donald trump giorgia meloni usa italia

LA TURBO-ATLANTISTA MELONI HA FATTO INCAZZARE GLI ITALO-AMERICANI – LA STRETTA SULLA CITTADINANZA AGLI ORIUNDI, CHE PUNTAVA A RESTRINGERE LE MAGLIE PER FRENARE IL BOOM DI RICHIESTE DA BRASILE E ARGENTINA, COLPISCE ANCHE I FIGLI E I NIPOTI DI ITALIANI NEL NORD DEL CONTINENTE – SEMPRE PIÙ STATUNITENSI SONO INTERESSATI AL PASSAPORTO ITALIANO, SOPRATTUTTO DOPO IL RITORNO DI TRUMP. E ORA PROMETTONO BATTAGLIA: “SIAMO ARRABBIATI E FRUSTRATI. ABBIAMO PRESO QUESTA DECISIONE SUL PIANO PERSONALE E CI PREPARIAMO A COMBATTERE”

Traduzione dell’articolo di Amy Kazmin e Giuliana Ricozzi per il “Financial Times”

 

passaporto italia usa.

La decisione dell’Italia di inasprire le regole sulla cittadinanza per i discendenti degli emigrati all’estero ha scatenato un’ondata di proteste negli Stati Uniti, che ospitano una vasta diaspora italiana. Per lungo tempo, Roma ha consentito a qualsiasi discendente diretto di cittadini italiani vissuti nel Paese a partire dal 1861 di ottenere un passaporto italiano.

 

Ma il governo di destra guidato da Giorgia Meloni sta restringendo i criteri di idoneità ai soli figli e nipoti di cittadini italiani, dopo un’impennata di domande provenienti dall’America Latina.

 

donald trump giorgia meloni foto lapresse

Le nuove regole, entrate in vigore a marzo e trasformate in legge martedì, hanno suscitato costernazione oltreoceano, dove alcuni cittadini statunitensi stanno valutando il trasferimento in Europa, soprattutto dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

 

«Le persone sono molto arrabbiate e frustrate», ha dichiarato l’avvocato Marco Permunian, fondatore di Italian Citizenship Assistance, un’organizzazione che aiuta gli americani a documentare la loro discendenza.

 

«La comunità italo-americana ha sempre avuto un forte senso di orgoglio per le proprie origini, e molti hanno preso questa decisione sul piano personale», ha aggiunto Permunian. «Molti si stanno preparando a combattere questa legge. Sono molto motivati e non intendono lasciar perdere».

PASSAPORTO ITALIANO

 

Fonti informate sulla questione hanno riferito che l’amministrazione Trump […] era preoccupata per il numero di latinoamericani che utilizzavano passaporti italiani per entrare negli Stati Uniti senza visto, restando poi nel Paese in modo permanente.

 

[…]

 

Meloni ha mantenuto rapporti amichevoli con Trump, con il quale condivide una posizione rigida in materia di immigrazione.

 

Negli Stati Uniti vivono circa tra i 16 e i 20 milioni di italo-americani, i cui antenati emigrarono per lo più tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, quando la comunità rappresentava oltre il 10% della popolazione statunitense. Milioni di altri si trasferirono in America Latina nello stesso periodo.

 

niaf italia usa

Roma ha sostenuto che fino a 80 milioni di persone potevano vantare un diritto alla cittadinanza secondo le vecchie regole — più dell’intera popolazione attuale dell’Italia. Il sistema era sovraccarico, con un arretrato di 60.000 domande provenienti dall’estero, secondo le autorità.

 

Il governo Meloni ha cominciato a inasprire le regole alla fine di marzo, con un decreto d’urgenza che ha modificato con effetto immediato i criteri di idoneità. Il governo ha poi trasformato le regole in legge, approvata definitivamente dal parlamento martedì.

 

Alcuni parlamentari statunitensi hanno messo in guardia dal fatto che la decisione di Roma «rischia di alienare» decine di migliaia di italo-americani che avevano «investito tempo, sforzi e risorse finanziarie significative» per preparare la domanda di cittadinanza italiana.

 

italia usa

«In un momento in cui la relazione transatlantica è sottoposta a nuove pressioni, le voci rassicuranti di 20 milioni di italo-americani rappresentano ponti tra le nostre nazioni», si legge in una lettera firmata dai quattro co-presidenti della Italian American Congressional Delegation.

 

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha difeso la decisione come risposta necessaria all’aumento di cittadini latinoamericani che ottenevano passaporti italiani non per trasferirsi in Italia, ma per viaggiare più facilmente negli Stati Uniti e in Europa.

 

«La concessione della cittadinanza è una cosa seria», ha dichiarato. «Non deve diventare uno strumento per fare viaggi a Miami o in altri luoghi con un passaporto europeo».

 

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

Nell’ultimo decennio, il numero di cittadini italiani residenti all’estero è aumentato del 40%, passando da 4,6 milioni a oltre 6,4 milioni — trainato soprattutto dall’aumento dei doppi cittadini.

