
RUBA L’ARTE E METTILA DA PARTE: QUANDO LE OPERE SONO UNO STRUMENTO DI TRATTATIVA TRA STATO E CRIMINALI – ANTONIO RIELLO: “QUADRI E SCULTURE POSSONO DIVENTARE UN POSSIBILE ARGOMENTO DI NEGOZIAZIONE TRA I GOVERNI E LE MAFIE” – IL CASO DI FLOR BRESSERS, IL MAGGIORE TRAFFICANTE DI COCAINA DEL BELGIO, CHE HA COMPRATO A UN’ASTA UN QUADRO DI FRANS HALS PER USARLO COME MERCE DI SCAMBIO PER LIBERARE LA SUA COMPAGNA, E QUELLO DEL CARAVAGGIO SCOMPARSO A PALERMO NEL 1969: TRA LE TANTE IPOTESI CIRCOLAVA QUELLA CHE IL MANDANTE FOSSE IL BOSS GAETANO BADALEMNTI..
Antonio Riello per Dagospia
Che l'Arte sia una rilevante arma geopolitica è pacificamente accertato. Le complesse vicende delle restituzioni che coinvolgono parecchi musei sono oggetto di difficili acrobazie diplomatiche. I paesi di provenienza da dove - in epoca coloniale - i manufatti artistici sono stati presi e portati nelle capitali europee, li richiedono ora a gran voce.
Fra tutte spicca la infinita diatriba tra il British Museum di Londra e il governo greco. Ma tutto ciò è roba scontata. Scaramucce che non fanno quasi più notizia nel quadro del grande confronto Nord-Sud.
La novità invece è che quadri e sculture possano diventare un possibile argomento di negoziazione tra i governi e le mafie. Flor Bressers, trentottenne di Anversa, è considerato dalle autorità del Belgio il maggiore trafficante di cocaina del paese. E uno dei più potenti e temuti malavitosi d'Europa. Lo smercio di stupefacenti che fa capo all'Europa del Nord (in particolare nei porti Rotterdam e Anversa) è enorme.
Il nostro paese non è più centrale nel contesto europeo del malaffare. E' una buona notizia ovviamente, ma sottilmente accompagnata da un senso di irrilevanza. Era un dato negativo certo, ma qualcuno lo percepiva talvolta come una specie di (discutibile) primato. Adesso manco quello.
Il criminale fiammingo - sinistramente noto nel proprio ambiente come "il tagliadita" - ha comperato in un'asta (un'asta vera ma totalmente illegale e clandestina) un quadro di Frans Hals del 1626: "Due ragazzi che ridono e bevono birra".
van gogh restituito da imperiale b
L'opera era stata rubata in un museo di Leerdam nel 2020. Bressers sembra l'abbia pagato 550.000 euro a fronte di un potenziale valore di circa 15 milioni.
Un buon affare. Dalle intercettazioni della polizia risulta molto chiaro che non è stata acquistata per amore delle Belle Arti ma piuttosto per usarla come una merce di scambio per liberare dalle accuse la sua compagna, certa Petronella VH, ricercatissima per vari reati.
Un'altra forma di amore comunque...Gli inquirenti però non sembra abbiano abboccato: Petronella è sotto processo, sia in Svizzera (dove si era rifugiata) che in Belgio.
La storia potrebbe confermare il movente di un furto di casa (e Cosa) nostra. Il famoso dipinto di Caravaggio, "Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d'Assisi" (1609), fu rubato nel 1969 dall'oratorio palermitano di San Lorenzo. Circostanze misteriose, niente testimoni. Tante ipotesi furono fatte (anche Leonardo Sciascia disse la sua). Pure un film fu realizzato: "Una storia senza nome" (2018).
frans hals ragazzi che ridono con boccale di birra
All'inizio girò la voce che il mandante fosse il boss Gaetano Badalamenti per ottenere un riscatto in denaro. Ma poi, tra collaboratori di giustizia e confidenti, fioccarono storie disparate.
"Mangiato dai topi in una stalla" è una tra le più suggestive (l'autore è il "pentito" Gaspare Spatuzza). L'unica certezza è che se ne sono perse completamente le tracce. La ragione principale della sparizione potrebbe essere stata proprio un maldestro tentativo di trattativa Mafia-Stato. Evidentemente non andato a buon fine.
van gogh restituito da imperiale a
Ulteriore conferma di questo pericoloso trend è quanto successo nel 2016 a Dubai con il fermo del signor Raffaele Imperiale. Originario di Castellamare di Stabia, Imperiale è accusato di pesanti reati - associazione a delinquere compresa - dagli inquirenti napoletani.
Ha deciso, dopo l'arresto, di consegnare allo Stato italiano - nella speranza di ottenere una riduzione di pena e dimostrare ravvedimento - due quadri di Van Gogh in suo possesso: "La vista di Scheveningen (1882) e "Congregazione che lascia la chiesa di Nuenen" (1885). Le due opere erano state rubate, su commissione, dalle sale del Van Gogh Museum di Amsterdam nel 2002.
flor bressers in una intervista
Risulta chiaro che esiste dunque un "Mercato Nero" delle opere d'Arte, fatto apposta per un certo tipo di acquirenti malavitosi. Il semplice teorema che lo alimenta è: la creazione artistica è considerata così importante dalla società civile che questa, pur di non privarsene, potrebbe essere disposta a qualsiasi cosa.
In pratica c'è apparentemente spazio per farla venire a patti, in qualche modo. Il concetto insomma è quello di veri e propri "ostaggi culturali" da barattare in situazioni di emergenza. Lo si potrebbe definire come una forma particolare di terrorismo.
foto segnaletica flor bressers
In fondo (anche se, intendiamoci bene, contesto, modalità e motivazioni sono totalmente differenti) è un ragionamento parallelo a quello degli attivisti che in Occidente imbrattano i quadri dei musei per attirare l'attenzione sulle politiche ambientali.
Bisognerebbe comunque sempre finire con una nota di speranza. Eccola qua.
Il mercato dell'Arte - secondo le statistiche e le case d'aste - è in drammatica flessione. Ma, Deo gratias, non è ancora il caso di disperare.
Buone notizie per artisti, galleristi, mercanti: all'orizzonte pare si sta avvicinando, con passo felpato, un nuova tipologia di appassionati che ritengono che l'Arte possa essere ancora un valido "bene rifugio".
E parliamo di una clientela cosmopolita, facoltosa e decisa. Gente che non bada a spese e va al sodo senza troppe inutili chiacchiere (la fedina penale pulita non è un requisito di legge necessario per collezionare).
caravaggio nativita con santi lorenzo e francesco di assisi rubata a palermo 1969
PS. "SalvArti" è una mostra che si è tenuta recentemente al Palazzo Reale di Milano. Ha mostrato al pubblico numerose opere confiscate dagli organi di polizia ai vertici della Ndrangheta calabrese. Non mancava niente: Dalì, Warhol, Fontana, De Chirico, Schifano. Perfino Christo.
Questo articolo è 100% NAI (Not generated by AI)