ignazio la russa maglia inter

'GNAZIO, DACCE I BIGLIETTI - PER LA FINALE DI CHAMPIONS LEAGUE A MONACO DI BAVIERA I PARLAMENTARI INTERISTI IN PROCESSIONE DA LA RUSSA (GIA’ CERTO DEL POSTO D’ONORE IN TRIBUNA) - QUANTI BIGLIETTI SARANNO ASSICURATI ALL’INTERCLUB PARLAMENTO CHE VANTA CIRCA 200 MEMBRI, DI CUI MOLTISSIMI DIPENDENTI DEI DUE PALAZZI? – IL FORZISTA CATTANEO: “LE TRE FASCE DI PREZZO DEI BIGLIETTI SONO DA 180, DA 650 E DA 950 EURO. MA QUANTI CE NE SARANNO PER NOI ANCORA NON SI SA”

Ilaria Proietti per “il Fatto quotidiano”  - Estratti

ignazio la russa maglia inter

 

Ignazio La Russa ha già preparato lo zainetto in vista della partenza perché, salvo cataclismi, intende essere presente e mica solo in spirito. 

 

Ma se il presidente del Senato è pressoché certo del posto d’onore che gli sarà riservato a Monaco, dove a fine mese si disputerà la finale della Champions tra l’Inter e il Psg, per gli altri cuori nerazzurri che allignano a Montecitorio e a Palazzo Madama, sono più che altro ore di tensione.

 

Dal giorno della vittoria in semifinale contro il Barcellona le chat popolate da deputati e senatori di ogni partito, ma di una sola fede, ribollono attorno a una sola domanda: quanti biglietti saranno messi a disposizione dell’Inter club Parlamento? “Siamo tutti in attesa del responso. Per ora sappiamo solo le tre fasce di prezzo dei biglietti che sono da 180, da 650 e da 950 euro.

 

Ma quanti ce ne saranno per noi ancora non si sa. È tutto nelle mani di Colucci” dice Alessandro Cattaneo di Forza Italia mostrando il bracciale di “interista di brutto”.

 

(...)

 

alessandro cattaneo 1

Le spine sono le stesse che già hanno fatto capolino nelle chat degli interisti. A partire dal busillis che non dà pace che certo non è se “sarà organizzato un charter per Monaco come l’altra volta per Istanbul”. Il precedente organizzativo, quello della finale di due anni fa non vuole nominarlo nessuno un po’ per l’esito nefasto di quella partita un po’ perché Monaco è a un tiro di schioppo anche se non per tutti. “Per chi parte da Verona, da Milano e dal resto del Nord non ha senso l’aereo. Sì, ma per gli altri?”. 

 

Epperò il nodo da sciogliere è un altro ossia quanti biglietti saranno assicurati all’Interclub Parlamento che vanta circa 200 membri, di cui moltissimi dipendenti dei due Palazzi, ma anche una quarantina di parlamentari in carica che dal giorno della semifinale a San Siro non si tengono più: la chat è esplosa dopo un lungo torpore. “Che partitaaa! 

alessandro cattaneo

 

E ora andiamo a Monaco” ha scritto a caldo una senatrice leghista mentre la più nota Simona Malpezzi del Pd ha postato cuori neri e azzurri da interista nel midollo fin dalla culla grazie a suo papà. “Farò di tutto per esserci. Sono fiduciosa” dice pur essendo anche lei in ambasce per i biglietti. Su questo fronte la lieta novella infatti la può dare solo il Colucci sopracitato. Chi è costui?

 

È un deputato di marca lupiana (nel senso di Maurizio Lupi di Noi Moderati) ma soprattutto è l’uomo macchina dell’Inter Club Parlamento che tiene i rapporti con la società: per questo da giorni è il crocevia delle suppliche più disparate specie perché, dopo aver raccolto le richieste dei parlamentari che ambiscono a essere a Monaco, ha fatto capire che ci sarà un criterio di selezione se alla fine i biglietti disponibili saranno meno di quel che serve. E quel “se” è peggio di una corda per un condannato al patibolo. 

 

simona malpezzi

“Se le richieste saranno più dei biglietti messi a disposizione dall’Inter, verranno privilegiati i parlamentari che hanno maggiore anzianità di iscrizione all’Interclub”, spiega Walter Verini che chiarisce che i fortunati comunque il biglietto lo pagheranno, mica è gratis. Ma già il fatto stesso di averne una certa dote assicurata in quanto parte del circuito degli interclub è un plus: il resto – è il mantra – “lo deve fare Colucci” . Anche perché l’alternativa è tentare la fortuna con la app della Uefa, ma è come vincere al Superenalotto.

 

“Sono 32millesimo in coda” confessa nella chat un iscritto anonimo (non si tratta di un eletto, ma di un dipendente della Camera) che ha tentato anche questa strada come del resto ha fatto anche qualche parlamentare. “Tutti stiamo percorrendo questo doppio binario” spiega Malpezzi a cui andrebbe bene qualsiasi tipo di biglietto e di posto perché l’importante è esserci.

IGNAZIO LA RUSSA CON LA MAGLIETTA DELL INTER

 

(…)

 

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)