidente a «rimetterci invece che guadagnarci».
Mentre diceva questo, Trump sul suo social postava della "cena di gala $TRUMP": acquista quanti più token possibili della sua criptovaluta personale e potresti essere invitato a un evento presso il Trump National Golf Club di Washington, D.C. dove avrai l'opportunità di incontrare il presidente e «scoprire il futuro delle criptovalute».
Insieme ad altre iniziative affiliate – Nft di carte collezionabili digitali di Trump, una società di criptovalute chiamata World Liberty Financial, una società di mining di bitcoin – il memecoin $TRUMP avrebbe portato nelle sue tasche già un miliardo di dollari, secondo i calcoli di Bloomberg.
La costruzione di un nuovo resort di golf proprio in Qatar rappresenta briciole, se paragonato a tutto il resto. È il mondo cripto la vera fonte di ricchezza di questo secondo mandato. Trump forse non sarebbe neanche presidente se non fosse per quell'ambiente.
Durante la campagna elettorale del 2024, le più grandi donazioni sono arrivate proprio da lì, sia da società che da donatori individuali, come ad esempio i miliardari Tyler e Cameron Winklevoss, i famosi gemelli che nel 2004 fecero causa a Facebook sostenendo che Mark Zuckerberg avesse copiato la loro idea e utilizzato illegalmente il codice sorgente di un sito web simile creato da loro.
la criptovaluta di donald trump - dataroom
I Winklevoss – che nel frattempo hanno fondato Gemini, società che fa exchange di criptovalute – hanno donato un milione di dollari ciascuno in Bitcoin alla campagna di Trump.
La società di criptovalute Ripple, dopo quattro anni passati a confrontarsi nelle aule dei tribunali federali con le autorità di regolamentazione messe su dall'amministrazione Biden, ha donato 4,9 milioni di dollari al fondo per l'insediamento di Trump.
Appena insediata, la nuova amministrazione ha archiviato la causa. Lunedì scorso il presidente ha partecipato all'evento di raccolta fondi "Crypto & AI Innovators": il biglietto d'ingresso costava 1,5 milioni di dollari.
«Con le criptovalute, Trump ha trovato un modo incredibilmente efficace per trasformare l'influenza e il potere della carica più alta della nazione in denaro contante», ha scritto The Atlantic. Avrebbe potuto dirlo anche con una parola sola: corruzione.
Pam Bondi
donald trump criptovalute
LA MEME COIN DI DONALD TRUMP
pam bondi