carlo nordio alfredo mantovano almasri

NORDIO HA QUALCOSA DA NASCONDERE SUL CASO ALMASRI? – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI HA CONVOCATO PER UN INTERROGATORIO IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, INDAGATO (COME GIORGIA MELONI, MATTEO PIANTEDOSI E ALFREDO MANTOVANO) PER IL CASO DELLA LIBERAZIONE DEL TORTURATORE LIBICO. MA IL GUARDASIGILLI PER ORA NICCHIA, NON È CONVINTO DI PRESENTARSI PER RISPONDERE ALLE DOMANDE DI MAGISTRATI – LA POSIZIONE DI NORDIO IRRITA MANTOVANO, MENTRE LA DUCETTA PER ORA NON HA PRESO POSIZIONE – PALAZZO CHIGI FA FILTRARE CHE “SAREBBE FAVOREVOLE” ALLA DEPOSIZIONE DI NORDIO...

GOVERNO VALUTA SE FAR DEPORRE NORDIO SUL CASO ALMASRI 

giorgia meloni carlo nordio.

(ANSA) - Il governo sta valutando l'eventuale deposizione del ministro della Giustizia Carlo Nordio di fronte ai giudici del Tribunale dei ministri in merito alla vicenda Almasri, il generale libico prima arrestato e poi rilasciato e rimpatriato dalle autorità italiane alcuni mesi fa.

 

È quanto si apprende da fonti informate, secondo cui Palazzo Chigi sarebbe favorevole in merito all'opportunità del Guardasigilli di andare a rendere interrogatorio. Anche se al riguardo nessuna conferma viene data dalla presidenza del Consiglio. Nei giorni scorsi è stato anche ascoltato l'allora capo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia (Dag), Luigi Birritteri, il quale avrebbe fornito la documentazione richiesta assumendo una dura posizione nei confronti del capo di gabinetto del ministero. (ANSA).

 

IL TRIBUNALE DEI MINISTRI CHIAMA NORDIO SU ALMASRI E LUI NICCHIA

Estratto dell’articolo di Marco Lillo per www.ilfattoquotidiano.it

 

carlo nordio e il caso almasri

Il Tribunale dei ministri ha convocato il ministro Carlo Nordio (indagato come Giorgia Meloni, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano nel caso Almasri) e al momento è in corso una discussione nel Governo sull’opportunità di andare o meno a rendere interrogatorio.

 

Il ministro della Giustizia è indagato dal 28 gennaio per omissione di atti di ufficio e favoreggiamento. La legge prevede 90 giorni di tempo per le indagini del Tribunale dei Ministri al termine delle quali, sentito il procuratore, può archiviare o trasmettere gli atti alla Camera per l’autorizzazione a procedere contro il ministro.

 

mantovano meloni nordio piantedosi

I 90 giorni sono scaduti da un mese ma il Tribunale non ha deciso e si è dato una proroga. Sono stati sentite molte persone informate dei fatti. L’allora capo del DAG, il Dipartimento per gli Affari di Giustizia, Luigi Birritteri; il magistrato Cristina Lucchini, anche lei in servizio al ministero, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il direttore dell’AISE Giovanni Caravelli e altri. Ora il Tribunale vuole interrogare l’indagato Nordio.

 

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE

[…]  il ministro della Giustizia, da quel che risulta al Fatto, non è convinto di andare a rispondere. Da una decina di giorni si discute del tema ai massimi livelli. Giorgia Meloni non ha preso posizione e ha delegato il dossier a Mantovano.

 

All’inizio della scorsa settimana, da quel che Il Fatto ha ricostruito, si è svolto un confronto tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e il ministro. Mantovano, anche lui ex magistrato penale, è convinto che Nordio debba andare a rendere interrogatorio. Nordio nicchia.

 

Tutti gli indagati, compresi i ministri, possono avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma, a parte la funzione passata, anche quella attuale renderebbe difficilmente sostenibile davanti all’opinione pubblica un rifiuto di Nordio. Il Tribunale dei Ministri in fondo è un collegio speciale creato per garantire i governanti tenendoli lontani dai pm che possono convocare i comuni mortali.

 

alfredo mantovano carlo nordio - foto lapresse

D’altro canto Nordio ha qualche ragione a essere più preoccupato di Mantovano. Questo è il secondo segnale sinistro per il ministro che lo pone in una situazione oggettivamente diversa rispetto agli altri indagati.

 

Il primo era stata l’iscrizione. Il ministro dell’Interno Piantedosi, il sottosegretario con delega ai servizi segreti Mantovano e la presidente Meloni sono stati indagati per peculato e favoreggiamento, cioé per i due reati ipotizzati nella denuncia dell’avvocato ed ex parlamentare Luigi Ligotti dalla quale è partita tutto.

 

Per Nordio l’iscrizione del procuratore Lo Voi (‘omessa ogni indagine’) si è estesa anche all’omissione di atti di ufficio. E ora quell’ipotesi aggiunta potrebbe preoccupare il ministro perché, a detta di molti giuristi, è meno ‘lunare’ delle altre. Dopo le prime polemiche contro la Procura, proprio l’Associazione Nazionale Magistrati aveva spiegato l’ipotesi astratta di reato: “Almasri è stato liberato per inerzia del ministro della Giustizia che avrebbe potuto e dovuto, per rispetto degli obblighi internazionali, chiederne l’arresto in vista della consegna alla Corte penale internazionale”.

 

CARLO NORDIO CHE CERCA DI IMPEDIRE IL RILASCIO DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Alla fine il ministro Nordio potrebbe decidere di cedere ai consigli di Mantovano e rispondere. I rischi non sarebbero tanto penali quanto politici.

 

Le tre giudici che compongono il collegio (la presidente Maria Teresa Cialoni, giudice penale, e le componenti Donatella Casari, giudice del lavoro, e Valeria Cerulli, giudice penale) si sono mostrate sensibili alla trasparenza. Applicando l’articolo 116 del codice di procedura penale hanno consegnato ai denuncianti la richiesta di archiviazione nei confronti dell’ex ministro Roberto Speranza per uno dei procedimenti sull’emergenza Covid. Il documento, comprese le sintesi dell’interrogatorio di Speranza, è così finito on line.

 

Potrebbe accadere anche con le dichiarazioni eventuali di Nordio che a quel punto potrebbero essere confrontate dalla libera stampa con quelle del ministro in Parlamento. O con quelle di Giorgia Meloni sul web.

 

Nel suo celebre video del 28 gennaio la premier aveva detto: “La richiesta di arresto della Corte Penale Internazionale non è stata trasmessa al ministero italiano della giustizia come invece è previsto dalla legge e per questa ragione la Corte di appello di Roma decide di non procedere alla sua convalida”.

 

CARLO NORDIO - ALFREDO MANTOVANO

Da quel che è trapelato finora non sembra che questa ricostruzione sia stata confermata totalmente dalle audizioni dei magistrati in servizio allora al Ministero, in testa l’ex capo del DAG Luigi Birritteri. Anche per questo un eventuale verbale di Nordio potrebbe creare nuovo imbarazzo al Governo.

INFORMATIVA DI MATTEO PIANTEDOSI E CARLO NORDIO ALLA CAMERA SUL CASO ALMASRI - FOTO LAPRESSE 2

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)