
C’È CHI VEDE IL CAOS E CHI UN’OCCASIONE – TRUMP POTREBBE SFRUTTARE L’INSURREZIONE IN CALIFORNIA PER INVOCARE PIENI POTERI. L’AMMINISTRAZIONE SMENTISCE DI VOLER ARRESTARE IL GOVERNATORE DELLO STATO, GAVIN NEWSOM, CHE CERCA DI SFRUTTARE LE PROTESTE PER AVERE VISIBILITÀ IN VISTA DELLA CANDIDATURA ALLE PRESIDENZIALI DEL 2028 – IL RIVOLUZIONARIO RICCO E BELLOCCIO VUOLE PORSI COME PRINCIPALE AVVERSARIO DI TRUMP E DEL MONDO “MAGA”. QUALE OCCASIONE MIGLIORE DELLE PROTESTE CONTRO IL PIANO DI DEPORTAZIONE DEL TYCOON…
DILAGANO LE PROTESTE NEGLI USA,150 ARRESTI A SAN FRANCISCO
(ANSA) - Le proteste contro le politiche migratorie dell'amministrazione Trump stanno mobilitando le autorità anche in altre città statunitensi oltre a Los Angeles e San Francisco, mentre in quest'ultima il bilancio dei manifestanti arrestati è salito ad almeno 150: lo riporta la Cnn.
I manifestanti sono scesi in piazza anche ad Atlanta, Seattle, Dallas, Louisville e New York, dove la polizia ha arrestato "diverse" persone, sottolinea l'emittente tv.
scontri tra manifestanti e polizia a los angeles
RIVOLTA ANCHE A SAN FRANCISCO TRUMP: "È UN'INSURREZIONE IL GOVERNATORE VA ARRESTATO"
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/esteri/2025/06/10/news/scontri_california_migranti_trump-424658227/
Le proteste contro i raid anti-immigrati che hanno incendiato Los Angeles si allargano ad altre città. A San Francisco, sempre in California, centinaia di persone sono scese per strada e hanno circondato l'edificio dell'ufficio immigrazione. La manifestazione, all'inizio pacifica, è sfociata in atti di vandalismo.
Sessanta persone arrestate, tra cui minorenni. Il numero si aggiunge ai 150 arresti fatti a Los Angeles in tre giorni di scontri, segnati da lancio di lacrimogeni, uso di proiettili di gomma e auto in fiamme.
Più di duecento lavoratori immigrati, assieme alle loro famiglie, hanno fatto una marcia di protesta di cinquanta chilometri, da Vacaville a Sacramento. […] È un nuovo Black Lives Matter, ma legato ai diritti degli immigrati, e arriva cinque anni dopo l'ondata di proteste seguite all'uccisione di un afroamericano, George Floyd, da parte della polizia.
LOS ANGELES A FERRO E FUOCO PER LE PROTESTE ANTI TRUMP
Anche allora alla Casa Bianca c'era Donald Trump, deciso a ristabilire legge e ordine. Fino a che punto? Su Truth il tycoon ha invocato «l'arresto di chiunque manifesti a volto coperto».
In realtà non esiste una legge federale che proibisca di manifestare mascherati. I Democratici temono che Trump speri nell'incidente per invocare i pieni poteri. Il presidente ha dichiarato «insurrezionalisti i manifestanti di Los Angeles», definizione che implica una minaccia grave all'ordine costituzionale.
Trump sarebbe tentato dall'invocare l'Insurrection Act, la legge del 1807 che consente l'uso delle forze armate per sedare rivolte interne. Tanto che ieri sera ha annunciato anche la mobilitazione di 700 marines.
In questo clima appare surreale il bisogno dello zar del confine, Tom Homan, di chiarire in tv che «non è stato discusso l'arresto di Gavin Newsom», il governatore della California. Ma poi è stato lo stesso presidente a invitarlo ad arrestare l'esponente Democratico: «Se fossi Tom, lo farei», ha detto ai giornalisti.
scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 9
Immediata la reazione: «È una svolta autoritaria», ha denunciato il governatore. Commentatori liberal invitano i manifestanti a non cadere nelle provocazioni. Una reporter del canale australiano Nine News, Lauren Tomasi, stava conducendo una diretta video per strada quando un agente della polizia di Los Angeles le ha puntato l'arma e sparato un proiettile di gomma. La donna, colpita a una gamba, si è piegata dal dolore.
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CALIFORNIA, LO STATO RIBELLE IL LEADER LIBERAL NEWSOM "FACCIO CAUSA ALLA CASA BIANCA"
Estratto dell’articolo di Anna Lombardi per “la Repubblica”
Donald Trump alla conquista del West: deciso a trasformare in incubo il "California dreaming" di colui che un domani non troppo remoto potrebbe diventare il principale avversario del prossimo candidato repubblicano alla Casa Bianca. Sì, il governatore della California Gavin Newsom, il politico democratico bello e brizzolato come un attore di Hollywood, che non fa mistero delle sue aspirazioni presidenziali.
