
“LA DESTRA CHIUDE GLI OCCHI SU TUTTO QUELLO CHE DI ORRIBILE ACCADE A GAZA” - IL POLITOLOGO MARCO TARCHI, CREATORE DELLA “VOCE DELLA FOGNA”: "FRATELLI D’ITALIA NON VUOLE SCREDITARE NETANYAHU. PESA MOLTO LA NECESSITÀ DI SCROLLARSI DI DOSSO QUELL'OMBRA DI NOSTALGIE PER REGIMI CHE HANNO ADOTTATO POLITICHE ANTIEBRAICHE, CHE GLI AVVERSARI GLI GETTANO ADDOSSO. NON È UN CASO CHE SIA STATO AFFIDATO A TAJANI IL COMPITO DI PRONUNCIARE IN PARLAMENTO QUALCHE FRASE DI CONDANNA UN PO' MENO BLANDA. MANIFESTARE CON LE BANDIERE PRO PAL E DI ISRAELE È UN CONTROSENSO PERCHÉ…"
Paolo Festuccia per “la Stampa” - Estratti
Professor Marco Tarchi, di fronte alla morte, alla disperazione della popolazione di Gaza, agli aiuti insufficienti e alla fame, perché la politica continua a dividersi anche per una manifestazione?
«Perché, anche in democrazia, l'essenza della politica è il conflitto. Anzi, lo è ancor più che nei regimi autoritari, dove invece si cerca di contenere o reprimere il dissenso e dare l'apparenza dell'unanimità alle decisioni prese da chi governa.
Dove è ammesso ed esaltato il pluralismo, i contendenti puntano ad ottenere il consenso dell'opinione pubblica, e per riuscirci cercano di apparire diversi anche su temi dove in realtà le loro posizioni non sono lontane. Non è facile ammetterlo, ma questa è una delle cause del crescente disagio di molti cittadini che fa crescere i tassi di astensione».
La scrittrice Edith Bruck in una intervista a La Stampa ha chiesto agli organizzatori della manifestazione per Gaza di portare in piazza anche le bandiere di Israele: cosa ne pensa?
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
«Penso che sarebbe un controsenso: la manifestazione è contro l'azione bellica condotta dal governo (legittimo perché espresso da regolari elezioni) di Israele e punta a rivendicare il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato. Come dicevo prima, di fronte a un conflitto non si può stare da entrambe le parti.
Come si possono al contempo rivendicare i diritti di un popolo e rendere omaggio, esponendone le bandiere, ad uno Stato che quotidianamente li calpesta favorendo da decenni l'insediamento sul territorio dei suoi abitanti di coloni la cui violenza è ben documentata?
Con l'irenismo e le immagini retoriche edulcorate non si giungerà mai alla risoluzione di problemi così drammatici. Serve invece una forte dose di realismo, che mi pare oggi latitare in tutti i campi».
Perché la destra "fatica" a manifestare su un tema, certamente delicato ma altrettanto importante come Gaza: cosa "pesa" nell'universo di quel mondo?
«Pesa molto, non solo in Italia ma in tutta Europa, la necessità di scrollarsi di dosso quell'ombra che gli avversari le gettano addosso.
Per delegittimarla, la sinistra insiste a volerle imputare, con un pesante anacronismo, nostalgie per regimi che hanno adottato politiche antiebraiche, e la sua reazione difensiva è schierarsi a tutti i costi con lo Stato ebraico, chiudendo gli occhi su tutto ciò che di orribile sta accadendo a Gaza.
In altre parole, è l'effetto perverso dell'uso strumentale che viene fatto negli ambienti progressisti del mito dell'"antifascismo eterno" alla Umberto Eco. Fra gli intellettuali di sinistra c'è chi ha iniziato a capirlo, ma per ora è una minoranza lungimirante, ignorata dai partiti».
gaza assalto al centro di distribuzione degli aiuti a Rafah
Una parte di Europa ha duramente criticato il comportamento di Israele, perché il governo italiano è sempre più distante dalle posizioni di molti leader europei?
«In parte per quel complesso a cui ho appena fatto cenno – che però riguarda Fratelli d'Italia, non la Lega o Forza Italia (e non è un caso che sia stato affidato a Tajani il compito di pronunciare in Parlamento qualche frase di condanna un po' meno blanda).
In parte perché non vuole partecipare all'ondata di discredito che sta investendo un governo che, come quello dell'Israele attuale, è descritto – ed è – di destra, se non di destra estrema. Di nuovo, siamo di fronte ad un gioco delle parti che è intrinseco alla politica, e soprattutto all'insistenza nel volerne rappresentare la dinamica in modo duale e manicheo, continuando ad usare il binomio, per tanti versi obsoleto, sinistra/destra».
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gaza assalto al centro di distribuzione degli aiuti a Rafah
gaza assalto al centro di distribuzione degli aiuti a Rafah
gaza assalto al centro di distribuzione degli aiuti a Rafah
MARCO TARCHI