
SVELARE LA VERITÀ SUL CASO PARAGON SAREBBE SEMPLICISSIMO: IL GOVERNO POTREBBE CONTROLLARE I REGISTRI IN MANO AI SERVIZI SEGRETI PER ESCLUDERE IMMEDIATAMENTE LO SPIONAGGIO A DANNO DEL DIRETTORE DI “FANPAGE”, FRANCESCO CANCELLATO, ATTRAVERSO IL SOFTWARE GRAPHITE – IL COPSAIR HA FATTO VISITA ALLE SEDI DI AISI E AISE PER CAPIRE SE ESISTE TRACCIA DELLE INTERCETTAZIONI, MA È DIFFICILE CHE SIANO STATE TROVATE PROVE – L’HACKERAGGIO DI DON MATTIA FERRARI, VICINISSIMO A BERGOGLIO, CHE HA SUBITO ANCHE UN’INTRUSIONE IN CASA E SOSPETTA CHE PURE LE SUE MAIL, COMPRESE QUELLE CON BERGOGLIO, SIANO STATE “ATTENZIONATE”
Estratto dell’articolo di Stefano Vergine per “Domani”
«Basterebbe controllare i registri: è sufficiente il tempo che serve per farsi un espresso».
John Scott-Railton, il ricercatore senior di Citizen Lab che si sta occupando di analizzare i telefoni delle vittime di Graphite, lo ha detto chiaramente durante l’audizione al parlamento europeo del 13 maggio.
Davanti agli eurodeputati della Commissione Libe, che si occupa delle libertà civili, la giustizia e gli affari interni dell’Ue, l’esperto di cybersicurezza ha spiegato che il governo italiano avrebbe una maniera semplice per sgombrare il campo dai dubbi, per escludere che siano stati i servizi segreti – che fanno capo a palazzo Chigi – a intercettare con lo spyware Graphite due giornalisti di Fanpage.it, Ciro Pellegrino e il direttore Francesco Cancellato.
«Basterebbe controllare i registri», ha scandito Scott-Railton. In altre parole, i numeri di telefono intercettati attraverso Graphite dai servizi segreti dovrebbero rimanere memorizzati nei registri di Aisi e Aise. Non è chiaro se il governo abbia mai fatto delle verifiche presso le due agenzie, ma di sicuro ha escluso […] che dei giornalisti siano stati intercettati dall’intelligence.
[….] A controllare i registri di Aisi ed Aise, però, ci è andato, nei giorni scorsi, il Copasir. Secondo quanto ricostruito da Domani, una delegazione dell’organo parlamentare che svolge la funzione di controllo sull’attività dei servizi segreti si è recata presso le sedi delle due agenzie per capire se esiste traccia delle intercettazioni ai danni di Cancellato.
Non è dato sapere al momento quali siano stati i risultati, che dovrebbero essere resi noti all’interno del report del Copasir da consegnare al parlamento italiano entro fine mese, ma i diretti interessati temono che alla fine non ci saranno sorprese.
«Il Copasir non dirà che io sono stato spiato. Probabilmente concluderà che non ci sono prove a sufficienza. Che nel server dei servizi segreti interni, l’Aisi, non c’è traccia del mio numero di telefono», ha scritto Cancellato in un articolo apparso ieri sul sito della testata che dirige.
A tre mesi e mezzo da quando è esploso, il caso Paragon resta una spina nel fianco del governo. Graphite, il software militare prodotto dalla società israeliana Paragon Solutions, è stato sicuramente usato dai servizi segreti italiani dell’Aise per intercettare alcuni attivisti dell’ong Mediterranea Saving Humans, attiva nel salvataggio in mare di migranti tra Italia, Libia e Tunisia.
LO SPIONAGGIO SUI GIORNALISTI - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Il fatto è stato chiarito dal sottosegretario con delega ai servizi, Alfredo Mantovano, che durante un’audizione del Copasir delle scorse settimane ha ammesso l’utilizzo dello spyware nei confronti degli attivisti, ma, ha specificato, tutto è stato fatto legalmente, cioè con l’autorizzazione del procuratore generale della corte di appello di Roma, Giuseppe Amato, l’unico che può autorizzare intercettazioni preventive per ragioni di sicurezza nazionale.
Non è chiaro a quali attivisti di Mediterranea si riferisse Mantovano, perché le persone collegate alla ong cui è stato notificato un tentativo di hackeraggio sono al momento quattro, e tra loro non ci sono solo Luca Casarini, Beppe Caccia e David Yambio, ma anche il cappellano di bordo di Mediterranea, don Mattia Ferrari, uomo di fiducia di papa Francesco. Come abbiamo raccontato, il sacerdote, nello stesso periodo, ha anche ricevuto un tentativo di intrusione in casa e sospetta che pure le sue email, tra cui quelle con l’ex pontefice, siano state spiate.
don Mattia Ferrari e luca casarini
[…] resta il mistero su chi e perché abbia intercettato i due giornalisti di Fanpage. Se non sarà il Copasir a chiarirlo, l’unica speranza può essere riposta nella magistratura: sono cinque le procure che, coordinate dalla Dna, stanno attenzionando il caso. E mentre si valuta di spostare l’intero fascicolo a Roma, a Domani risulta anche che alla società israeliana i pm abbiano inviato, da un mese circa, una richiesta di rogatoria. Il motivo? Se la prova dello “spionaggio” non è presente nei registri informatici di Aise e Aisi, spiegazioni su chi ha spiato chi può averle solo Paragon.
[…]
giorgia meloni alfredo mantovano
don Mattia Ferrari - ong mediterranea
don Mattia Ferrari - ong mediterranea