
SÌ, NO, NÌ: IL CAMPO LARGO SI PRESENTA IN ORDINE SPARSO AI REFERENDUM – NEL CENTROSINISTRA SONO DIVERSE LE COMBINAZIONI DI VOTO AI CINQUE QUESITI DELL’8 E 9 GIUGNO – LE DIVISIONI PIÙ PALESI NEL PD: ELLY SCHLEIN È PER 5 SÌ, MENTRE L’AREA RIFORMISTA DEM NON INTENDE RINNEGARE IL JOBS ACT – GIUSEPPE CONTE HA INDICATO 4 SÌ E LIBERTÀ DI VOTO SULLA CITTADINANZA, MENTRE MATTEO RENZI HA INVITATO GLI ELETTORI DI ITALIA VIVA A VOTARE SÌ SULLA CITTADINANZA E CHIARAMENTE NO SULLA PARTE DEL LAVORO…
Estratto dell’articolo di Claudio Bozza per il “Corriere della Sera”
milano C’è chi dice sì, c’è chi dice no, chi opta per il nì e chi non ritirerà la scheda. Nel centrosinistra, alias Campo largo, sono quasi infinite le combinazioni di voto al referendum dell’8 e 9 giugno. E il ventaglio dei sì varia da 1 a 5.
Le divisioni più palesi, ancora una volta, si registrano nel Pd, dove le varie anime segnano distinguo di cui si fatica a prendere appunti. Al timone, al fianco della Cgil e di Avs, c’è Elly Schlein con i suoi granitici 5 sì. La segretaria incalza la premier: «Dica chiaramente se andrà a votare».
le posizioni sul referendum nel campo largo
[...] si registra subito l’enigma di Stefano Bonaccini. Come voterà il presidente del partito, già leader dei riformisti? «Preferisce non parlarne», racconta chi tra i «compagni» ha provato a stanarlo. Più sicuro non scoprirsi: rinnegare la stagione del Jobs act, per un ex fedelissimo di Renzi, farebbe sì felice Schlein, ma manderebbe su tutte le furie l’ala riformista. E il contrario succederebbe se Bonaccini ufficializzasse un no ai quesiti sul lavoro.
[...] Con una posizione autonoma se n’è appena venuto fuori Michele de Pascale: «Voterò due no e tre sì», intesi come cittadinanza, Jobs act e responsabilità negli appalti, dice proprio il successore di Bonaccini alla guida dell’Emilia-Romagna. È la stessa linea di Alessandro Alfieri. [...]
Tra i riformisti c’è anche l’ala più ortodossa, quella degli ex ministri Lorenzo Guerini e Marianna Madia, che con i parlamentari Filippo Sensi, Lia Quartapelle e gli eurodeputati Pina Picierno e Giorgio Gori voteranno 2 sì su cittadinanza e infortuni sul lavoro, mentre non ritireranno le 3 schede restanti. Graziano Delrio, ex ministro, riformista ma con marcato accento cattolico voterà 2 sì e 3 no, «perché il resto non c’entra niente con il precariato», dice.
ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI
Mentre Schlein, che ha intensificato i suoi tour nei territori, sta incassando i 5 sì di diversi sindaci. Non fa notizia quelli del primo cittadino di Bologna (di sinistra) Matteo Lepore, mentre sono da annotare quelli di Sara Funaro (Firenze) e Stefano Lo Russo (Torino), ex renziani.
Per completare il quadro dei distinguo rompicapo va infine ricordata la posizione del M5S, con il leader Giuseppe Conte che ha indicato 4 sì e libertà di voto sulla cittadinanza. Sempre Conte ha precisato che a livello personale voterà sì a quest’ultimo quesito, precisando però di temere «che il Paese non sia pronto».
giuseppe conte manifestazione contro il riarmo foto lapresse
E non può mancare Matteo Renzi, convitato di pietra al referendum, visto che ha scelto di giocare questa partita del campo largo, nonostante sia incardinata contro la principale riforma del suo governo. L’ex premier ha invitato gli elettori di Italia viva a votare sì sulla cittadinanza e chiaramente no sulla parte del lavoro; mentre libertà di voto è lasciata sugli ultimi 2 quesiti.
Poco più in là, ma fuori dal perimetro del campo largo c’è infine Azione, che invita a votare 4 no e un solo sì, sulla cittadinanza.
matteo renzi - question time al senato - foto lapresse
REFERENDUM ABROGATIVI 8 E 9 GIUGNO 2025
lo spot di paolo genovese per il referendum 5