Durante il weekend Trump gli ha lanciato un guanto di sfida fatto di retate di clandestini e lacrimogeni contro i manifestanti che protestavano per i raid, quasi fosse mezzogiorno di fuoco sulle strade polverose dell'O.K. Corral. Deciso a far marciare legioni di agenti dell'Ice – la polizia anti migranti – armate fino ai denti al fianco della Guardia Nazionale in tenuta antisommossa, da Rodeo Drive e Sunset Boulevard.
scontri a los angeles tra manifestanti e guardia nazionale 1
Le mitiche strade di Los Angeles, la città degli angeli fondata dai coloni spagnoli che fu patria di cercatori d'oro e artisti in cerca della loro "La La Land". «Newsom è un incapace, troppo debole per difendere la città da una rivolta che gli sta sfuggendo di mano. Fosse per me lo farei arrestare», ha dunque tuonato ieri The Donald.
«Venite a prendermi», ha rilanciato il governatore dem: «Farò causa contro le misure illegali, immorali e incostituzionali del presidente bugiardo, che soffia sul fuoco federalizzando la guardia nazionale».
In realtà la faida fra i due era già in atto ben prima dell'assalto ai vulnerabili della seconda città più popolosa d'America, dove l'80 per cento degli abitanti ha radici lontane ed è chiamata casa da persone provenienti da 140 Paesi che parlano 224 lingue diverse.
[…] Newsom aveva risposto evidenziando che la California contribuisce al Paese con più tasse federali di quanto riceve in servizi: «Ma il punto non sono i soldi. Trump vuol mettere in riga lo stato che, grazie alle aziende che ospita, rappresenta la quarta economia mondiale, proprio come ha fatto con le università: depauperandolo, perché lo considera ostile alla sua presidenza».
Newsom, 57 anni, d'altronde, «rappresenta tutto ciò che la cultura Maga detesta», dice Jessica Levinson, giurista della Loyola University.
Laurea in scienze politiche, una dislessia importante curata focalizzandosi su doti mnemoniche che ne hanno fatto un magnifico oratore, il governatore ha quattro figli con la documentarista femminista Jennifer Siebel (e prima era stato sposato con Kimberly Guilfoyle, poi fidanzata di Don Jr. che evidentemente non ha fornito ai Trump argomenti per metterlo al tappeto).
LOS ANGELES A FERRO E FUOCO PER LE PROTESTE ANTI TRUMP
Di origini modeste, ha fatto fortuna con un'azienda vinicola finanziata dai Getty, ceduta quando è entrato in politica. Sindaco di San Francisco fra 2004 e 2011, fu tra gli entusiasti promotori del matrimonio gay. Diventato governatore nel 2019 dopo essere stato per 8 anni il luogotenente del predecessore Jerry Brown, ha subito sospeso la pena di morte e portato avanti un'agenda ambientalista focalizzata su energia pulita e rinnovabili.
Di recente ha firmato una legge che proibisce di bandire i libri dalle biblioteche, ha rafforzato il diritto all'aborto, ha depenalizzato reati minori e cercato di trovare forme d'assistenza agli oltre 170mila senzatetto e a un milione di clandestini.
«Progressista su temi sociali, moderato su quelli economici, negli ultimi mesi, già adocchiando le corsa per la Casa Bianca 2028, s'è spostato lievemente a destra sostenendo il bando delle atlete transgender, le critiche alla "Cancel Culture" e ai movimenti per definanziare la polizia», dice ancora Levinson. «Posizionandosi, insomma, come potenziale rivale di un futuro candidato repubblicano. Chiunque esso sia».
Poi, certo: lo Stato progressista campione di giustizia penale e controllo delle emissioni, la culla di Silicon Valley che in termini di potenza economica resta il più incisivo d'America, ha fragilità intrinseche come la faglia di Sant'Andre […].
Prima dell'emergenza inscenata da Trump, il governatore Newsom stava infatti già affrontava sfide intrecciate: la lotta alla disoccupazione, difficoltà fiscali e il deflusso della popolazione mai del tutto arrestato dai tempi del Covid. Ma finora l'araba fenice californiana è sempre risorta dalle sue ceneri «anche grazie a un modello di crescita guidato dall'innovazione estremamente resiliente.
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Che gli ha permesso di lasciarsi alle spalle crisi come la grave recessione degli anni Novanta o la pessima gestione del mercato elettrico che portò a un clamoroso blackout nel 2001», come ricorda Ron Gochez, storico e presidente della sede di Los Angeles di Unión del Barrio, organizzazione di base che si occupa proprio di migranti: «La California sopravviverà pure all'offensiva di Donald Trump».
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AUTO DELLA POLIZIA A FUOCO A LOS ANGELES
MANIFESTANTI ASSALTANO LA POLIZIA A LOS ANGELES
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guardia nazionale prova a contenere gli scontri a los angeles
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