
“LE COMUNALI A GENOVA? PRESE SOTTOGAMBA DAI PARTITI DEL CENTRODESTRA, LA SCONFITTA NON VA SOTTOVALUTATA. LE REGIONALI SONO A RISCHIO” – L’ALLARME DEL VICEMINISTRO DELLA LEGA, IL GENOVESE EDOARDO RIXI: “SE IL PD CAPISCE CHE IL MODELLO DI UN'ALLEANZA LARGA CON UNA CANDIDATURA DELLA SOCIETÀ CIVILE FUNZIONA, TUTTO DIVENTA CONTENDIBILE, DALLE PROSSIME REGIONALI FINO ALLE POLITICHE” - RIXI E' FINITO AL CENTRO DELLA POLEMICA TRA SALVINI E MELONI: PER IL SEGRETARIO DELLA LEGA, SE LA PREMIER NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA REGIONE LIGURIA, STOPPANDO LA CANDIDATURA DI RIXI, IL COMUNE DI GENOVA SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA...
DAGOREPORT
Federico Capurso per la Stampa - Estratti
Non si può dire che la sconfitta di Genova abbia intaccato la sportività del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi, leghista e genovese, che tanto si è speso in questi anni sul territorio. Riconosce i meriti del Pd, «che è stato bravo ad allargare la coalizione e a trainarla», e si congratula con la nuova sindaca Silvia Salis, «una candidata fuori dai soliti schemi della sinistra. Poi vedremo come si comporterà, io spero apra una sana collaborazione istituzionale».
Ora però tocca guardare anche dalla parte del suo schieramento politico.
«Ho l'impressione che la partita di Genova sia stata presa dai partiti del centrodestra sottogamba. Noi siamo l'unico partito a essere cresciuto, oltre alle civiche. Bastava poco, due punti e saremmo arrivati al ballottaggio».
Colpa dei leader che non hanno fatto abbastanza?
«Ma no, i leader hanno i loro impegni ed è inutile piangere sul latte versato. Però questa è una sconfitta che non dobbiamo sottovalutare».
Cos'è che la preoccupa?
«Il risultato era prevedibile, perché in linea con i dati delle ultime tornate elettorali. Non era prevedibile, invece, lo schema innovativo messo in campo dal centrosinistra. Se il Pd capisce che quel modello funziona anche fuori da Genova, tutto diventa contendibile, dalle prossime Regionali fino alle Politiche».
Quale modello?
«Un'alleanza larga con una candidatura della società civile che non ha nulla a che fare con i soliti volti della sinistra, che a Genova aveva persino qualche aderenza con ambienti di centrodestra e mostrava un profilo più vicino a Renzi».
Crede che alle Regionali, il prossimo autunno, il centrodestra possa perdere 4 a 1?
«Non so se il rischio sia di 4 a 1, ma se non ci impegniamo possiamo anche perderle tutte. Quando non ci si mette più in discussione, arrivano i problemi. Stare al governo porta un po' a questo: Roma è autoreferenziale, e si ascoltano meno i territori».
È per questo che FdI sta avendo problemi in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia con i governatori leghisti?
MATTEO SALVINI - EDOARDO RIXI - GIOVANNI TOTI
«I governatori vanno aiutati. Luca Zaia, ad esempio, è osannato dal 90% dei veneti, indipendentemente dal colore politico. Bisogna saperlo ascoltare. Lo dico anche agli alleati. Poi è vero che FdI è al 30% in Veneto, ma una cosa è quando si candida Meloni, un'altra quando si candidano politici locali. Si è visto a Genova, dove prendono il 12%».
Al Mit invece avete problemi con le Province, dopo avergli sottratto le risorse destinate alle strade
«Risolto. Le vedremo martedì e reintegreremo tutto. Era solo una questione di contabilità. Il problema, semmai, è che arrivi una mail con una comunicazione così dura dal direttore generale del ministero a tutte le Province, senza che sia stata approvata dal gabinetto del ministro. Curiosamente, a una settimana dalle elezioni».
giorgetti rixi
salvini rixi
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luca zaia matteo salvini roberto maroni edoardo rixi
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