 

Il senatore Marco Lisei, esponente del partito Fratelli d’Italia di Meloni, ha affermato che Roma non aveva altra scelta che riformare regole che venivano abusate da persone con scarso interesse per l’Italia.

 

«La destra conservatrice ha sempre considerato gli italiani all’estero i migliori ambasciatori dell’Italia… un patrimonio straordinario», ha dichiarato al Financial Times. «Ma poi è emerso un vero e proprio traffico di cittadinanze, che ha costretto il governo a intervenire».

 

passaporto usa

La mossa improvvisa di Roma ha irritato la diaspora italiana negli Stati Uniti, poiché molti si sono accorti che il loro percorso verso una possibile cittadinanza era stato bloccato.

 

«Un giorno ne hai diritto, il giorno dopo no», ha dichiarato Jacopo Zamboni, socio dirigente della società di consulenza londinese Henley & Partners. «Avrà sicuramente un impatto enorme».

 

Gruppi come la National Italian American Foundation (NIAF) e gli Italian Sons and Daughters of America hanno fatto pressione per evitare che il decreto d’urgenza diventasse legge permanente.

 

GIORGIA MELONI E DONALD TRUMP - MEME

La NIAF è riuscita a ottenere alcune concessioni: le persone la cui domanda di cittadinanza era in una fase avanzata continueranno ad avere diritto secondo le vecchie regole. Inoltre, Roma sta consentendo alle persone che avevano perso la cittadinanza italiana dopo essere state naturalizzate negli Stati Uniti di riottenere il passaporto italiano.

 

Fino al 1992, l’Italia non riconosceva la doppia cittadinanza, quindi gli immigrati che si naturalizzavano come cittadini statunitensi dovevano rinunciare a quella italiana. Il governo italiano aveva inizialmente previsto di escludere anche questi doppi cittadini dal diritto al passaporto italiano, ma ha fatto marcia indietro dopo intense pressioni.

 

Tuttavia, Robert Allegrini, presidente della NIAF, ha affermato che l’associazione è «delusa» dal fatto che i cambiamenti renderanno «ancora più difficile» per i discendenti degli immigrati italiani avanzare richieste di cittadinanza.

giorgia meloni affonda nella sedia dello studio ovale durante il colloquio con donald trump - foto lapresse

Ultimi Dagoreport

matteo salvini marine le pen emmanuel macron giorgia meloni

DAGOREPORT - COME DAGO-ANTICIPATO, MACRON E MELONI SI SONO SCAMBIATI IERI SERA A PALAZZO CHIGI IL RAMOSCELLO D’ULIVO. CHI HA AVUTO, HA AVUTO; CHI HA DATO, HA DATO: SCORDIAMOCI IL PASSATO. DEL RESTO, PRIMA DEL VIAGGIO IN ITALIA, MACRON E MATTARELLA HANNO PREPARATO BEN BENE L’INCONTRO DELLA PACE - ALLA FINE, DOPO DUE ORE DI FACCIA A FACCIA, TROVATA LA QUADRA SU UCRAINA, DAZI, TRUMP E SPESE MILITARI, L’UNICO GROSSO PROBLEMA SI E' CONCRETIZZATO NELLA PRESENZA NEL GOVERNO DI SALVINI CHE SIEDE TRA I “PATRIOTI” ORBAN E LE PEN. TANT’È CHE SALVINI STAMATTINA AI SUOI FEDELISSIMI HA COMMENTATO, SECCO: “E’ CADUTA LA GIORGIA”. EVITANDO PERÒ DI AZZARDARE ALCUNA DICHIARAZIONE SULL’INCONTRO DI LADY GIORGIA COL "GUERRAFONDAIO MATTO" DI FRANCIA - CHISSA', SENZA UN SALVINI TRA I PIEDI, FORSE MELONI AVREBBE GIA' COMPIUTO, SE NON UN TRASLOCO, UN AVVICINAMENTO AL PPE, PER LA GIOIA DI URSULA E DI MERZ. E QUANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA HA FATTO PRESENTE IL SUO FARDELLO LEGHISTA, MACRON HA REPLICATO CHE LA SUA ANTAGONISTA MARINE LE PEN NON SARÀ NEL GOVERNO MA HA UN PESO ELETTORALE BEN MAGGIORE DELLA LEGA…

