
LA STRATEGIA DI PUTIN: SABOTARE I NEGOZIATI DI PACE SULL’UCRAINA E DARE LA COLPA A KIEV SENZA INIMICARSI TRUMP - I MEDIA GOVERNATIVI FANNO IL TIFO PER IL FALLIMENTO DELLE TRATTATIVE CON ZELENSKY CHE RIPRENDONO DOMANI IN TURCHIA E PARLANO DELLA “LENTA MORTE DEL PIANO DI PACE AMERICANO” – IL MISTERO SUL MEMORANDUM RUSSO VIENE SPIEGATO COME PARTE DELLA STRATEGIA DI “MAD VLAD”: SE ZELENSKY RESPINGERÀ LE PROPOSTE DI PUTIN, SARÀ LUI A BLOCCARE LE TRATTATIVE E IL PROCESSO DI PACE, ALMENO AGLI OCCHI DEL VOLUBILE TRUMP. SE INVECE SARÀ FORZATO AD ACCETTARLE, SARÀ UNA PACE RUSSA – L’INCIAMPO DI PESKOV E LE CONDIZIONI NON NEGOZIABILI DI PUTIN
Marco Imarisio per corriere.it - Estratti
«La lenta morte del piano di pace di Donald Trump». Se a titolare con queste esatte parole sono sia il tabloid più popolare di Mosca che il primo canale della televisione pubblica, c’è poco da chiedere al tanto evocato memorandum, e ancora meno da aspettarsi sull’esito del secondo giro di negoziati che comincerà domani a Istanbul. Perché più che di una presa d’atto, si tratta di un auspicio, molto probabilmente calato dall’alto.
L’opinione pubblica russa fa in gran parte il tifo per il fallimento delle trattative sul cessate il fuoco. E quindi non si preoccupa molto del ritardo del documento che dovrebbe regolare una ipotetica intesa con Kiev. Vale la pena di soffermarsi sulle parole di Mikhail Rostovsky, editorialista del Moskovskij Komsomolets, considerato molto vicino a Vladimir Putin, nonché oracolo del cosiddetto partito della guerra che in questo momento sembra prevalere al Cremlino.
MEME SULL INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY A SAN PIETRO BY EMAN RUS
«Il fattore Trump è stato importante per portare Kiev al tavolo. E senz’altro Mosca non vuole perdere i suoi buoni rapporti con il presidente americano. Politici con una simile attitudine verso di noi sono estremamente rari ai vertici del potere Usa. Ma questo desiderio è chiaramente secondario rispetto alla priorità di una convincente vittoria in Ucraina».
Mantenere l'iniziativa
Più chiaro di così. Questa è la premessa da cui partire. Tutte le altre considerazioni vengono in secondo piano. Fonti bene informate motivano il mistero che aleggia intorno al memorandum russo con la necessità di mantenere l’iniziativa, vecchia regola del Cremlino. Agisci, non dare il tempo al nemico di riflettere, aspetta la sua reazione. Così in ogni caso ne esci vincente. Se Zelensky respingerà le proposte di Putin, sarà lui a bloccare le trattative e il processo di pace, almeno agli occhi del volubile Trump. Se invece sarà forzato ad accettarle, sarà una pace russa. È una strategia speculare a quella della procrastinazione opposta ogni volta che ad agire è la parte avversa.
TERRE DI MEZZO - MEME BY EMILIANO CARLI
L'inciampo di Peskov
Kiev ha fatto avere agli americani e pare anche ai russi il proprio memorandum. Ma la proposta dell’incontro del 2 giugno a Istanbul è stata presa da Mosca, che quindi non va dietro all’avversario ma presenterà le sue carte soltanto all’ora e al giorno dell’appuntamento.
La posizione russa è stata riassunta da Dmitry Peskov. Le strane pretese di Kiev sono semplicemente non costruttive, ha detto il portavoce del Cremlino, perché la Russia esorta proprio al dialogo e non ad ultimatum. Se ne parla ad Istanbul, quindi. Ma sui contenuti del misterioso memorandum anche Peskov ha avuto un piccolo inciampo. Venerdì scorso, l’ombra di Putin ha detto che gran parte del testo sarebbe stato dedicato alle condizioni di un cessate il fuoco temporale, smentendo il suo diretto superiore che ha sempre parlato dell’impellenza di sradicare le cause della guerra per poi cercare un accordo di pace completo.
I punti chiave
VOLODYMYR ZELENSKY E VLADIMIR PUTIN COME PUGILI SUL RING - FOTO CREATA CON GROK
Le sue parole, fossero confermate dai fatti, autorizzerebbero a pensare a una mossa per quietare un Trump sempre più agitato. Anche perché i punti chiave del memorandum, da quello che si è finora capito, restano uguali a prima. Statuto neutrale dell’Ucraina da sancire nella Costituzione, rinuncia all’ingresso nella Nato o altre alleanze militari; riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea e del controllo di fatto sui territori delle quattro regioni annesse; concessione di garanzie alla popolazione russofona dell’Ucraina e rispetto dei loro diritti. Senza il consenso a queste richieste, Mosca non accetterà di interrompere le ostilità lungo l’intera linea del fronte.
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DONALD TRUMP FANTOCCIO DI PUTIN - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
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