
IL PIANO DI TRUMP PER UN NUOVO MEDIO ORIENTE! VIA LE SANZIONI ALLA SIRIA PER DARE POSSIBILITA’ AL NUOVO GOVERNO DI FUNZIONARE - LA FIRMA DELL’ACCORDO MILITARE CON L’ARABIA SAUDITA DA 142 MILIARDI DI DOLLARI E’ ACCOMPAGNATO DALLA SPERANZA CHE RIAD SI AGGIUNGA AGLI ACCORDI DI ABRAMO RICONOSCENDO ISRAELE, MAGARI QUANDO IL DRAMMA DI GAZA SARÀ SUPERATO – IL PIZZINO ALL’IRAN ("NON AVRA’ MAI L’ARMA ATOMICA”). RESTA DA VEDERE FINO A CHE PUNTO IL DESIDERIO DI TRUMP DI RIPRENDERE UN NEGOZIATO NUCLEARE CON TEHERAN SIA CONDIVISO DA NETANYAHU E DA BIN SALMAN…
Paolo Mastrolilli per repubblica.it - Estratti
Una mano tesa alla Siria, con la cancellazione delle sanzioni imposte contro Assad per dare una possibilità al nuovo governo di funzionare, e un ramoscello d’ulivo all’Iran per riprendere il negoziato nucleare, accompagnato però dalla minaccia di demolire il regime se rifiuterà l’offerta.
Il tutto accompagnato dalla speranza che l’Arabia Saudita si aggiunga agli Accordi di Abramo riconoscendo Israele, magari quando il dramma di Gaza sarà superato. Sono i tratti principali del disegno per un nuovo Medio Oriente, presentato da Donald Trump con il suo discorso di ieri al Forum per gli investimenti americani e sauditi di Riad.
"Davanti ai nostri occhi - ha detto il presidente - una nuova generazione di leader sta trascendendo gli antichi conflitti e le stanche divisioni del passato. Forgia un futuro in cui il Medio Oriente è definito dal commercio, non dal caos; dove esporta tecnologia, non terrorismo; e dove persone di nazioni, religioni e credi diversi costruiscono città insieme, non si bombardano a vicenda".
Il primo passo concreto con cui Trump vuole aiutare questo processo è la cancellazione delle sanzioni contro Damasco: "C'è un nuovo governo che, si spera, avrà successo. In bocca al lupo, Siria. Mostraci qualcosa di speciale". La Casa Bianca ha confermato che "il presidente ha accettato di salutare il presidente siriano mentre sarà in Arabia Saudita", durante il vertice di oggi con i paesi della regione riuniti nel Consiglio per la cooperazione nel Golfo.
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Trump ha poi esortato l'Iran a intraprendere una "nuova e migliore strada", spingendo per resuscitare l’accordo nucleare che aveva abbandonato, però migliorandolo. "Come ho dimostrato ripetutamente, sono disposto a porre fine ai conflitti passati e a creare nuove partnership per un mondo migliore e più stabile, anche se le nostre divergenze possono essere profonde".
Poi però ha aggiunto una minaccia: "Se la leadership iraniana rifiuterà questo ramoscello d'ulivo, non avremo altra scelta che esercitare la massima pressione, portando le esportazioni di petrolio iraniano a zero. L’Iran non avrà mai l’arma atomica". Resta da vedere fino a che punto questo suo desiderio di arrivare ad un accordo con Teheran sia condiviso dal premier israeliano Netanyahu e dal suo ospite saudita Mohammed bin Salman, che lo ascoltava compiaciuto in platea.
mahmoud pezeshkian foto lapresse
Rivolgendosi proprio a MBS, come viene soprannominato il principe ereditario, il capo della Casa Bianca ha affermato che è sua "fervente speranza e desiderio, persino il mio sogno, che l'Arabia Saudita aderisca presto agli Accordi di Abramo". La guerra a Gaza lo rende impossibile ora, anche perché Trump non ha annunciato il riconoscimento dello Stato palestinese. Lui rimane però convinto che Riad "lo farà con i suoi tempi, ma sarà un giorno speciale in Medio Oriente, con tutto il mondo a guardare, quando l'Arabia Saudita si unirà a noi".
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donald trump e mohammed bin salman a riad
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john elkann a riad con donald trump e mohammed bin salman
BANDIERE AMERICANE E SAUDITE ALL ARRIVO DI DONALD TRUMP A RIAD
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