
PER IL GOVERNO IL PARLAMENTO È SOLO UN INTRALCIO – DOPO AVERE INCASSATO PRIMO VIA LIBERA LA DECRETO SICUREZZA, LA MAGGIORANZA ACCELERA SULLA RIFORMA DELLA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI E SUL PREMIERATO: VUOLE PORTARE I DUE TESTI IN AULA A LUGLIO, RIDUCENDO AL MININO GLI ESAMI IN COMMISSIONE – LE OPPOSIZIONI ACCUSANO IL CENTRODESTRA DI ANDARE AVANTI IN MANIERA "AUTORITARIA", COMPRIMENDO LE PREROGATIVE DEL PARLAMENTO – URLA E PROTESTE IN AULA AL VOTO SUL DECRETO SICUREZZA, I DEPUTATI DI PD, M5S ED AVS HANNO SOLLEVATO CARTELLI CON LE SCRITTE: “DECRETO PAURA”, “LA DEMOCRAZIA NON SI PIEGA”… – VIDEO
la camera approva il decreto sicurezza
(ANSA) di Alessandra Chini - ROMA, 29 MAG - La maggioranza incassa il primo via libera al decreto sicurezza, bandiera della Lega, e accelera su altri due provvedimenti da sempre indicati come priorità, la separazione delle carriere, riforma fortemente voluta da FI, e il premierato, 'madre di tutte le riforme' per Fratelli d'Italia.
Ma sui tempi e la procedura portata avanti dalla maggioranza, è scontro con l'opposizione che accusa il centrodestra di andare avanti in maniera "autoritaria" comprimendo le prerogative del Parlamento. L'apice della tensione si registra nel voto finale sulla sicurezza, il 'decreto paura,' così come lo hanno ribattezzato le minoranze, e contestatissimo su tutti fronti.
proteste dei deputati del pd contro il decreto sicurezza
Il via libera a Montecitorio con 163 sì, è arrivato dopo due giorni di seduta fiume con i parlamentari di Pd, M5s e Avs impegnati in una maratona oratoria tra le urla 'Vergogna!' e gli applausi e i cori 'Onestà, onestà' dai banchi della maggioranza.
Poco prima, al termine dell'ultimo acceso intervento della parlamentare di FdI Augusta Montaruli, i deputati di Pd, M5s ed Avs avevano sollevato cartelli di protesta verso i banchi del governo (presenti solo il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani e il sottosegretario Nicola Molteni) con le scritte: 'Decreto paura'; 'La democrazia non si piega'; 'La protesta non si arresta' e ancora 'Né liberi, nè sicuri'.
proteste dei deputati del pd contro il decreto sicurezza - elly schlein
Tra le norme più contestate quelle sulle detenute madri, la stretta sulla cannabis e sulle rivolte in carcere, compresi i casi di resistenza passiva, il blocco stradale, l'estensione del Daspo urbano e le nuove misure sugli agenti dei servizi. E' un testo che, per dirla con la segretaria Dem Elly Schlein, "è più indietro del codice fascista Rocco". Un "maglio della repressione", accusa Nicola Fratoianni. Che punta solo a "punire chi non la pensa come voi", attacca M5s con Valentina D'Orso.
Con la nuova norma sul blocco stradale, accusa Riccardo Magi di +Europa, avrebbero rischiato la galera "gli agricoltori che spargevano letame in autostrada per protestare contro le quote latte". Compatti nella protesta anche Iv e Az mentre il centrodestra rivendica le misure come "un messaggio che lo Stato non arretra", evidenzia la leghista Ingrid Bisa. "E' un decreto sociale che aiuta i deboli", dice Montaruli. "Difende i veri deboli", per l'azzurro Tommaso Calderone.
MATTEO PIANTEDOSI MATTEO SALVINI
Il governo è determinato a portare definitivamente a casa il provvedimento in tempi record. Tanto che è stato già inserito, tra le proteste dell'opposizione, nel calendario di Palazzo Madama per il 3 giugno, con tempi ridottissimi per l'esame in commissione: solo tre ore e mezza. Ma non è questo l'unico punto di scontro.
Dalla riunione della conferenza dei capigruppo di Montecitorio emerge il rilancio del governo su due riforme costituzionali che la coalizione di governo punta a portare in Aula a luglio: la separazione delle carriere, in esame al Senato, e il premierato.
proteste contro il decreto sicurezza
"Evidentemente - va all'attacco la capogruppo Dem Chiara Braga - dopo il decreto sicurezza la spartizione tra le forze di maggioranza si è rimessa in moto e questo è un altro tassello di quel disegno volto a mettere in discussione l'equilibrio delle nostre istituzioni. Non siamo disponibili ad accettare alcuna forzatura".
L'accelerazione sulle riforme viene in ogni caso definita negli off the record del centrodestra, al momento come un "wishful thinking". Un gesto politico per rilanciare, con la madre di tutte le riforme, una partita intrecciata anche a quella della nuova legge elettorale. La ministra delle Riforme ha ribadito che il punto non è attualmente all'ordine del giorno ma del tema si sta certamente parlando almeno nei corridoi. A pesare certamente - è comunque il ragionamento - potrà anche essere l'esito delle prossime regionali.
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