
LA REALTÀ HA SEMPRE LA MEGLIO SULLA PROPAGANDA: ANCHE “IL FATTO QUOTIDIANO” DI TRAVAGLIO E ORSINI ORA È COSTRETTO AD AMMETTERE CHE L’ECONOMIA RUSSA STA CROLLANDO – “LA DECISIONE DI TAGLIARE I TASSI DI UN PUNTO, PORTANDOLI AL 20%, È BASATA SUL FATTO CHE LA CRESCITA HA SENSIBILMENTE RALLENTATO E L’INFLAZIONE INIZIA A DARE SEGNI DI CONTENIMENTO” – “L’ECONOMIA RUSSA HA FINORA MOSTRATO UNA SORPRENDENTE CAPACITÀ DI ADATTAMENTO. RIMANE PERÒ LA SENSAZIONE CHE LA MACCHINA ABBIA VIAGGIATO AL MASSIMO DELLE PROPRIE CAPACITÀ E CHE ADESSO GLI SQUILIBRI DI OFFERTA PESINO SEMPRE PIÙ…”
Ecco com’è messa la Russia: la crescita inizia a rallentare
Estratto dell’articolo di Francesco Lenzi per "il Fatto quotidiano”
ANCHE IL FATTO QUOTIDIANO AMMETTE I GUAI DELLA RUSSIA
“E il momento di agire”, era stata la perentoria dichiarazione della scorsa settimana di Maxim Reshetnikov, ministro dell’Economia russo, sollecitando un taglio tempestivo dei tassi d’interesse. Da mesi ormai la governatrice Elvira Nabiullina si trova sotto pressione per allentare la politica monetaria da parte di esponenti politici, membri del Parlamento, direttori e proprietari delle grandi imprese e ora anche del ministro dell’Economia.
La sua posizione si è sempre mantenuta ferma: il contrasto all’aumento dei prezzi, giunto al 9,5% annuo alla fine del 2024 per poi superare il 10% a marzo, rimane la priorità della Banca centrale russa. Con questo obiettivo, dalla metà del 2023 i tassi sono stati costantemente aumentati, passando dal 7,5% al 21%.
Ora però che l’economia mostra segni di rallentamento, con le ultime previsioni che stimano una crescita per il 2025 tra l’1% e il 2%, contro il +4,1% del 2023 e del 2024, tenere insieme gli obiettivi di inflazione al 4%, crescita economica e sostegno alla spesa pubblica, soprattutto militare, si fa sempre più arduo.
MARCO TRAVAGLIO E ALESSANDRO ORSINI ALLA FESTA DEL FATTO QUOTIDIANO
La decisione di venerdì di tagliare i tassi di un punto, portandoli al 20%, è basata sul fatto che la crescita dell’economia russa ha sensibilmente rallentato e l’inflazione inizia a dare segni di contenimento […].
Il calo dei prezzi di petrolio e gas, dovuto principalmente alla politica economica dell’amministrazione Trump, che ha alimentato l’incertezza sulla domanda globale e stretto accordi con i Paesi del Golfo per mantenere il prezzo del greggio intorno ai 60 dollari al barile, sta colpendo le esportazioni russe: nel primo trimestre del 2025, quelle energetiche sono diminuite del 6,3% rispetto a 12 mesi prima.
vladimir putin elvira nabiullina
Per la prima volta dall’inizio del 2021 gli incassi trimestrali all’estero per la vendita di beni sono scesi sotto i 100 miliardi di dollari. Oltre al rallentamento dell’export, anche la domanda interna contribuisce a raffreddare la crescita.
Se la spesa pubblica rimane elevata, sostenuta da una macchina bellica che nel 2025 assorbirà un terzo del bilancio pubblico (145 miliardi di dollari), in aumento di quasi il 150% rispetto a prima dell’invasione dell’Ucraina, gli investimenti in abitazioni e macchinari agricoli e industriali stanno segnando il passo.
Le imprese russe, dal 2022, si sono dovute adattare velocemente alle sanzioni occidentali: sono state ricostituite le catene di fornitura, ampliata la capacità produttiva per sostituire i concorrenti esteri, cercati nuovi mercati.
La riconversione, favorita anche da una politica monetaria e fiscale espansiva, nonché dall’appoggio di alcune importanti economie estere come quella cinese, ha permesso un sorprendente adattamento.
Ma dopo due anni di attività sostenuta, le imprese si stanno scontrando con ostacoli strutturali difficilmente superabili nel breve termine. Con la disoccupazione al 2,6%, il mercato del lavoro è vicino al pieno impiego e la scarsità di manodopera sta frenando la produzione.
Al tempo stesso, tassi d’interesse reali a doppia cifra rendono il credito proibitivo per molte imprese, rallentando investimenti e piani di espansione.
A complicare il quadro restano gli effetti delle sanzioni occidentali: se alcune aziende si sono adattate, […] quelle che operano in settori che dipendono da componentistica e tecnologie occidentali continuano a subire pesanti limitazioni.
la conferenza stampa di fine anno di vladimir putin 15
Dopo il calo mensile dell’attività economica registrato a marzo, che ha interessato quasi tutti i settori, l’ultimo bollettino della Banca centrale prevede un nuovo moderato ribasso (o al massimo una stabilizzazione) anche per il mese di aprile. Nei primi tre mesi dell’anno, le vendite di abitazioni sono in sensibile discesa, in media dell’8% rispetto all’anno precedente.
Come detto, crescono i consumi pubblici, ma anche quelli privati continuano a farlo, nonostante la politica monetaria restrittiva, trainati da una crescita dei salari reali stimata intorno al 2% nel 2025, dopo il +4,2% del 2024.
vladimir putin elvira nabiullina
In questo scenario sempre più fragile e polarizzato, la decisione di ridurre i tassi al 20% ha segnato una prima, cauta apertura. Ma Nabiullina ha tenuto a precisare che la politica monetaria resterà restrittiva “per un periodo prolungato”, segnalando che l’inflazione […] non consente margini per un allentamento più deciso.
[…]
Putin non può permettersi un rallentamento della macchina bellica, necessaria, al di là dei negoziati di pace in corso, alla conquista del Donbass ucraino, e che rappresenta oggi la spina dorsale della produzione industriale. Nel suo ultimo intervento, Nabiullina ha parlato di un’economia “eterogenea”, con comparti ancora in crescita, sospinti dalla spesa pubblica, e altri ormai in stagnazione.
Il taglio dei tassi di inizio giugno non rappresenta quindi l’inizio di una fase espansiva, ma un aggiustamento tattico in un equilibrio sempre più precario tra obiettivi difficilmente compatibili. L’economia russa ha finora mostrato una sorprendente capacità di adattamento, una capacità che non è ancora persa, soprattutto se l’atteggiamento da parte americana si dimostrerà più morbido.
Rimane però la sensazione che la macchina abbia viaggiato al massimo delle proprie capacità e che adesso gli squilibri di offerta, relativi al mercato del lavoro, alle catene di fornitura e al contesto internazionale delle materie prime, pesino sempre più, abbassando il ritmo di sviluppo. Bilanciare la necessità di sviluppo e il sostegno alla macchina bellica con la stabilità dei prezzi è stato il difficile compito della governatrice Nabiullina nell’ultimo anno, un compito ancora lontano dall’essere concluso.
marco travaglio federico fubini otto e mezzo 2
vladimir putin elvira nabiullina
vladimir putin in un campo di grano immagine creata con midjourney 3