
“IL RIARMO È UN ERRORE MASTODONTICO. “LA RUSSIA VUOLE INVADERE L’EUROPA E ARRIVARE SOTTO LA TORRE EIFFEL? MA NON SCHERZIAMO” – IN UN LIBRO IL TRIBUNO DELLA GAUCHE POPULISTA JEAN-LUC MÉLENCHON SPARA BORDATE CONTRO IL CAPITALISMO E L’UNIONE EUROPEA FACENDO CAPIRE IL RISCHIO CHE CORRE LA FRANCIA, UNO DEI PAESI PILASTRI DELL’EUROPA - ALLE PROSSIME ELEZIONI NE VEDREMO DELLE BELLE. SOMMANDO I VOTI DI MÉLENCHON CON QUELLI DELLA DESTRA DEI LE PEN, VIENE FUORI CHE I MODERATI CENTRISTI DI CONSENSI NE HANNO DAVVERO POCHI…
Stefano Mannoni per milanofinanza.it - Estratti
Diceva Aristotele che la degenerazione della democrazia era la demagogia. A scorrere l’introduzione del libro del politico francese Jean-Luc Mélenchon nel quale si definisce tribuno del popolo, si sarebbe tentati di dargli ragione, chiudendo lì la lettura di un testo marchiato da uno stigma così negativo.
Né del resto un titolo come Ribellatevi! La Rivoluzione del XXI secolo (Meltemi 2025) è fatto per il palato degli italiani, abituati a rapporti di grandi tecnici prestati alla politica come Mario Draghi o di importanti dossier tecnici redatti da politici come Enrico Letta.
La coscienza politica dei francesi
Ma i francesi sono fatti di una pasta differente e dalla Repubblica si aspettano molto, dunque è giusto osservare cosa accade al di là delle Alpi. Mélenchon lo sa e non a caso nel suo libro riecheggiano corde a cui i lettori d’oltralpe sono molto sensibili come l’appello alla grande rivoluzione del 1789, a quella del 1848 o alla Comune di Parigi.
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Di schietta ispirazione marxista, l’autore ritiene però che il capitalismo opprima non solo il proletariato, ammesso che esso esista ancora, ma tutte le classi sociali, fatta eccezione per i pochi che hanno beneficiato del neoliberalismo, arroccandosi in quartieri eleganti delle città, prudentemente isolati dal resto della popolazione, la quale invece subisce una ferrea sorveglianza poliziesca per non fuoriuscire dai ghetti nei quali è stata confinata.
Un’utopia, direte. Non proprio perché il movimento dei gilet gialli ha dimostrato quanto potenziale eversivo possa esprimere la folla una volta che si impossessi di quelle reti che sono servite finora per stordirla e ammansirla. La visione che dovrebbe ispirarli è d’altronde schiettamente umanista: redistribuzione del reddito, lotta contro il degrado ecologico, gestione benevola dei flussi migratori, recupero della pratica della solidarietà, tra i cittadini e il resto del mondo.
L’Unione europea è citata poche volte perché percepita come un bastione dell’oligarchia. La speranza è riposta invece nella cooperazione internazionale visto che i grandi nodi da sciogliere, si pensi al progressivo esaurimento delle risorse idriche, riguardano tutti.
alle prossime elezioni francesi ne vedremo delle belle. Sommando i voti di Mélenchon con quelli della destra dei Le Pen, viene fuori che i cosiddetti moderati centristi di consensi ne hanno davvero pochi.
(...) Gli insegnanti francesi, una volta ossatura dello Stato, per fare un esempio, hanno visto ridurre il proprio potere di acquisto e status, drammaticamente degradati. E sono molto arrabbiati. Non rassegnati, come appare dalle cronache per altri europei tra cui gli italiani.
MELENCHON
Da ilfattoquotidiano.it - Estratti
Al Salone del Libro di Torino è arrivato Jean-Luc Mélenchon, il leader di France Insoumise in modalità tribuno della folla. Nella sala Azzurra e non Rossa (ma la cravatta era rossa, come quella di Trump, ndr), Mélenchon ha presentato il suo libro Ribellatevi (edizione italiana di Meltemi) arringando la folla.
“Ogni tappa della coscienza collettiva va avanti. Certo non potevamo parlare di migranti con la più parte di loro altrimenti litigavamo, ma la loro protesta sul prezzo del carburante andava seguita e ascoltata. Non gli si poteva dire visto che non potete pagare non usate più il mezzo privato per spostarvi, gli è stata una lezione da piccola borghesia di città, ma non andava bene.
Per questo a voi in Italia dico che il movimento di Beppe Grillo non lo avete capito e avete fatto male”. Carico di un 28% alle ultime elezioni Mélenchon e FI hanno fatto cadere un governo assieme al voto delle destre, ma con un leninista che fare che penzola sul capo. “Alleanze? Con chi? Con i centristi di Macron o i fascisti? Con quali sinistre? Sono già tutte con noi”.
Insomma, France Insoumise è semplicemente il popolo che gradualmente si emancipa contro il capitalismo e intanto chiede una nuova Costituzione e anela a un cambio di legge elettorale in chiave proporzionale. “E’ il popolo a dover riscrivere la Costituzione con i propri bisogni e necessità. La nostra idea di ‘costituente’ (in Francia la quinta repubblica è nata con De Gaulle quindi spinta ad un sistema semipresidenziale per controllare i fermenti del ’68, ndr) è una strategia rivoluzionaria che deve passare da una vittoria democratica. Abbiamo visto la guerriglia urbana sia in Francia come in Italia nel passato a cosa ha portato. A nulla”.
Mélenchon ricorda che oramai lui si farà da parte e che da queste trasformazioni radicali del sistema politico ed istituzionale francese che ricerca non ha nulla da guadagnare a livello personale (“lanceremo un nuovo candidato, ci sarà un conclave”). “Ciò che deciderà il popolo lo faremo. E se non sarà conforme alle regole europee chiederemo all’Europa un aut-aut”, ha infine ricordato proprio sul tema su cui FI è sembrata sempre un po’ molliccia: il contrasto alle politiche neoliberiste europeiste. “Il riarmo è un errore mastodontico.
MARINE LE PEN JEAN LUC MELENCHON
I leader europeisti come Macron vogliono il riarmo per mettersi di nuovo sulle ginocchia dello zio Sam e iniziare nuove guerre, probabilmente con la Cina. Invece i soldi europei e pubblici devono andare verso una transizione ecologica. I ricchi sono sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e 5 persone in Francia posseggono quanto 27 milioni di persone”.
Infine, un tocco storico e russo, nient’affatto peregrino: “La Russia vuole invadere l’Europa? Arrivare sotto la Torre Eiffel? Non scherziamo. Semmai ricordiamoci che il popolo russo con la battaglia di Stalingrado ribaltò le sorti della seconda guerra mondiale contro i nazisti. Abbiamo tutti paura a dirlo, ma è storia”.
JEAN LUC MELENCHON - MARINE LE PEN
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Jean-Luc Melenchon
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Jean-Luc Melenchon
MARINE LE PEN VOTA CON JEAN LUC MELENCHON CONTRO BARNIER - VIGNETTA BY ELLEKAPPA