1. GLI IMMIGRATI NO, MEGLIO L'ARTE! A CAPALBIO, UNA VOLTA RESPINTI COME LEBBROSI 50 PROFUGHI, NELLA PICCOLA ATENE DEI PARAGURI VA IN SCENA ''LA NAVE DELLA TOLLERANZA''
2. DOPO LE ANGOSCE DELL’ANNO SCORSO - I 50 MIGRANTI POI RIDOTTI A 10 SONO INVISIBILI IN PAESE - JACARANDA FALCK CARACCIOLO, EX DI FABIO BORGHESE, SI TRASFORMA NELLA ROSA LUXEMBOURG DI GARAVICCHIO E, CONTRO IL VOLERE DELLO ZIO NICOLA, PIAZZA IL BARCONE, PROGETTO DI DUE ARTISTI RUSSI, NEL GIARDINO DI CASA. ORA SORGE SPONTANEA LA DOMANDA: IL BARCONE SERVIRA PER RIMANDARE INDIETRO GLI IMMIGRATI O PER ANDARLI A PRENDERE?


 

 

L’ANNO SCORSO: JACARANDA CARACCIOLO A FAVORE DEI MIGRANTI, LO ZIO NICOLA CONTRO

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/capalbio-caracciolo-contro-jacaranda-vip-pretendono-molto-130609.htm

 

nave della tolleranza a garavicchio capalbio

 

QUEST’ANNO: ‘’NERI NO, MONUMENTI SÌ - I RAZZISTI DI CAPALBIO FANNO UNA STATUA A CHI NON VOGLIONO’’

Mattias Mainiero per Libero Quotidiano

 

I profughi no, la nave sì, purché deserta, un simbolo e null' altro. E così Capalbio, roccaforte radical-chic, si lava la coscienza e pensa di essere ancora tollerante.

 

Ricordate? Un anno fa, agosto 2016. Un bando di accoglienza stabilisce che cinquanta migranti richiedenti asilo possono stabilirsi a Capalbio, nel condominio "Il Leccio", a due passi da piazza Magenta, quella delle presentazioni dei libri, ritrovo di intellettuali rigorosamente di sinistra con qualche infiltrato, una tantum o quasi, di centrodestra.

 

Iniziano le polemiche e le prese di distanza, i distinguo, le velate arrabbiature, sempre con grande stile. I migranti scendono da cinquanta a trenta, poi una decina e in un posto più periferico.

 

la nave della tolleranza

Poi, dopo una battaglia durata mesi, migranti sì migranti no, dibattiti, ironie, megafoni e belle parole, un accordo: migranti sì, ma pochi, pochissimi. E tutto avvolto nel mistero. Ufficialmente ci sono, almeno così scrissero all' epoca i giornali amici di Capalbio, con i giornali avversari che sintetizzarono: neanche l' ombra di un migrante, bando ritirato. Quello che abbiamo visto di persona: niente, noi non ne abbiamo incontrato uno. E Capalbio non è una metropoli.

 

Mettetela come volete, l' intellighenzia di sinistra ha vinto la sua battaglia dell' intolleranza: non passa il migrante che potrebbe «bighellonare» - prendiamo a prestito il loro linguaggio - per il borgo. Non sia mai. Questo è il buen retiro, l' oasi della sinistra. Qui c' è l' Ultima Spiaggia, dove la sinistra, scusate il gioco di parole, sverna d' estate sotto gli ombrelloni blu come il mare, e guai a far notare quanto costa uno di quegli ombrelloni con sdraio eccetera eccetera.

JACARANDA CARACCIOLO CON LE AMICHE DEL CUORE

 

La notizia fa il giro d' Italia e anche d' Europa (del mondo no, parliamo della nostra sinistra, mica tanto importante).

 

JACARANDA FALCK

Potete immaginare i commenti: ma come, loro che sono per l' accoglienza rifiutano di aiutare i profughi? Ma allora quando parlano di tolleranza scherzano? E tolleranza da parte di chi, solo dei comuni mortali senza buen retiro, cinquanta metri in periferia e se ti becchi il vicino molesto sono affari tuoi? La facciamo breve: colossale figura di quella roba lì.

Passa un anno.

 

GARAVICCHIO GIARDINO DEI TAROCCHI

Garavicchio, pochi chilometri da Capalbio. Da quarantotto ore, nella campagna di Garavicchio, è approdata la Nave della Tolleranza. Una nave vera che simboleggia la pace e la solidarietà. Avete capito i furbastri? Ripetiamo: gli uomini no, i simboli sì, tanto non costano, e se costano a pagare è qualcun altro. Sempre la solita sinistra, a suo modo geniale. State a sentire.

 

TENUTA DI GARAVICCHIO

La nave è alta 8 metri, lunga 27 e pesa 8 tonnellate. Bella grossa, visibile a chilometri di distanza. A volerla è stata Jacaranda Caracciolo Falck, doppio cognome, uno più prestigioso dell' altro. E l' ha voluta nel Giardino dei Tarocchi, quello che accoglie le opere (per chi scrive inutili, e lo diciamo in ginocchio per non offendere) di Niki de Saint Phalle (120.000 visitatori all' anno, mai capito per vedere cosa).

nicola caracciolo

 

Caracciolo Falck ha aderito al progetto itinerante di due artisti ucraini, Ilya ed Emilia Kabakov. La facciamo di nuovo breve, se no, arrabbiati come immaginiamo siete, cambiereste pagina (Renzi no, non scegliete lui per motivi di fegato, il resto presumiamo sia compatibile).

 

Il progetto è nato nel 2005 ed è sbarcato a Venezia, Mosca, Londra, New York e Roma (che non si fa mancare mai nessuna fesseria). Ora a Capalbio. A settembre, Lampedusa, come se le navi della tolleranza e della solidarietà lì non bastassero. Spiegano gli esperti di cose della sinistra: la nave è «l' esempio del dialogo fra i popoli, dell' integrazione delle persone che appartengono a razze diverse, culture diverse, della difesa e del rispetto dei diritti civili e dell' uguaglianza».

CAPALBIO E I MIGRANTI

 

Un messaggio che più buonista non si potrebbe e che sarà tramutato in cose concrete dagli alunni delle scuole di Capalbio e grossetane in genere «invitati a dipingere i quadri delle tele che compongono le vele della nave». Confessione: abbiamo letteralmente copiato la breve spiegazione, comprendendo molto poco. Linguaggio ostico anche a chi, con tanta pazienza, indossa i panni non suoi del buonismo capalbiese.

 

Dice il sindaco della piccola Atene, Luigi Bellumori, alla stampa locale: ho sposato fin da subito l' idea di avere sul territorio un simbolo messaggero di pace e di integrazione fra i popoli. Appunto: il simbolo sì. Con gli uomini in carne ed ossa, che potrebbero bighellonare per il borgo, il discorso è diverso. Cose di sinistra.

romano prodi luigi bellumori
daniele e bellumori 2
la nave della tolleranza
jacaranda falck
GARAVICCHIO GIARDINO DEI TAROCCHI
romano prodi luigi bellumori

 

la nave della tolleranza