
“IL NOSTRO CUOCO HA COMPRATO L’INTER” – LA BATTUTA SU ERNESTO PELLEGRINI PRONUNCIATA DA GIANNI AGNELLI, PASSATA ALLA STORIA – IL PRESIDENTE NERAZZURRO DAL 1984 AL 1995, SCOMPARSO A 84 ANNI, SI ERA AFFERMATO NELLA RISTORAZIONE. GESTIVA ANCHE LA MENSA DELLA FIAT, DA QUI L’IRONIA DELL’AVVOCATO – LA PASSIONE DI PELLEGRINI PER L’INTER NACQUE NEL DOPOGUERRA, GRAZIE AL CALCIATORE SVEDESE SKOGKLUND – QUESTA SERA L’INTER GIOCHERA’ CON IL LUTTO AL BRACCIO LA FINALE DI CHAMPIONS – VIDEO
Estratto dell’articolo di Antonio Barillà per www.lastampa.it
gianni agnelli ernesto pellegrini
Il piccolo Ernesto, figlio di contadini, cresciuto in una cascina a Taliedo, quartiere della periferia milanese, era tifoso dell’Inter e innamorato in particolare di Karl Skoglund: ne seguiva le prestazioni e lo seguiva nella quotidianità, s’appostava in piazza dei Mercanti per guardarlo da vicino quando andava a farsi lucidare le scarpe.
Fu il campione svedese a instillargli il sogno di diventare, un giorno, presidente nerazzurro, sogno mai abbandonato nel suo percorso di self made man – diploma in ragioneria, contabile alla Bianchi, imprenditore di successo nella ristorazione collettiva e commerciale - e realizzato nel 1984 quando rilevò la società da Ivanoe Fraizzoli, regalando subito ai tifosi Karl Heinze Rummenigge e scrivendo, nei suoi undici anni di presidenza, la pagina leggendaria dello scudetto trapattoniano.
Il fatto che la sua azienza gestisse anche la mensa della Fiat, suggerì all’Avvocato Agnelli la storica, graffiante battuta: “Il nostro cuoco ha comprato l’Inter”.
Della sua gestione vincente – anche due Coppe Uefa - e amata dai tifosi, romantica e genuina in un calcio già affacciato sul futuro, viene tramandata anche la curiosità della moglie Ivana, grafologa, il cui giudizio era determinante per la scelta dei giocatori: Abel Balbo ha confidato in un’intervista alla Stampa di essere stato scartato per quello, dopo aver apposto una firma su un foglio durante una cena con il presidente e il ds Marino Mariottini, aggiungendo con un filo di sarcasmo che “Presero Pandev…” e ammettendo però, da allora, di esser e stato più attento alla grafia. [...]
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