
SALVINI E TAJANI ROVINANO LA FESTA A MELONI – LA DUCETTA STAPPA LA BOTTIGLIA BUONA DOPO IL FLOP DEL REFERENDUM, MA I SUOI DUE ALLEATI GIÀ LITIGANO SUL TERZO MANDATO – MASSIMO FRANCO: “SI COMPLICA L’INTESA SULLE REGIONI CHE VOTANO IN AUTUNNO. PER LA MAGGIORANZA PUÒ DIVENTARE UN AZZARDO. IL VOTO DI MAGGIO NELLE CITTÀ HA GIÀ CONFERMATO I LIMITI DI CANDIDATURE AL RIBASSO. LE REGIONALI POSSONO PUNTELLARE LA COALIZIONE, O RIPROPORRE, L’INCAPACITÀ DI OFFRIRE UNA CLASSE DIRIGENTE CONDIVISA E DI LIVELLO….”
DAGOREPORT - L’ESITO DEL REFERENDUM, LANCIATO DALLA SETE DI POTERE DI LANDINI IN CUI SONO CADUTI GLI INETTI SCHLEIN E CONTE, HA SPINTO UNA BEFFARDA MELONI A CANTARE VITTORIA DETTANDO AI SUOI GAZZETTIERI CHE IL RISULTATO “RISCHIA DI INCHIODARMI A PALAZZO CHIGI PER DIECI ANNI”. COME SE IL 70% CHE SE N'È FREGATO DI ANDARE A VOTARE, SIA TUTTO A FAVORE DELLA DESTRA. UNA FURBATA DA VENDITORE DI TAPPETI PERCHÉ IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI NON E' PER NIENTE DIPINTO DI ROSA. A PARTE LA DISCRIMINANTE GEOPOLITICA, CHE VEDE IL TURBO-SOVRANISMO ANTI-UE DI SALVINI COZZARE CON IL RIPOSIZIONAMENTO EURO-PPE DELLA CAMALEONTICA DUCETTA, IL PASSAGGIO PIÙ DIFFICILE ARRIVERÀ CON LE REGIONALI DEL PROSSIMO AUTUNNO, DOVE RISCHIA SERIAMENTE DI PERDERE LE MARCHE MENTRE IL VENETO È APPESO ALLE MOSSE DI ZAIA. I TIMORI DELLA MELONI SI SONO APPALESATI QUANDO È SBUCATO IL NASO AD APRISCATOLE DI DONZELLI ANNUNCIANDO UN’APERTURA SUL TERZO MANDATO CON LO SCOPO DI LANCIARE UN SALVAGENTE A SALVINI E NELLO STESSO TEMPO MANDARE ALL’ARIA IL CAMPOLARGO IN CAMPANIA - DALL'ESITO DELLE REGIONALI LA SGARBATA PREMIER DELLA GARBATELLA CAPIRA' SE HA I NUMERI PER ANDARE AL VOTO ANTICIPATO SENZA SALVINI TRA I PIEDI…
antonio tajani, giorgia meloni e matteo salvini in senato foto lapresse
PERCHÉ LA SFIDA SI SPOSTA SULLE REGIONALI IN AUTUNNO
Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
Non deve sorprendere che nel vertice di ieri la maggioranza di governo abbia evitato di parlare di elezioni regionali. Non si trattava tanto di rallegrarsi ancora per la disfatta delle opposizioni nei referendum di domenica e lunedì. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega non potevano affrontare il tema delle candidature, perché sono in contrasto sul terzo mandato.
La Lega lo vuole, perché risolverebbe a Matteo Salvini qualche problema interno, in particolare con Luca Zaia in Veneto […]. FdI sembra assecondarlo. FI rimane contraria. Da questa triangolazione la coalizione di governo non riesce a uscire. E lo stallo blocca ogni ipotesi di accordo su chi dovrà sfidare sinistre e Movimento 5 Stelle alle Regionali d’autunno […].
Quando gli è stato chiesto, ieri il vicepremier berlusconiano Antonio Tajani ha glissato. Non è chiaro nemmeno se l’argomento sarà discusso prima dell’estate. «Non ne abbiamo ancora parlato», ha detto.
[…] Tajani non ha avuto diplomatismi. «Noi siamo contrari, è la posizione che abbiamo sempre avuto. Siamo pronti ad ascoltare tutti. Gli altri devono anche ascoltare noi. Le incrostazioni di potentati rischiano di essere dannose per i cittadini».
Si tratta di un approccio nel quale si indovina lo scontro in atto da mesi tra FI e Lega: si discuta di politica estera, o di temi interni.
Ma c’è anche la competizione a destra per il primato nel Nord. Non a caso gli altri alleati sembrano più silenziosi. Per il partito di Giorgia Meloni, il problema è di non irritare Salvini e una Lega che sanno di dover cedere la guida di almeno una regione a FdI. Per FI, è di evitare che la spartizione si limiti ai due alleati, escludendo Tajani che rivendica un consolidamento dei consensi.
È chiaro che quando allude alle «incrostazioni dei potentati» il vicepremier parla, senza citarla, della Lega: in Veneto come in Lombardia, serbatoi storici di un Carroccio insidiato sia da FdI che da FI. Ma proprio per questo è più difficile accordarsi. E di riflesso si complica l’intesa sulle regioni che votano in autunno. Per la maggioranza può diventare un azzardo.
Il voto di maggio nelle città ha già confermato i limiti di candidature al ribasso. Ora la consultazione referendaria ha ridato sicurezza all’esecutivo, se non altro come rimbalzo per il crollo delle opposizioni. Le Regionali, tuttavia, possono puntellare la coalizione, o riproporre, in un momento di grande opportunità, l’incapacità di offrire una classe dirigente condivisa e di livello.
VINCENZO DE LUCA VS ELLY SCHLEIN - ILLUSTRAZIONE IL FATTO QUOTIDIANO
luca zaia salvini
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
massimo franco foto di bacco