
IL MONDO APPESO AGLI UMORI E ALLA VANITÀ DI TRUMP – LA TRATTATIVA COMMERCIALE TRA USA E UE È RIPARTITA DOPO IL CONGELAMENTO DEI DAZI AMERICANI, MA LA POSIZIONE EUROPEA RESTA LA STESSA: UN’INTESA A DAZI ZERO IN AMBITO INDUSTRIALE – COSA È CAMBIATO DA VENERDÌ, QUANDO IL TYCOON HA ANNUNCIATO TARIFFE AL 50%? LO SA SOLO IL CIUFFO PLATINATO DEL PRESIDENTE USA, CHE SI È SENTITO COINVOLTO IN PRIMA PERSONA CON LA CHIAMATA DI URSULA VON DER LEYEN – LA SPONDA DI GIORGIA MELONI CON IL VICEPRESIDENTE USA, JD VANCE
Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo e Marco Bresolin per "La Stampa"
STRETTA DI MANO TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP - FUNERALE DI PAPA FRANCESCO
La telefonata di domenica sera tra Ursula von der Leyen e Donald Trump ha dato «un nuovo slancio» alla trattativa commerciale tra Stati Uniti e Unione europea, con i due leader che – stando alla portavoce della Commissione – hanno deciso di «accelerare le trattative».
Tanto che ieri pomeriggio i rispettivi responsabili al Commercio – Howard Lutnick e Jamieson Greer da una parte e Maros Sefcovic dall'altra – si sono subito messi in contatto per cercare di avvicinare le posizioni.
La distanza resta, ma la schiarita ha fatto comunque tirare un sospiro di sollievo alle Borse europee […].
Secondo fonti Ue, la Commissione non ha modificato la sua offerta e insiste su un'intesa a dazi zero in ambito industriale, ma sul fronte americano adesso «sembra esserci più chiarezza».
O comunque sembra esserci una maggiore disponibilità a negoziare, ora che Trump si è sentito coinvolto in prima persona con la chiamata di Von der Leyen che lo ha convinto a congelare qualsiasi dazio aggiuntivo fino al 9 luglio.
La presidente della Commissione aveva sin qui cercato di non lanciarsi in una trattativa in prima persona, con l'obiettivo di entrare in campo a giochi fatti per benedire un accordo negoziato a livello tecnico.
Ma dopo l'affondo lanciato venerdì da Trump, con la minaccia di imporre dazi del 50% dal 1° giugno, nel weekend Von der Leyen si è messa in contatto con diversi leader Ue, tra cui Giorgia Meloni, che l'hanno convinta a cercare un contatto diretto con l'inquilino della Casa Bianca.
La premier italiana è molto attiva in queste ore e ieri questo giornale ha dato conto delle sue intense interlocuzioni con i leader per provare a organizzare un vertice europeo ristretto sui dazi prima del G7 del Canada di metà giugno.
Per quanto riguarda la data, la portavoce capo della Commissione Paula Pinho ha detto «di non essere al corrente» di un summit in quei giorni, ma anche che «è sempre bene essere coordinati».
GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI
A Palazzo Chigi sostengono che la telefonata Trump - Von der Leyen […] potrebbe aver allungato i tempi per il vertice. Meloni sta cercando uno spazio di mediazione, per capitalizzare la trama tessuta in questi mesi di relazioni con Washington.
La novità degli ultimi giorni, secondo quanto confermato da fonti vicine alle premier, sono i frequenti contatti con il vicepresidente J.D. Vance, che Meloni ha voluto seduto al suo fianco assieme a Von der Leyen, a Palazzo Chigi, il giorno dell'intronizzazione di Leone XIV.
[…]
ursula von der leyen e donald trump a davos nel 2020
Il giro di chiamate di ieri sera tra Sefcovic, Lutnick e Greer si è svolto in un clima estremamente diverso rispetto a quello di venerdì scorso, quando il commissario europeo si era dovuto scontrare contro il muro americano nel giorno in cui il presidente Trump aveva annunciato l'aumento dei dazi reciproci al 50%.
Più che un confronto, si era trattato di un vero e proprio scontro, tanto che lo slovacco aveva abbandonato il suo consueto aplomb diplomatico per chiedere «rispetto e non minacce».
Ieri, dopo la chiamata, la Commissione ha informato i rappresentanti degli Stati membri degli sviluppi. «Buoni colloqui» ha commentato Sefcovic, assicurando che la Commissione è «pienamente impegnata in sforzi costruttivi e mirati per raggiungere un accordo».
Oltre alla proposta di azzerare i dazi nel settore industriale, la Commissione insiste con la sua offerta di acquistare più gas naturale liquefatto e più soia.
Continua invece a scontarsi con le resistenze europee la richiesta americana di allineare gli standard nel settore alimentare, il che vorrebbe dire eliminare quelle che Trump considera «barriere». Proposta sulla quale si registra anche la stretta contrarietà del governo italiano.
«Su questo non possiamo transigere, sugli standard c'è di mezzo il benessere delle persone», ha spiegato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al termine della riunione del Consiglio Ue. Il ministro meloniano – pur rivendicando il ruolo di "ponte" che il suo governo starebbe svolgendo nei confronti dell'amministrazione Usa -ha anche contestato la richiesta americana di mettere in discussione le indicazioni geografiche protette.
DONALD TRUMP URSULA VON DER LEYEN
DONALD TRUMP VS URSULA VON DER LEYEN - IMMAGINE CREATA CON L INTELLIGENZA ARTIFICIALE DI GROK