
SARA’ UN MESE DI FUOCO PER LA MELONI! COME DAGO DIXIT, IL RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO - L'OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM VA AL TAR. ORCEL PUNTA A SMONTARE IL GOLDEN POWER. IL MINISTRO GIANCARLO GIORGETTI È PRONTO ALLA DIMISSIONI DI FRONTE A UNA MARCIA INDIETRO DEL GOVERNO. E SALVINI E’ PRONTO A FAR CADERE L’ESECUTIVO PUR DI NON MOLLARE IL SUO BANCO BPM A UNICREDIT – E POI BPER CHE ATTENDE IL VIA LIBERA DELLA CONSOB AL PROSPETTO RELATIVO ALL'OPS SULLA POPOLARE DI SONDRIO, MEDIOBANCA CHE RINUNISCE IL PATTO DI SOCI E MPS A CUI PUO’ BASTARE MENO DEL 50% DI PIAZZETTA CUCCIA
Per i banchieri italiani l'estate è ancora lontana. E giugno sarà un mese di fuoco tra la partita legale Unicredit-Banco Bpm, l'assemblea di Mediobanca per l'offerta su Banca Generali e il via all'Ops di Mps proprio su Piazzetta Cuccia.
La prossima settimana entrerà nel vivo lo scontro tra Andrea Orcel, l'ad di Unicredit, e Giuseppe Castagna, al vertice della banca di Piazza Meda fra Tar, paletti del governo e Commissione europea. Il 4 giugno è in programma l'udienza davanti ai giudici amministrativi per il ricorso con il quale Gae Aulenti intende smontare il Golden power.
Sei giorni dopo, il 10 giugno, sarà la volta di Piazza Meda che punta a ottenere la sospensiva della delibera Consob che ha congelato per 30 giorni l'Offerta pubblica di scambio - spostandone la fine al 23 luglio. A questo intreccio si aggiunge l'Antitrust Ue, atteso per il 19 giugno e le cui risposte sono destinate ad avere un peso specifico sull'operazione - con l'Antitrust italiana che ritiene sua la competenza sulla partita.
Tra Palazzo Chigi e Bruxelles il confronto tocca anche il Golden power, in particolare per quello che riguarda l'articolo 21 del regolamento sulle concentrazioni.
In campo ci sono sia la direzione della Commissione Ue per la Concorrenza (Dg Comp), sia quella per i servizi finanziari che potrebbero offrire una sponda a Unicredit. Il Tesoro, però, tiene il punto: il ministro Giancarlo Giorgetti è pronto alla dimissioni di fronte a una marcia indietro del governo e in una lettera a Unicredit, venerdì scorso, il Mef ha ribadito che le condizioni imposte sono legittime e raggiungibili. Inoltre, è stato chiesto alla banca di chiarire quali sarebbero le condizioni impossibili da rispettare dal punto di vista legale.
giovanbattista fazzolari giorgia meloni - foto lapresse
All'interno della maggioranza ci sono da registrare dei distinguo con il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani che è per rivedere le prescrizioni sulla Russia considerando come «effettivi» i nove mesi per l'uscita dal Paese. Asset russi su cui, peraltro, è emerso l'interesse da parte di tre società con base negli Emirati Arabi che avrebbero sottoposto un piano al ministero al Mef.
Giugno, comunque, è una crocevia anche per altre operazioni bancarie. Bper che ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie, attende nei prossimi giorni il via libera della Consob al prospetto relativo all'Ops sulla Popolare di Sondrio - che promette battaglia con i propri piccoli azionisti.
C'è poi l'offerta di scambio di Mediobanca su Banca Generali con la riunione del patto di Piazzetta Cuccia in agenda il 4 giugno - con Gavio che non pare convinto dell'operazione - e poi l'assemblea del 16 giugno per ottenere l'ok dei soci sull'operazione. Mediobanca, a sua volta, è oggetto dell'Ops di Mps che potrebbe partire tra fine giugno e inizio di luglio: Siena potrebbe accontentarsi del 45% del capitale per poi comprare sul mercato un altro 5% l'anno prossimo
(...)
matteo salvini giancarlo giorgetti voto di fiducia sulla manovra 2024 foto lapresse
GIUSEPPE CASTAGNA
ALBERTO NAGEL
Caltagirone
FRANCESCO MILLERI
banco bpm
Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri