
“ELON MUSK E’ CHIARAMENTE INSTABILE E NARCISISTA” – L’EX STRATEGA DI TRUMP, STEVE BANNON, RANDELLA “MR TESLA”, SUO NEMICO DA SEMPRE: “BISOGNA SOSPENDERE IL SUO NULLA OSTA DI SICUREZZA, IN ATTESA DI INDAGINI PER LE DROGHE E IL COINVOLGIMENTO CON LA CINA. IO CREDO CHE SIA ANCHE UN IMMIGRATO ILLEGALE - BISOGNA ASSICURARSI CHE IL GOVERNO ABBIA IL CONTROLLO DI SPACEX, PERCHÉ MUSK HA MINACCIATO DI TAGLIARE IL SUO PIÙ GROSSO PROGRAMMA, GIÀ FINANZIATO DAL GOVERNO – SERVE UN’INCHIESTA PER CAPIRE SE SIA ENTRATO IN POSSESSO DI DATI SENSIBILI DEI CITTADINI AMERICANI – IL MOVIMENTO ‘MAGA’ HA OLTRE DIECI ANNI. QUESTI ‘TECH BROS’ SONO SALITI A BORDO DOPO LA VITTORIA DI TRUMP E PENSO CHE IL PRESIDENTE NON SAPESSE CHE MUSK ASSUME UNA QUANTITÀ ENORME DI DROGHE E LE MISCHIA, CHE LO FANNO AGIRE IN MODO ANCORA PIÙ FOLLE”
Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
Steve Bannon l’aveva detto al Corriere alla vigilia dell’inizio di questa presidenza: «Elon Musk vuole solo i soldi, farò di tutto per tenerlo fuori dalla Casa Bianca». Abbiamo parlato al telefono con l’ex stratega del primo mandato di Trump, dopo che si è consumata la rottura tra il presidente e il miliardario.
Lei ha detto nel suo programma «War Room» che Trump dovrebbe mettere sotto sequestro SpaceX.
«Innanzitutto sospendere il suo nulla osta di sicurezza, in attesa di indagini per le droghe e il coinvolgimento con la Cina. Ed è un immigrato illegale o no? Credo di sì. Nel frattempo, bisogna assicurarsi che il governo abbia il controllo della gestione di SpaceX, perché ha minacciato di tagliare il suo più grosso programma, già finanziato dal governo. Musk è chiaramente una persona instabile. Poco dopo, con leggerezza, ha detto: “Oh, dopo averci pensato, forse non lo smantellerò”. Decidere queste cose in base al capriccio individuale?».
steve bannon elon musk - saluto romano - vignetta by vukic
Immaginava una rottura così pubblica?
«Certo, perché non è una persona stabile. Il presidente lo ha accolto come uno di famiglia, […] Ed Elon gli si è rivoltato contro, perché è un narcisista. E non fa parte di Maga […] Non capisce l’America».
Secondo lei Musk tornerà con il partito democratico?
«Penso che sia una reale possibilità, in particolare perché sa che nessuno di destra comprerà le sue auto, nessuno dei Maga si fida di lui. Noi pensiamo che i cambiamenti climatici sono un imbroglio, che i veicoli elettrici sono un disastro. La sua scelta sarà di convincere i democratici che è Mr. Climate Change, il signor Cambiamenti climatici, e che Trump vuole bruciare il pianeta e la Sinistra lo accetterà. Si prenderanno i soldi, se lo prenderanno in tutta la sua follia».
Teme che sia entrato in possesso di dati sensibili?
«Ne sono molto preoccupato e servirebbe una verifica indipendente da parte dell’Office of Management and Budget per capire che cosa ha scoperto, perché tuttora non lo sappiamo. I numeri da lui diffusi su sprechi, abusi e frodi, per esempio nell’assistenza previdenziale... la ragione per cui si era infuriato con Bessent (il segretario del Tesoro con cui arrivarono alle mani ad aprile, ndr) è che Bessent gli ha dato dell’imbroglione: “Hai mentito al presidente, non è vero che è un trilione di dollari”. Innanzitutto dobbiamo capire dov’è la frode e poi è assolutamente necessario avere la lista completa dei dati che possono aver raccolto sulle operazioni governative e sui cittadini americani».
C’è una tregua con Trump anche senza la telefonata?
«[…] Il campo di Musk ha fatto filtrare le notizie di una tregua, di una telefonata: tutte bugie. Questo tizio voleva distruggere il presidente Trump. Lo ha chiamato pedofilo, ha detto che dovrebbe essere messo sotto impeachment, che dovrebbe esserci un terzo partito. La ferocia e l’odio sono evidenti. […] E tutti i “broligarchi” (i plutocrati della Silicon Valley, ndr ) sono nel panico perché capiscono che lo scontro potrebbe travolgere altri. […]».
Ciò dimostra che «Maga» è più forte dei «tech bros»?
«Siamo vicini al decimo anniversario della discesa di Trump dalla scala mobile […] Maga ha oltre dieci anni. È il movimento politico più potente nella Storia moderna americana. Questi “tech bros” sono saliti a bordo dopo la vittoria di Trump e hanno i soldi, ma a lui non interessa […] Il Wall Street Journal ha scritto che Musk aveva chiamato amministratori delegati per lamentarsi dei dazi nel giorno della Liberazione. È folle. I dazi sono centrali per il piano economico del presidente. Questo mostra la sua doppiezza. […]».
Lei aveva sperato che Musk diventasse un vero nazionalista populista?
steve bannon elon musk donald trump
«Aveva ogni opportunità quando è stato lanciato il Doge. Noi siamo totalmente favorevoli ad abbattere il deep State , ma lui ha incentrato tutto su di sé. E penso che il presidente non sapesse prima dell’articolo del New York Times che assume una quantità enorme di droghe, le mischia, e, dato il suo comportamento già peculiare, lo fanno agire in modo ancora più folle. È un problema di sicurezza nazionale. […] Trump è amato da un movimento politico di massa, Elon Musk no. Era gloria riflessa, non capiva che non riguardava lui».