karol nawrocki

VARSAVIA PREOCCUPA L’EUROPA – LA VITTORIA DEL NAZIONAL-SOVRANISTA KAROL NAWROCKI ALLE PRESIDENZIALI POLACCHE COMPLICA IL PERCORSO DEL PRIMO MINISTRO, IL POPOLARE DONALD TUSK, VERSO LA NORMALIZZAZIONE E LO STATO DI DIRITTO (IL PREMIER POLACCO FA PARTE DEL TRIANGOLO DI WEIMAR CON MERX E MACRON) – LA POLONIA HA IL PIÙ GRANDE ESERCITO DELL’UE (IL TERZO DELLA NATO): SE CADE IL GOVERNO TUSK, SO’ DOLORI PER BRUXELLES…

E ADESSO BRUXELLES TEME DI PERDERE DI NUOVO VARSAVIA

Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”

 

KAROL NAWROCKI DONALD TRUMP

Pochi giorni fa l’incubo era svanito in Romania, ma si è di nuovo materializzato in Polonia. Per l’Ue e per molte Cancellerie europee, infatti, la vittoria a Varsavia del sovranista e trumpiano Nawrocki ripropone alcune delle paure del passato.

 

In particolare il timore che la “coabitazione” con il premier popolare Tusk possa determinare una crisi di governo e la sua riconsegna al Pis, il partito antieuropeista. E questo proprio mentre l’asse Parigi-Berlino-Varsavia, il cosiddetto Triangolo di Weimar, stava riassumendo la guida di fatto dell’Unione. In particolare per il ruolo polacco nell’ambito della Nato.

 

Karol Nawrocki - foto lapresse

Ma fino alla recente vittoria della coalizione moderata, la Polonia era una vera e propria spina nel fianco dell’Ue. Giustizia e diritti civili erano costantemente sotto l’osservazione di Bruxelles. La possibilità che si possa riproporre la medesima situazione ha accompagnato tutta la campagna elettorale.

 

Infatti, la portavoce della Commissione europea, ieri ha fatto subito riferimento ai problemi sullo Stato di diritto che avevano caratterizzato la precedente gestione dell’ex premier sovranista Morawiecki: «Siamo fiduciosi che le riforme messe in campo dalla Polonia possano continuare. L’Unione europea è una unione di valori, diritti fondamentali, democrazia e Stato di diritto. E sosteniamo il governo polacco nei suoi sforzi per il suo rafforzamento ».

 

donald tusk rafal trzaskowski

Appunto il sostegno è al governo, ossia a Tusk. Perché il legame con il presidente americano e le sistematiche violazioni dello Stato di diritto operate dal precedente esecutivo di Varsavia rappresentano i punti che più allarmano le Istituzioni comunitarie.

 

E se la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è limitata ad esprimere «fiducia» nel proseguimento dell’«ottima cooperazione » con la Polonia, il presidente del consiglio europeo, il socialista Antonio Costa, conta «sul fatto che continui a essere una forza forte, attiva e determinata nel plasmare una Unione più sicura e prospera».

 

DONALD TUSK - EMMANUEL MACRON - KEIR STARMER - FRIEDRICH MERZ - INCONTRO A TIRANA

[…] Il rischio che dopo l’Ungheria di Orbàn, anche la Polonia ricorra sistematicamente al potere di veto per bloccare ogni passo verso una maggiore integrazione europea, è presente in tutti i partiti e i governi più impegnati nell’Unione.

 

E infatti a esultare è tutta la destra euroscettica. In primo luogo proprio il capo del governo di Budapest che parla di «fantastica vittoria». E con lui la francese Le Pen, lo spagnolo Abascal e il gruppo Ecr, i Conservatori europei.

 

IL MANUALE DEL TRUMPISMO IN POLONIA

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

KAROL NAWROCKI KRISTI NOEM

Karol Nawrocki è stato eletto presidente della Polonia con un risultato che conferma ciò che la storia elettorale polacca ha sempre raccontato: la nazione è divisa in due. Il candidato del PiS ha superato il suo rivale, il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski, di circa un punto, quanto basta per insediarsi al palazzo del presidente su Krakowskie Przedmiescie e avere l’ultima parola su ogni azione del governo guidato da Donald Tusk, che ieri ha annunciato un voto di fiducia in Parlamento per legittimare l’esecutivo nonostante la sconfitta del suo candidato.

 

Se Tusk otterrà la fiducia, la missione di Nawrocki sarà quella di spaccare la maggioranza e andare a elezioni anticipate. Il presidente eletto è arrivato dal nulla, nessuno conosceva il suo nome quando era direttore dell’Istituto della memoria nazionale e su questo anonimato ha costruito il mito, reinterpretando à la polacca il trumpismo.

 

karol nawrocki

Ha dosato con parsimonia gli slogan di Donald Trump, non ha indossato cappellini con la scritta “Poland first”, ha preso il messaggio e lo ha riscritto in modo che funzionasse anche per gli elettori di un paese in cui la maggior parte dei cittadini è convinta di dover fronteggiare le sfide militari che vengono dalla Russia e che quindi dell’America pronta a giustificare Vladimir Putin a ogni bombardamento dovrebbe diffidare.

 

Nawrocki ha usato ogni scandalo scoperto  sul suo passato, dalle prostitute fornite ai clienti del Gran Hotel di Sopot quando lavorava come portiere, alle risse fra tifosi, fino alle sniffate di tabacco in diretta televisiva, per denunciare una caccia alle streghe contro di lui e per dire che i suoi oppositori si stavano comportando come i democratici  con Donald Trump e assicurando che, proprio come Trump, le accuse non lo avrebbero indebolito.

 

Donald Tusk Keir Starmer Volodymyr Zelensky Olena Zelenska Emanuel Macron Friedrich Merz – foto lapresse

I suoi rivali, anziché accogliere il consiglio, hanno cavalcato gli scandali senza rendersi conto che Nawrocki stava costruendo l’immagine dell’uomo comune in quanto pieno di ombre e vizi. Come Trump con il Partito repubblicano, il presidente eletto della Polonia ha giocato con l’ambiguità, dicendosi indipendente anche se candidato dal PiS.

 

[…] Karol Nawrocki è la prima vittoria trumpiana in Europa. Dopo che le imitazioni farlocche del capo della Casa Bianca avevano perso in Romania e i candidati sostenuti dall’Amministrazione americana sono stati sconfitti in Germania, la Polonia è il primo paese in cui il modello del presidente americano ha funzionato.

 

morawiecki meloni

Gli Stati Uniti hanno prestato un’attenzione particolare alle elezioni di Varsavia, non hanno fatto grandi proclami, sono entrati nella campagna elettorale con calma ma in modo deciso, segno di un grande interesse: prima Donald Trump ha incontrato il candidato del PiS poi la scorsa settimana, nei giorni del Cpac, la conferenza dei conservatori in Europa per la prima volta divisa in due edizioni, una in Ungheria e l’altra in Polonia, ha mandato  rappresentanti  di maggior peso all’appuntamento polacco per dare il sostegno a Nawrocki e coltivare il parallelismo con il presidente americano.

 

Dopo che Trump è arrivato alla Casa Bianca i candidati che ne imitavano l’agenda hanno perso anche in Canada e in Australia. La Polonia è la prima a entrare nella galassia trumpiana e a seconda della strada che sceglierà Nawrocki può essere un terremoto.

karol nawrocki

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…