
ROSSA, DATTI UNA MOSSA – FERRARI DELUDENTE A IMOLA: I PROBLEMI RESTANO, TANTI E MISTERIOSI. IL PIÙ EVIDENTE È IL RITARDO IN QUALIFICA. HAMILTON ERA ARRIVATO A IMOLA PER VINCERE, NON PER GIOIRE DI FRONTE A UN QUARTO POSTO CHE È IL SUO MIGLIOR RISULTATO STAGIONALE IN UN GRAN PREMIO - LECLERC: "STIAMO LAVORANDO TANTO, MA NON C’È UNA RICETTA MAGICA. MONTECARLO? NON SONO OTTIMISTA, METTERA’ A NUDO LE NOSTRE DEBOLEZZE”
Giorgio Terruzzi per il “Corriere della Sera” - Estratti
Hanno perso tutti, tranne Verstappen.
Ma certo, Leclerc ed Hamilton si sono presi in carico l’onere della restituzione e hanno portato in fondo due rincorse da consolazioni minime. Più generoso, sfortunato e applaudito Charles, lontano comunque dai piani nobili; più premiato Lewis che aveva impiegato una vita a superare Antonelli, l’altro perdente di Imola, mai in evidenza, fermato da un guasto dentro un fine settimana sin troppo dedicato a chi gli vuol bene, a chi cerca in lui una alternativa entusiasmante a questa Ferrari deludente. Il «Made in Italy» ha fatto una fatica bestia a brillare
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Anche perché adesso arriva la «sua» Montecarlo, da affrontare con una macchina da condanna quasi certa viste le complicanze mostrate in qualifica. E se parti dietro tra quei tombini, addio sorrisi. Ma la lista dei battuti non comprende solo i nostri eroi. Basti pensare alla coppia Norris-Piastri, sempre brillante il sabato, meno la domenica, molto meno quando tocca farla fuori contro un guerriero scaltro e duro come Max.
lewis hamilton saluta i tifosi a imola foto lapresse
È lui, alla faccia dei guai Red Bull, il candidato più credibile per la conquista del Mondiale. Verstappen, ma sì, uno che ha tre o quattro colpi da kappaò in repertorio, mentre sia Lando, sia Oscar sembrano un po’ in affanno quando si tratta di chiudere il match.
Bravi, circondati da luoghi comuni triti e ritriti — Norris incerto, emotivo, veloce; Piastri glaciale, cinico, implacabile — molto perbene, presi in trappola da un equilibrio sul quale Max soffia e specula; aggredisce e arraffa. Urge togliere di mezzo una perfetta educazione che pure fa parte dell’intero team. E forse, Andrea Stella, dovrà scegliere controvoglia ma quanto prima chi dei due dovrà fare il capogita e chi il portatore di viveri. Per contrastare la fame di un avversario che la timidezza l’ha persa quando aveva un anno di vita.
IL MAL DI QUALIFICA, MISTERO DA RISOLVERE SUBITO
max verstappen vince il gp di imola
Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera” - Estratti
Orgoglio e reazione, era il minimo sindacale. Ma i problemi della Ferrari restano, tanti e misteriosi. Il più evidente, e urgente, è il ritardo in qualifica. La SF-25 era stata progettata per superare il limite della precedente monoposto (più efficace in gara): non solo ha ereditato la carenza, ma l’ha persino amplificata.
Leclerc in sette Gp ha raggiunto al massimo una prima fila, grazie alle penalità di altri in Bahrein. Qui a Imola il sabato è stato un incubo, mentre sulla distanza di un intero gran premio è sembrato di vedere un’altra macchina in pista.
max verstappen vince il gp di imola
Spiegazioni? Si passa dal dobbiamo capire al non capiamo (anche quando va bene) , Charles è il più sincero: «Stiamo provando tantissime cose al simulatore e per ora non abbiamo una spiegazione. Stiamo lavorando tanto, ma non c’è una ricetta magica per risolvere i problemi in qualifica». Però vanno trovate risposte in fretta, questo fine settimana si corre a casa del principino, a Montecarlo dove la pole vale quasi tutto.
