LA “PEZZA” DI ALDO GRASSO NON BASTA - IL CRITICO TV È UNO DEI POCHI AD AVER VISTO LA TRASMISSIONE DI LUNDINI: “LE NOVITÀ SONO COSÌ RARE CHE BASTA POCO PER GRIDARE AL MIRACOLO. LA TECNICA PRINCIPALE È IL VECCHIO E CARO STRANIAMENTO. MA QUESTA ATTENZIONE/ATTRAZIONE PER LA TV GENERALISTA RISCHIA DI ESSERE UN LIMITE”. ANCORA DI PIÙ LO SONO GLI ASCOLTI TREMENDI. IL 14 SETTEMBRE “UNA PEZZA” HA FATTO MENO DEL PROGRAMMA CHE LO SEGUIVA (UNA REPLICA DI MAX GIUSTI)

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PIPPITEL DEL 15 SETTEMBRE: LUNDINI FA MENO DEL PROGRAMMA CHE SEGUE (LA REPLICA DI MAX GIUSTI)

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/39-39-gf-vip-39-39-parte-19-contro-montalbano-replica-247127.htm

 

«Una pezza di Lundini», la riscoperta della seconda serata

Aldo Grasso per www.corriere.it

 

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Le novità in tv sono così rare che basta poco per gridare al miracolo. In effetti, i pregi di «Una pezza di Lundini», in onda su Rai2 il lunedì, il martedì, il giovedì e il venerdì, non sono pochi: la riscoperta della seconda serata, la comicità surreale (non abusare di questo aggettivo!) cui siamo poco avvezzi, la pezzatura insolita rispetto agli show più tradizionali, la bravura di Valerio Lundini e di Emanuela Fanelli.

 

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La tecnica principale del programma è il vecchio e caro straniamento: il programma sembra nascere provvisorio per sostituire qualcosa che per motivi tecnici non è andato in onda. A quel punto inizia lo smantellamento di tutti i meccanismi classici della tv, dalla parodia alle domande incongrue nei talk, dal contributo assolutamente irrilevante al riutilizzo creativo del repertorio, dal mockumentary (il falso documentario) all’ospite inaccettabile, dal regalare cuccioli di cani in diretta a trasformare l’imbarazzo in amenità.

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È una grande lezione sulla tv generalista dove si dimostra come l’insignificanza sia il motore principale di quasi tutti i discorsi, dove finalmente si smette di blandire il pubblico (bello rivolgersi ad anziani livorosi e populisti), dove il buonismo mostra la sua vera anima cinica («il pubblico questo vuole e noi glielo diamo»), dove intervistare una formica è più interessante che intervistare i vicini di casa di un assassino. Quando la tv generalista ha dato quasi tutto, i resti del passato diventano oggetto di derisione nel presente.

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Però questa attenzione/attrazione per la tv generalista rischia anche di essere un limite: non è la prima volta che la tv viene parodiata (mai dimenticare una battuta di Enrico Vaime: la seconda trasmissione della tv italiana era già una parodia della prima) e, alla fine, «Una pezza di Lundini» è più un programma di Giovanni Benincasa che del «giovane» Valerio Lundini.

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