
IL TENNIS ITALIANO FA PASSI DA…GIGANTE! IL RINASCIMENTO AZZURRO DELLA RACCHETTA CONTINUA CON MATTEO GIGANTE CHE SUPERA TSITSIPAS AL ROLAND GARROS – 23 ANNI, NUMERO 167 DEL MONDO, IL TENNISTA ROMANO DI CASAL PALOCCO E’ STATO FRENATO DA UNA SERIE DI GUAI (DALLA MONONUCLEOSI A UN INFORTUNIO AL GOMITO) NE HANNO RITARDATO LA CRESCITA TENNISTICA – GLI ALLENAMENTI DA SPARRING PARTNER DI DJOKOVIC E LA GIOIA DOPO LA VITTORIA CON TSITSIPAS A PARIGI: “E’ TUTTO VERO?” – VIDEO
Marco Calabresi per corriere.it - Estratti
A Casal Palocco, splendido quartiere della periferia sud della Capitale, vanno di solito a vivere i calciatori che giocano nella Roma, vista la vicinanza con Trigoria. Ma da Casal Palocco arriva anche l'ultimo «crack» del tennis italiano, Matteo Gigante, che al Roland Garros si è regalato la sua giornata da sogno.
Matteo, che ha compiuto 23 anni a gennaio ed è attualmente numero 167 del mondo, a Parigi ha battuto in quattro set Stefanos Tsitsipas, che del ranking è stato numero 3 prima di scivolare al numero 20. Ma niente, neanche la prestazione del greco, cancella l'impresa...Gigante di un ragazzo che prima di superare tre turni di qualificazione, il libanese Hassan e infine costretto a trovarsi di fronte Tsitsipas non aveva mai vinto una partita in uno Slam.
Gigante fa parte di una generazione di «Millenials» in cui Jannik Sinner è sicuramente il capofila, ma il talento non manca neanche in chi gli sta dietro: c'è chi tira con la mano destra come Lorenzo Musetti o Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi (che giovedì si affronteranno nel derby), e chi con la sinistra, come Giulio Zeppieri o come Gigante, che a Roma poche settimane fa aveva vissuto giornate da sogno.
La vittoria agli Internazionali Bnl d'Italia contro il francese Rinderknech (battuto lunedì sera al Roland Garros da Sinner) era infatti stata preceduta da quella nel Challenger disputato sempre nella Capitale, al Garden, e dedicata alla nonna Gianna, scomparsa pochi giorni prima. Cresciuto all'Eschilo 2, dove giocavano a tennis i suoi cugini, oggi Gigante è allenato da Marco Gulisano, coetaneo di Berrettini e che ha lavorato in passato anche con Matteo e con il fratello Jacopo. La vittoria, quella del Garden, era arrivata in giorni complicati per Gigante, non solo per la morte della nonna ma perché il suo nome era finito nell'inchiesta sui siti illegali di poker online partita dalle chat sui telefoni dei calciatori Sandro Tonali e Nicolò Fagioli.
Prima di quella contro Tsitsipas e della finale al Garden contro il lituano Gaubas, la vittoria che lo aveva mostrato al mondo era stata quella di Indian Wells contro l'argentino Sebastian Baez, ma non è neanche paragonabile rispetto a quella contro Stefanos, celebrata con un «Mamma mia» al microfono durante l'intervista post partita che ha seguito un «Allez la France» per ringraziare i tifosi di casa che hanno tifato per lui.
Al Foro Italico, invece, Gigante ci era cresciuto: prima da spettatore, da bambino, insieme anche a Cobolli («Per me è come un fratello», anche se romanista, mentre Matteo è tifoso della Juventus), poi da sparring partner tra gli altri di Novak Djokovic, a cui serviva un mancino dall'altra parte della rete prima di affrontare Nadal.
Con Gulisano, da quest'anno Gigante ha aggiunto anche un preparatore atletico, Andrea Chiricozzi, che ha iniziato a seguire Matteo già dalla United Cup disputata in Australia, in cui il tennista romano ha indossato la maglia azzurra, dopo aver vinto nel 2024 un Challenger in Thailandia (a Nothanburi) e uno in Spagna (a Tenerife), dove aveva conquistato anche il primo della sua carriera nel 2023.
Una rivincita anche nei confronti della sfortuna, visto che dopo aver toccato il suo best ranking al numero 132 l'anno scorso aveva sofferto la mononucleosi, e che nel 2021 era stato costretto a fermarsi sei mesi per un infortunio al gomito.
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