
L'AMERICA BRUCIA E OBAMA SI FA I CAZZI SUOI - L'AFFONDO DURISSIMO DELLA RIVISTA AMERICANA (ULTRA-LIBERAL) "THE ATLANTIC": "OBAMA È PASSATO DALL’AUDACIA DELLA SPERANZA (SUO VECCHIO SLOGAN) A UN LETARGO DA SEMI PENSIONATO" - L'EX PRESIDENTE, DOPO AVER AZZOPPATO LA CORSA ALLA CASA BIANCA DI BIDEN, SI È TIRATO FUORI DALL'AGONE POLITICO MENTRE TRUMP, IN VERSIONE CALIGOLA DI MAR-A-LAGO, FA CARNE DI PORCO DELLA DEMOCRAZIA AMERICANA: "IL SILENZIO DELLA VOCE PIÙ AUTOREVOLE DELLA SINISTRA PESA" - LA SINISTRA È MESSA TALMENTE MALE CHE IL VOLTO DELLA LOTTA CONTRO "THE DONALD" È QUEL PIACIONE INGELLATO DEL GOVERNATORE DELLA CALIFORNIA, GAVIN NEWSOM...
Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per "Corriere della Sera"
barack obama e donald trump ai funerali di jimmy carter 1
Il governatore democratico della California, Gavin Newsom, accusa: «A Los Angeles Donald Trump ha appiccato incendi anziché spegnerli» soffiando sul fuoco di proteste e piccoli disordini. E ancora, parlando alla nazione: «Sta demolendo la nostra democrazia. Comincia dal nostro Stato, ma presto toccherà anche a voi».
Dall’altra costa degli Stati Uniti, però, un altro democratico di rango, il senatore della Pennsylvania John Fetterman, vede le cose diversamente: quanto accade a Los Angeles «è anarchia e caos. Il mio partito perde credibilità se rifiuta di condannare chi incendia auto, devasta edifici, attacca le forze dell’ordine».
I democratici americani, ancora tramortiti dalla sconfitta dello scorso novembre, senza leader né un piano definito per tenere testa a un presidente sempre più autoritario, assistono, smarriti, a questa disputa tra progressisti. Forse Fetterman, passato dalla sinistra di Sanders a sostenere che bisogna collaborare con Trump, è solo un lupo solitario un po’ instabile.
Ma nemmeno Newsom convince: difende la democrazia o vuole solo costruirsi un trampolino per le Presidenziali 2028? E lo scontro con Trump è reale o lui lo sta aiutando, convinto che un californiano progressista, modaiolo e pro immigrati farà la stessa fine di Kamala Harris negli Stati-chiave, dove è essenziale il voto dei moderati?
I democratici, disorientati, cercano voci autorevoli. Ma i Clinton sono ormai fuori gioco, mentre i sentimenti nei confronti di Biden vanno dalla commiserazione al rancore. E Obama? Dov’è Obama? A maggio, mentre Trump era nel Golfo a fare affari per l’America e per sé e a immaginare un mondo di pace e prosperità raggiunte attraverso il business, mentre democrazia e libertà finiscono in soffitta, Obama era in Norvegia: in vacanza nella residenza estiva di re Harald V.
La sua voce, da quando Trump, appena entrato alla Casa Bianca, ha preso decine di provvedimenti considerati illegali, invadendo spesso il campo del Congresso, si è sentita di rado ed è stata flebile. «Fossero tempi normali» lo accusa il magazine progressista The Atlantic , «non sarebbe sorprendente.
Ma siamo in piena emergenza democratica: il silenzio della voce più autorevole della sinistra, del suo miglior comunicatore, pesa. Obama è passato dall’audacia della speranza (suo vecchio slogan, ndr ) a un letargo da semipensionato».
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