
“ISRAELE STA COMPIENDO CRIMINI DI GUERRA A GAZA” – L’EX PRIMO MINISTRO ISRAELIANO EHUD OLMERT: “COS’ALTRO PUÒ ESSERE DECIDERE DI AFFAMARE DUE MILIONI DI PALESTINESI SENZA MOTIVO? MINISTRI E PARLAMENTARI DICHIARANO PUBBLICAMENTE CHE TUTTI GLI ABITANTI DELLA STRISCIA DI GAZA SONO ASSASSINI E DUNQUE OBIETTIVI DA ELIMINARE. NETANYAHU NON VUOLE IL RILASCIO DEGLI OSTAGGI: STIAMO FACENDO UNA GUERRA PRIVATA - NON C’È UN INTERESSE NAZIONALE, CI SONO SOLO GLI INTERESSI DEL PRIMO MINISTRO CHE ORDINA DI CONTINUARE A COMBATTERE PUR DI EVITARE LE CONSEGUENZE DEI PROCESSI IN CUI È IMPUTATO. CI SARÀ UN MOTIVO SE TUTTI GLI EX CAPI DI STATO MAGGIORE, GLI EX CAPI DEL MOSSAD, GLI EX CAPI DEI SERVIZI SEGRETI CONCORDANO NELL’OPPORSI A CONTINUARE LA GUERRA. SONO FORSE TUTTI DEI TRADITORI?”
Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per “la Repubblica”
“Israele sta compiendo crimini di guerra a Gaza». Crimini di guerra. L’ex premier israeliano Ehud Olmert lo ripete per sei volte durante l’intervista con Repubblica e per sei volte scandisce bene le parole. «Sì, crimini di guerra. Il governo Netanyahu è responsabile e non è più possibile negarlo. Cos’altro può essere decidere di affamare due milioni di palestinesi senza motivo? Come lo chiami quando ministri e parlamentari importanti della Knesset dichiarano pubblicamente che tutti gli abitanti della Striscia di Gaza sono assassini e dunque obiettivi da eliminare?».
A 79 anni, Ehud Olmert non ha paura di chiamare le cose col loro nome. Anche se questo in patria gli vale le feroci critiche e le accuse di tradimento di mezzo parlamento e del governo dello Stato ebraico. Che lui ha guidato, da primo ministro, dal 2006 al 2009. […]
benjamin netanyahu nella striscia di gaza
Olmert non è mai stato un uomo di sinistra ma non fa mistero di considerare Benjamin Netanyahu parte del problema.
Perché lo dice soltanto adesso? Anche un anno fa, quando ci ha rilasciato la prima intervista, c’erano chiare evidenze di crimini di guerra in corso a Gaza.
«[…] allora la comunità internazionale riteneva che la guerra cominciata dopo il massacro del 7 ottobre fosse legittima. Ora non lo è più».
Quando ha maturato questa convinzione?
«Quando è diventato chiaro che Netanyahu non vuole il rilascio degli ostaggi. C’è solo un modo per ottenerlo ed è chiudere il conflitto. Subito. Ma lui, invece, continua. Per la prima volta in 77 anni di storia di Israele stiamo facendo una guerra privata».
In che senso?
«Non c’è un interesse nazionale, ci sono solo gli interessi del primo ministro che ordina di continuare a combattere pur di evitare le possibili conseguenze dei processi in cui è imputato. Ci sarà un motivo se tutti gli ex capi di stato maggiore, gli ex capi del Mossad, gli ex capi dei servizi segreti concordano nell’opporsi a continuare la guerra. Sono forse tutti dei traditori?».
manifestazione contro netanyahu a tel aviv foto lapresse 2
Netanyahu ancora in queste ore ha detto di volere la vittoria totale su Hamas per garantire la sicurezza dello Stato ebraico.
«Guardi, il 7 ottobre è stato un attacco terroristico brutale, barbaro, crudele, che non ha precedenti nella storia moderna e che ha giustificato l’inevitabile controffensiva israeliana contro Hamas. Ma non c’è stato un solo secondo in cui l’esistenza di Israele sia stata davvero in pericolo. Invece Netanyahu sin dall’inizio l’ha presentata come una guerra di sopravvivenza, perché, ovvio, se combatti per sopravvivere, tutto sul campo di battaglia diventa legittimo. Ancora oggi il primo ministro ripete la storia della guerra di sopravvivenza. È un’idea detestabile, esagerata, fuori dalla realtà».
proteste contro benjamin netanyahu in israele 9
Qual è l’obiettivo militare della nuova offensiva denominata Carri di Gedeone?
«Cosa è rimasto di Gaza? Quasi niente. La maggior parte dei palazzi è distrutta. La gente lotta per un pezzo di pane. La completa eliminazione di Hamas è una fantasia, non succederà. La verità è che Netanyahu è ostaggio dei suoi partner di governo, sono loro che determinano il suo destino politico».
Come valuta ciò che è successo a Rafah martedì, quando è cominciata la distribuzione del cibo con questo nuovo sistema militarizzato gestito, almeno formalmente, dall’americana Gaza Humanitarian Foundation?
«È Israele che sta finanziando la Fondazione ma lo nasconde per non andare contro le idee dei ministri Smotrich e Ben-Gvir che sono contrari a fornire aiuti umanitari».
Come fa a dirlo?
«[…] o la distribuzione del cibo viene fatta in modo da sfamare davvero la popolazione palestinese, oppure Israele sarà colpevole di non averlo fatto».
Netanyahu ha la maggioranza nella Knesset, come pensano le opposizioni di fermarlo politicamente?
benjamin netanyahu e donald trump nello studio ovale
«Nell’ottobre del 2026 scade naturalmente il suo mandato e si va alle elezioni, quello sarà un momento decisivo. Penso però che Israele non si può permettere di avere questo governo per un altro anno e mezzo e le elezioni potrebbero anche essere indette prima se il primo ministro andrà in collisione con la Corte Suprema. C’è bisogno che il presidente Donald Trump lo convochi alla Casa Bianca, nel suo Studio Ovale, e davanti alle telecamere gli dica: “Bibi, ora basta”».
E pensa che lo farà?
«La mia impressione è che Trump si sia stufato di Netanayahu. […] Prima o poi […]Trump lo bloccherà minacciandolo di non inviare più armi a Israele. […] Biden ha dato tutto a Israele, non c’è stato miglior sionista del precedente presidente degli Stati Uniti. Ma non ha avuto la forza e il coraggio di mandare a quel paese Netanyahu» […]