L’anno scorso era stato lui a farla e a vincere sbloccando la maledizione dopo due partenze al palo non trasformate: «Non sono ottimista stavolta, Monaco è una pista che metterà a nudo le nostre debolezze.
Anche se tante cose lì sono imprevedibili e gli assetti sono completamente diversi dagli altri circuiti. Speriamo di sfruttare al massimo l’occasione e di sorprenderci come siamo stati sorpresi a Imola in gara».
La Ferrari 2025 infatti va abbastanza bene ad alte velocità, è discreta a quelle medie ma soffre sulle curve lente e fatica a riscaldare le gomme sul giro singolo. I correttivi, sotto forma di sviluppi aerodinamici e meccanici, sono previsti fra un mese circa.
Vasseur non ha una soluzione sulla trasformazione della monoposto dal sabato alla domenica: «Succede da un po’ di gare, 3-4, di vedere questa differenza, non è che sul passo facciamo magie ma siamo in una condizione migliore. La reazione è buona insieme al fatto che non abbiamo commesso errori, ma non siamo né campioni né vincenti, non siamo assolutamente dove dovremmo essere».
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LEWIS E CHARLES IN RIMONTA, LA FERRARI SALVA L’ONORE MA IL FENOMENO È SUPERMAX
Daniele Sparisci per il “Corriere della Sera” - Estratti
Lo hanno trovato a scattarsi foto davanti alla marea rossa, a braccia aperte come se ci fosse qualcosa di importante da celebrare. Hamilton era arrivato per vincere, non per gioire di fronte a un quarto posto che è il suo miglior risultato stagionale in un gran premio. Ma stavolta ha diversi motivi per farlo: perché partiva dodicesimo, perché insieme a Charles (11° al via e sesto al traguardo, bandiera a scacchi sventolata da Federica Brignone) ha salvato l’onore della Ferrari dopo le peggiori qualifiche di sempre sulla pista intitolata a Enzo e Dino Ferrari.
gp suzuka lewis hamilton charles leclerc 4
«Tutto questo tifo mi ha ricordato di quando sul divano da bambino guardavo Schumacher correre qui, ed è incredibile che ora ci sia io su una Ferrari». Peccato che sul podio ci salga un altro fenomeno: Verstappen, quarto successo qui dove l’anno prossimo molto probabilmente non si correrà (a meno che il nuovo Gp di Madrid non sia in ritardo con i lavori), altro che made in Italy, made in orange.
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Come si fa a capirci qualcosa se Lewis 24 ore dopo aver detto di sentirsi «devastato» sostiene che «pian piano stiamo arrivando»: «Non mi aspettavo assolutamente di chiudere così in alto, ma la macchina “ha preso vita” e le strategie hanno funzionato».
Dopo tante incomprensioni il baronetto ha elogiato per la prima volta il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, un passaggio importante «Abbiamo fatto un ottimo lavoro, ero molto tranquillo e abbiamo gestito tutto bene».
TIFOSO DELLA FERRARI SCONSOLATO A IMOLA
L’umore di Leclerc è diverso: «So di averci messo il cuore, ci metto sempre tutto. Stavolta sono stato sfortunato». Dopo un inizio di grinta purissima, senza errori quando scattare da lontano è sempre da batticuore, aveva scalato la classifica grazie a una chiamata intelligente del muretto.
Ma poi è stato beffato due volte dalle safety car e nel finale ha dovuto restituire la posizione ad Albon per una manovra off limits: se non lo avesse fatto sarebbe incappato in 5’’ di penalità che lo avrebbero rispedito in fondo. «Ma a volte, oltre all’anima, devi mettere anche i gomiti fuori». Serviva una reazione dopo un sabato da incubo, la Ferrari l’ha data grazie ai suoi piloti e a strategie indovinate. È chiaro che non basta, ma il rischio dello psicodramma era elevato.
Il sorriso di un altro padrone di casa, Kimi Antonelli, travolto da un entusiasmo senza freni, si è perso per un guaio all’acceleratore della Mercedes: «Mi porto dietro tanto da imparare da questo fine settimana» ha detto il 18enne. Imparerà anche a dire qualche no, come gli ha suggerito l’amico Valentino Rossi.
tifosi ferrari a imola foto lapresse
max verstappen vince il gp di imola