
UN BEL PUGNO IN FACCIA PER IMANE KHELIF – LA WORLD BOXING INTRODUCE TEST GENETICI OBBLIGATORI PER DETERMINARE IL GENERE SESSUALE DI ATLETI E ATLETE CHE DESIDERANO PARTECIPARE ALLE SUE COMPETIZIONI – LA FEDERAZIONE HA SPIEGATO DI AVER PRESO QUESTA DECISIONE A SEGUITO DELLE POLEMICHE SULLA PARTECIPAZIONE DELLA PUGILE ALGERINA, IMANE KHELIF, MEDAGLIA D'ORO ALLE ULTIME OLIMPIADI DI PARIGI, “PER RISPONDERE ALLE PREOCCUPAZIONI RELATIVE ALLA SICUREZZA E AL BENESSERE DI TUTTI I PUGILI...” – VIDEO
Estratto dell’articolo da www.ansa.it
Per il mondo della boxe, se non si tratta di una piccola rivoluzione, è quantomeno un cambio radicale di orientamento: per partecipare alle competizioni gli atleti dovranno sottoporsi a un test genetico per determinare il proprio genere sessuale.
Lo ha stabilito la World Boxing, la federazione mondiale di pugilato riconosciuta dal Cio, bloccando la partecipazione dell'oro olimpico Imane Khelif all'Eindhoven Box Cup in programma la prossima settimana.
Uno stop almeno fino a quando l'atleta algerina non si sottoporrà a questa nuova particolare prova genetica. Il test PCR è una tecnica di laboratorio utilizzata per rilevare la presenza del cromosoma Y e indica il sesso biologico della persona.
Una nuova bufera si abbatte quindi su Khelif che già a Parigi 2024 era stata al centro di una polemica politica e mediatica per i sospetti sul suo genere, salvo poi essere "riabilitata" dallo stesso Cio e definita intersex. Sul caso si espresse duramente Donald Trump nel pieno della propria campagna elettorale alla presidenza degli Usa. Anche Elon Musk e JK Rowling parteciparono al dibattito, divenuto non più soltanto sportivo.
L'ex Federazione Internazionale di Boxe (Iba), squalificata dal Cio, propose addirittura un premio all'italiana Angela Carini che si ritirò nel corso del suo incontro contro la Khelif. Una "storiaccia" che si chiuse con l'oro di Imane e la festa in Algeria al suo rientro. "Abbiamo introdotto questi test per determinare il sesso, e garantire sicurezza ed equità", ha sottolineato la World Boxing.
Parole che richiamano alla mente quelle della neo-presidente del Cio, Kirsty Coventry, alla sua elezione. La Coventry presagì un intervento del comitato olimpico sulla partecipazione degli atleti transgender nelle competizioni femminili. "È molto chiaro che le donne transgender sono più avvantaggiate nella categoria femminile e possono togliere opportunità che dovrebbero essere equamente distribuite tra le donne".
World Boxing ha sottolineato che un gruppo di lavoro "ha esaminato dati e prove mediche provenienti da una vasta gamma di fonti e ha consultato ampiamente altri sport ed esperti in tutto il mondo".
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L'impressione è che la norma possa estendersi agli altri sport olimpici, dove si sono già registrate forti polemiche e pressioni sul tema. Il tema ora è nelle mani di medici, esperti e legali. Khelif intanto potrebbe sottoporsi al test genetico.
In passato, seppur non vi sia alcuna ufficialità o conferma indiretta in merito, si erano rincorse voci sul fatto che l'algerina abbia un cromosoma maschile: in questo caso, secondo le nuove regole, non potrebbe partecipare alle competizioni della World Boxing.
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