
“IL CARATTERE BRUSCO DEL POTERE DI TRUMP RISCHIA DI CONTAGIARE ANCHE LA SINISTRA” – MARCO FOLLINI METTE IN GUARDIA DALLA DERIVA “AUTORITARIA E UNILATERALE” DELLA POLITICA AI TEMPI DEL TYCOON: “L'EFFETTO TRUMP RISCHIA DI RIVERBERARSI IN DUE DIREZIONI, APPARENTEMENTE OPPOSTE. VERSO I SUOI SEGUACI CHE NON SEMBRANO CAPACI DI RIVOLGERE NEPPURE LA PIÙ TIMIDA OBIEZIONE A CERTE SUE BRUTALITÀ. E PERFINO TALVOLTA VERSO I SUOI AVVERSARI, I QUALI RISCHIANO DI CONVINCERSI CHE L'UNICA POSSIBILITÀ DI CONTRASTARLO SIA QUELLA DI FARSI ALTRETTANTO DIROMPENTI. ACCOMUNATI, GLI UNI E GLI ALTRI, DAL CULTO DELLA FORZA…”
Estratto dell’articolo di Marco Follini per “La Stampa”
Caro direttore, il carattere brusco del potere dei nostri giorni va di pari passo con la sua mancanza di ironia. E il suo supremo detentore, l'attuale presidente americano, mentre si rifiuta di prendere in considerazione qualunque obiezione gli venga rivolta, riserva a se stesso un carattere di solennità quasi monumentale che farebbe perfino sorridere se non fossero seri, a volte drammaticamente seri, certi suoi esiti.
Forse Trump è solo la conseguenza più estrema di un modo di pensare che sta prendendo piede quasi ovunque e che offre alla destra planetaria l'occasione per farsi forte in maniera pressoché definitiva. Salvo il rischio di contagiare con questa sua modalità anche la sinistra che cerca di opporvisi.
[…]
Il fatto è che quel modo di pensare, così unilaterale, quasi ultimativo, pare destinato a fare scuola se non vi si opporrà una cultura politica sottile, capace di distinzioni e di sfumature, in grado di non prendersi sempre tanto drammaticamente sul serio.
Infatti, oltre al "Trump in sé", esiste anche una sorta di "Trump in noi" che in maniera quasi speculare, oppure imitativa, si insinua nella sua scia e ne riproduce certi caratteri. Come se il confronto politico dovesse svolgersi al modo di un eterno conflitto tra contrapposte, perentorie solennità.
L'effetto Trump rischia infatti di riverberarsi in due direzioni, apparentemente opposte. Verso i suoi seguaci che non sembrano capaci di rivolgere neppure la più timida obiezione a certe sue brutalità –non solo lessicali, purtroppo.
E perfino talvolta verso i suoi avversari, i quali rischiano di convincersi che l'unica possibilità di contrastarlo sia quella di farsi altrettanto dirompenti.
Accomunati, gli uni e gli altri, dal culto della forza. E qualche volta dalla forza della disperazione.
C'è un pensiero di Sant'Agostino che in questo contesto torna attuale (non solo per via del Papa agostiniano): "Chiamiamo felici i prìncipi se frenano le passioni quanto più facilmente potrebbero soddisfarle". Noi al contrario, sulla scia di Trump (dei suoi cantori e perfino di certi suoi denigratori), lasciamo dilagare quelle passioni a cui non daremo mai soddisfazione e in compenso ci mostriamo fin d'ora più o meno infelici del loro esito.
[...]
donald trump in versione papa leone xiv - meme creato con l'intelligenza artificiale
C'è insomma nel potere che si affaccia ai giorni nostri un misto di arroganza e di insipienza che da un lato ci fa paura e dall'altro mostra fin dal primo apparire tutta la sua inadeguatezza. Esso, riprendendo Sant'Agostino, non frena le passioni e dunque non ha modo né di soddisfarle né di esserne felice. Così, il nostro sentimento contrario dovrebbe essere, insieme, di apprensione e però anche quasi di sollievo.
[...]
S'intende che rilassarci troppo non può certo essere una strategia. Ma la seriosa solennità con cui i nuovi potenti provano a esibire una forza che dentro di sé non hanno forse mai avuto racconta in anteprima la loro caducità. Essi sono tigri, e in quanto tali possono esprimere tutta la loro ferocia.
Ma in politica prima o poi anche certe tigri diventano di carta, come si sarebbe detto un tempo. E dunque, cerchiamo di fare in modo che facciano meno danno che sia possibile. Ma non trascuriamo il fatto che la loro ambizione più profonda è quella di trascinare tutti i loro avversari sul loro stesso terreno. E dunque, bisognerebbe almeno evitare di accontentarli.
DONALD TRUMP ANNUNCIA IL PROGETTO DELLO SCUDO MISSILISTICO GOLDEN DOME
donald trump - air force one