
A ISTANBUL QUESTA VOLTA CI SARÀ ANCHE L’ITALIA – AI NEGOZIATI TRA RUSSIA E UCRAINA PARTECIPERÀ ANCHE FABRIZIO SAGGIO, CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PALAZZO CHIGI – QUALCHE GIORNO FA, IL GENERALE AMERICANO KEITH KELLOGG AVEVA FATTO INDISPETTIRE LA FIAMMA MAGICA MENZIONANDO LA PRESENZA DEI CONSIGLIERI DIPLOMATICI DI FRANCIA, GERMANIA, REGNO UNITO, SENZA INDICARE LA PRESENZA DI UN DELEGATO ITALIANO…
Estratto dell’articolo di Paolo Brera e Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”
NEGOZIATI USA-RUSSIA-UCRAINA A ISTANBUL
[…] Mentre sul campo di battaglia la guerra tra russi e ucraini scala un altro gradino di intensità, Mosca e Kiev ripartono da Istanbul con le loro squadre diplomatiche per tentare di negoziare la pace, o quantomeno per concordare la strada con cui raggiungerla. Il binario della diplomazia corre parallelo a quello della guerra.
Anche l’unico frutto maturato nella prima sessione di Istanbul del 16 maggio, lo scambio di prigionieri secondo la formula “mille per mille”, era stato onorato in tre giorni contrassegnati da ondate di attacchi reciproci, massicci e in profondità, con i droni, e nel caso dei russi anche con i missili.
Oggi si riparte dove si era rimasti, con la stessa reciproca sfiducia nelle reali motivazioni e con le medesime premesse di fuoco nel conflitto militare. Si combatte senza sconti e con le energie rinnovate di ogni primavera; ma finalmente si discute.
giorgia meloni fabrizio saggio patrizia scurti pechino
Il secondo round inizia oggi a Istanbul alle nostre ore 12 a palazzo Çiragan, una meraviglia ottomana affacciata sul Bosforo. Nonostante le polemiche per la composizione della sua squadra all’ultimo appuntamento, giudicata da Kiev «di livello troppo basso per prendere decisioni», Mosca riparte esattamente da lì: stesso capo negoziatore, Vladimir Medinsky, e medesima squadra. Per l’Ucraina invece Zelensky invia il ministro della Difesa Rustem Umerov con il viceministro degli Esteri e alti ufficiali militari e di intelligence.
Sul tavolo ci saranno i rispettivi memorandum sui passi per un accordo di pace duraturo. Quello ucraino parte da un cessate il fuoco completo per almeno 30 giorni; prevede uno scambio di prigionieri secondo il principio del “tutti per tutti” nonostante la sproporzione nei numeri, visto che la Russia ha preso molti più “prigionieri” tra soldati catturati al fronte e civili arrestati nei territori occupati.
SCAMBIO DI PRIGIONIERI RUSSIA UCRAINA
Poi prevede il ritorno dei bambini portati in Russia e l’incontro tra i leader, i presidenti Zelensky e Putin. Kiev rifiuta qualsiasi restrizione del suo potere militare, esclude riconoscimenti internazionali della sovranità russa su parti dell’Ucraina e prevede riparazioni per i danni subiti. Quanto ai confini, la base negoziale sarebbe la linea del fronte: nessun passo verso le pretese di Mosca che vuole la cessione completa e il ritiro dei soldati dalle regioni di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kerson.
La Russia, invece, ha scelto di non consegnare in anticipo a Kiev il proprio memorandum, su cui circolano solo indiscrezioni: la neutralità dell’Ucraina post-guerra, e la richiesta di un impegno scritto della Nato a non espandersi a Est, sarebbero i pilastri fondamentali.
Stavolta a quanto pare non ci saranno mediatori: russi e ucraini tratteranno direttamente, ma non saranno soli.
A Istanbul ci saranno anche gli europei, in qualche modo. E ci sarà anche l’Italia, dopo le nuove polemiche seguite all’annuncio di qualche giorno fa del generale americano Keith Kellogg in cui si menzionava la presenza dei consiglieri diplomatici di Francia, Germania, Regno Unito, senza indicare la presenza di un delegato italiano.
La stessa Giorgia Meloni, in un primo momento, aveva legato questa eventuale assenza alla decisione di procedere con il formato E3 (e dunque, con francesi, tedeschi e britannici, senza Roma).
Le consultazioni telefoniche tra europei non si sono comunque mai interrotte. Certo è che l’ambasciatore Fabrizio Saggio, che per la presidente del Consiglio gestisce il capitolo diplomatico di Palazzo Chigi e riveste anche il ruolo di sherpa del G7 e del G20, volerà stamane in Turchia, per raggiungere i suoi omologhi.
NEGOZIATI DI PACE BY LELE CORVI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
L’Italia ci sarà, dunque. Ciononostante, non mancano ancora dubbi sul formato. Nelle ore che precedono i nuovi colloqui, ad esempio, circola anche una indiscrezione politicamente pesante: gli americani avrebbero comunicato ai turchi che la loro presenza alla riunione è ancora incerta. Se così fosse, se cioè si sfilassero, si tratterebbe di un’assenza rilevante, capace di influenzare il vertice ancora prima del suo inizio. Un dettaglio allarmante anche per gli europei, che cercano di tenere Donald Trump ancorato al tavolo.
fabrizio saggio 4
NEGOZIATI USA-RUSSIA-UCRAINA A ISTANBUL
SOLDATI DELLE FORZE SPECIALI UCRAINE NELLA CITTA DI KREMINNA, LUHANSK