alberto nagel philippe donnet francesco milleri gaetano caltagirone

DAGOREPORT - NON È UNA BATTAGLIA, È UNA GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE IL RISIKO CHE DA SEI MESI STA STRAVOLGENDO LA SCENA ECONOMICA E FINANZIARIA ITALIANA, PROTAGONISTA L’82ENNE CALTAGIRONE IMPEGNATO NELLA SUA SFIDA FINALE: SE NON CONQUISTA GENERALI ASSICURAZIONI, PERDE LA FACCIA NON SOLO L’EX PALAZZINARO ROMANO MA ANCHE IL GOVERNO MELONI, CHE PUNTA A ESPUGNARE CON L’IMPRENDITORE-EDITORE IL POTERE ECONOMICO MILANESE - OGGI, SORPRESONA: IL FINORA RAPIDO E INVINCIBILE CALTARICCONE HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE DELL’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA CHE IL 16 GIUGNO DECIDERÀ SULLA MOSSA DEL CEO ALBERTO NAGEL DI DISFARSI DELLA QUOTA DEL 13% DI GENERALI PER ACQUISIRE DAL LEONE DI TRIESTE, BANCA GENERALI. COME MAI HA CHIESTO IL RINVIO SINE DIE? TEME MAGARI CHE IL SUO PARTNER, IL CEO DELL’IMPERO DEL VECCHIO, FRANCESCO MILLERI, CHE ULTIMAMENTE HA APPLAUDITO ALL’OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI, SI DEFILI DA CALTAGIRONE ALL’ASSEMBLEA DEL 16 GIUGNO? SE CALTARICCONE NON VINCE, SARANNO DOLORI A PALAZZO CHIGI…

gambetti francesco

DAGOREPORT – GRAND HOTEL VATICANO: PAPI CHE VANNO, FRATI CHE VENGONO – TRA LE MACERIE LASCIATE DA BERGOGLIO (BECCIU, CHAOUQUI E LA SCHIERA DI CHECCHE DI CUI IL COMPIANTO PAPA AMAVA CIRCONDARSI A DISPETTO DEI SUOI ACCORATI APPELLI CONTRO LA ‘’FROCIAGGINE’’), BRILLA L’IRRESISTIBILE ASCESA DI FRATE MAURO GAMBETTI: ORDINATO SACERDOTE L'8 GENNAIO 2000 ALLA TENERA ETÀ DI 34 ANNI, E' GIA' CARDINALE NEL 2020. L’ANNO DOPO BERGOGLIO L’HA CATAPULTATO DA CUSTODE GENERALE DELLA BASILICA DI ASSISI A VICARIO GENERALE DI SUA SANTITÀ PER LA CITTÀ DEL VATICANO E PER LE VILLE PONTIFICIE DI CASTEL GANDOLFO, NONCHE' PREFETTO DELLA FABBRICA DI SAN PIETRO – AL FIANCO DI GAMBETTI, L’INSEPARABILE ENZO FORTUNATO, ANCHE LUI FRATE, NOTO PER LA SUA STRAORDINARIA CAPACITÀ DI CERCARE DOVIZIOSE SPONSORIZZAZIONI PER RIVISTE ED EVENTI DI OGNI TIPO, SOPRATTUTTO FRA I POTENTI DI TURNO. SI SONO POI AGGIUNTI MONS. ORAZIO PEPE E IL GESUITA FRANCESCO OCCHETTA, INDISPENSABILI PER LA FONDAZIONE “FRATELLI TUTTI”, CIRCOLO RISERVATO IN VIA ESCLUSIVA AI SEGUACI DI FRATE GAMBETTI… - VIDEO

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - DIMENTICATE SCAZZI E VAFFA, DOMANI A ROMA TRA MACRON E MELONI SOLO BACI E ABBRACCI – SE L’EUROPA A TRAZIONE “VOLENTEROSI” HA BISOGNO DELL’ITALIA, DALL’ALTRA LA DUCETTA HA CAPITO DI ESSERE FINITA NEL VICOLO DELL’IRRILEVANZA - ACCANTONATI I SOGNI DI DIVENTARE LA REGINA DELLA DESTRA EUROPEA, MERZ E MATTARELLA LA SPINGONO VERSO IL PPE, USCENDO DAL GRUPPO DESTRORSO DI ECR - MACRON E MELONI SONO AMBEDUE ALLE PRESE CON L’ULTRA DESTRA DI MARINE LE PEN E DI MATTEO SALVINI (MA IL SECONDO SIEDE A PALAZZO CHIGI) - IL RENDEZ-VOUS DI DOMANI DOVRÀ RASSICURARE LA SORA GIORGIA CHE NON SARÀ PIÙ ESCLUSA DAI TAVOLI DEI NEGOZIATI SULL’UCRAINA, COME È SUCCESSO A TIRANA - SECONDO: ASSICURARSI L’INSOSTITUIBILE PRESENZA DELL’UNICO ALLEATO EUROPEO DOTATO DI POTENZA NUCLEARE ALLA CONFERENZA DEL 7 LUGLIO A ROMA SULLA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA. SENZA MACRON, SAREBBE NON SOLO UN FALLIMENTO TOTALE, MA INUTILE - IL PRAGMATICO MERZ SI STAGLIA SEMPRE PIÙ COME IL LEADER PER ECCELLENZA DELL’UNIONE EUROPEA: MERCOLEDÌ È ATTESO A WASHINGTON. DI SICURO NON SI RIPETERÀ IL PESTAGGIO SUBITO DA ZELENSKY: A FAR COMPAGNIA A MUSK CON UN OCCHIO NERO QUESTA VOLTA SAREBBE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO - VIDEO

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…