
"HARVARD? TRA I COMUNISTI CINESI È CHIAMATA 'LA SCUOLA DI PARTITO'" - SECONDO IL "WALL STREET JOURNAL" MIGLIAIA DI ALTI PAPAVERI DEL REGIME DI PECHINO HANNO STUDIATO, O HANNO MANDATO I LORO FIGLI A STUDIARE, AD HARVARD. PER QUESTO L'UNIVERSITÀ SI È BECCATA QUEL SOPRANNOME - TRUMP HA DICHIARATO GUERRA ALL'ATENEO DI BOSTON, CHE NON POTRÀ PIÙ OSPITARE STUDENTI PROVENIENTI DALL'ESTERO - MA L'AMERICA NON È L'UNICO PAESE DOVE SI SONO FORMATI I BUROCRATI CINESI, CHE SI SONO LAUREATI A...
Traduzione dell’articolo di Chun Han Wong per www.wsj.com
Le scuole statunitensi, in particolare un prestigioso istituto, offrono da tempo ai funzionari cinesi emergenti un luogo dove studiare governance, una prassi che l’amministrazione Trump potrebbe interrompere con un nuovo sforzo volto a escludere quelli che definisce studenti cinesi legati al Partito Comunista.
Per decenni, il partito ha inviato migliaia di burocrati di medio e alto livello a seguire corsi di formazione manageriale e studi post-laurea nei campus statunitensi, con l’Università di Harvard come meta prediletta, talvolta definita in Cina la migliore “scuola del partito” al di fuori del Paese.
Tra gli ex allievi di tali programmi figurano un ex vicepresidente e il principale negoziatore del leader cinese Xi Jinping nei colloqui commerciali con la prima amministrazione Trump.
In un’iniziativa annunciata mercoledì dal Segretario di Stato Marco Rubio, le autorità statunitensi inaspriranno i criteri per la concessione dei visti agli studenti cinesi e “revocheranno in modo aggressivo i visti a studenti cinesi, inclusi quelli legati al Partito Comunista Cinese o impegnati in settori di studio ritenuti critici”.
La dichiarazione non specifica in che modo l’amministrazione Trump valuterà i legami con il Partito Comunista, né quale grado di affiliazione comporterà la revoca del visto. In Cina, l’appartenenza al partito è ampiamente considerata una risorsa per la carriera, sia nel settore pubblico che in quello privato, e costituisce solitamente un requisito per accedere a incarichi di alto livello.
donald trump nello studio ovale
La portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, ha dichiarato giovedì che la decisione degli Stati Uniti “ha gravemente danneggiato i diritti e gli interessi legittimi degli studenti cinesi”.
I presunti legami con il Partito Comunista sono diventati una delle principali linee d’attacco nella campagna di pressione condotta dal presidente Trump contro Harvard. Il 22 maggio l’amministrazione ha annunciato l’intenzione di revocare l’autorizzazione concessa a Harvard per l’iscrizione di studenti stranieri, accusando l’università di collaborare con il Partito Comunista. In seguito, tuttavia, ha concesso all’ateneo 30 giorni per contestare la decisione. Harvard ha avviato un’azione legale per mantenere la possibilità di iscrivere studenti stranieri.
Harvard non ha risposto alle richieste di commento per questo articolo.
Alcuni politici statunitensi sostengono che il Partito Comunista Cinese stia acquisendo competenze all’interno del mondo accademico americano con l’obiettivo di danneggiare gli interessi degli Stati Uniti. L’amministrazione Trump ha citato anche queste critiche per giustificare i suoi sforzi volti a promuovere un cambiamento culturale profondo nei college statunitensi, che molti conservatori considerano roccaforti dell’ideologia liberale e di sinistra.
Le università americane hanno avuto un ruolo centrale nella definizione dei programmi di formazione all’estero organizzati dalla Cina per i funzionari di medio livello, avviati su larga scala negli anni ’90 con l’obiettivo di migliorare la governance esponendo i propri quadri burocratici a idee e pratiche occidentali nel campo delle politiche pubbliche.
Oltre a Harvard, anche altre università statunitensi come Syracuse, Stanford, l’Università del Maryland e Rutgers hanno offerto corsi di formazione manageriale a funzionari cinesi, secondo il materiale promozionale e altre fonti disponibili. La Maxwell School of Citizenship and Public Affairs di Syracuse, ad esempio, ha collaborato all’istituzione di programmi post-laurea in amministrazione pubblica in varie università cinesi all’inizio degli anni 2000.
Oltre agli Stati Uniti, anche le principali università di Paesi come Singapore, Giappone e Regno Unito hanno accolto numerosi funzionari cinesi. La Nanyang Technological University di Singapore, in particolare, è tra le più popolari, avendo formato migliaia di funzionari cinesi sin dai primi anni ’90, soprattutto attraverso programmi post-laurea noti colloquialmente come “Mayors’ Class” (Classe dei sindaci).
Harvard gode di un’eccellente reputazione tra i funzionari cinesi grazie alla sua esperienza nella formazione di alti burocrati, alcuni dei quali hanno successivamente ricoperto importanti incarichi di governo o sono entrati a far parte dell’élite del Politburo. Alcuni osservatori hanno definito Harvard una “scuola del partito” de facto, simile alle accademie ufficiali in Cina che preparano i funzionari più promettenti.
“Se dovessimo stilare una classifica delle ‘scuole del partito all’estero’ del Partito Comunista Cinese, il primo posto spetterebbe sicuramente alla Kennedy School of Government dell’Università di Harvard”, si leggeva in un commento pubblicato nel 2014 dallo Shanghai Observer, una piattaforma online gestita dal principale quotidiano del partito della città.
Li Yuanchao, ex membro del Politburo e vicepresidente della Cina dal 2013 al 2018, ha frequentato nel 2002 un programma di formazione per funzionari a metà carriera presso la Harvard Kennedy School. All’epoca era segretario del partito della città di Nanchino, e – come ha ricordato in un discorso tenuto durante una visita a Harvard nel 2009 – la sua prima lezione era incentrata sulla gestione delle crisi.
TRUMP CONTRO HARVARD
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