UNA TALPA IN LAVORATORIO? – L’FBI STA DANDO LA CACCIA A UNA SCIENZIATA CINESE SPARITA NEL NULLA. SECONDO I FEDERALI TANG JUAN È UNA SPIA E ORA SI NASCONDE NEL CONSOLATO DI SAN FRANCISCO – LAVORA IN CALIFORNIA DALLO SCORSO ANNO E NELLA DOMANDA PER IL VISTO AVEVA RISPOSTO DI NON AVER AVUTO AFFILIAZIONI CON IL PARTITO COMUNISTA. E INVECE…
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1 – MIKE POMPEO: ''IL REGIME DI PECHINO È LA NUOVA TIRANNIA, IL MONDO LIBERO DEVE UNIRSI PER TRIONFARE CONTRO DI ESSA''
2 – DONALD TRUMP FA CHIUDERE IL CONSOLATO CINESE DI HOUSTON, IN TEXAS. GLI AMERICANI SONO CONVINTI CHE SIA UN CENTRO DI SPIONAGGIO
3 – USA, SVANITA NEL NULLA UNA SCIENZIATA CINESE L'FBI LA BRACCA: UNA SPIA `
Flavio Pompetti per “il Messaggero”
Spie che si infilano dentro le università, poliziotti che li inseguono, e porte diplomatiche misteriose che si chiudono per proteggere i propri cittadino dalla giustizia del paese ospite. Sembrerebbe materiale ideale per un giallo di Le Carré; è invece cronaca quotidiana negli Usa, dove dopo anni di lamentele per i furti della proprietà intellettuale subiti da aziende e laboratori di ricerca, l'Fbi ha scatenato una grande caccia agli agenti segreti che lavorano per conto del partito comunista cinese.
IL GIALLO
Tanto che nella notte il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha ammonito «il mondo libero» su una Cina «sempre più autoritaria». E, fatto senza precedenti, si è rivolto direttamente al popolo cinese con un ammonimento: «Cambiate guida al partito comunista».
Intanto una delle piste ha portato gli investigatori federali a interrogare la ricercatrice Tang Juan, che dalla fine dell'anno scorso lavora presso l'Università della California, nella sede di Davis, a nord di Sacramento.
Nel formulario che la giovane studiosa aveva riempito per chiedere il visto, alla domanda se aveva mai avuto affiliazioni con il partito o con gli apparati militari, Tang aveva risposto: No.
Gli investigatori hanno invece trovato una sua foto in divisa, scattata nel periodo in cui era associata all'Università medica dell'aviazione militare.
La divisa è quella del Quadri Civili dell'Esercito di liberazione popolare. In un interrogatorio del 20 di giugno durante il quale le è stato sequestrato il passaporto, la donna si è difesa dicendo che non sapeva cosa fossero le decorazioni sulla giacca che era tenuta ad indossare, dal momento che frequentava una scuola militare.
RIFUGI INCERTI
Nel corso di una perquisizione successiva nella sua abitazione, è stata poi trovata la domanda di sussidio pubblico che la donna aveva inviato a Pechino, in quanto membro del Partito comunista. Tang Juan è stata incriminata in un tribunale di San Francisco, su richiesta della procura federale.
Negli ultimi giorni Tang è scomparsa, e l'Fbi è certa che si sia rifugiata dietro le mura del consolato di San Francisco. Le sedi diplomatiche cinesi negli Usa sono entrate nell'occhio del ciclone dopo la chiusura ordinata dal dipartimento di Stato della sede consolare di Houston, e che diventa effettiva oggi.
Gli agenti del controspionaggio statunitensi non possono varcare le soglie della palazzina bianca a tre piani nel pieno centro della città californiana, sul cui tetto sventola la bandiera rossa a cinque stelle, ma stanno esercitando pressioni perché il console affidi loro la custodia della Tang.
Ieri l'Fbi ha comunque arrestato tre cittadini cinesi: sono accusati di spionaggio per conto dell'Esercito di liberazione cinese e di frode sul fronte dei visti di soggiorno negli Usa. La caccia alle spie cinesi è iniziata lo scorso febbraio con l'arresto del dottor dottor Xin Wang mentre cercava di imbarcarsi su un aereo all'aeroporto di Los Angeles.
Wang è sospettato di aver copiato segreti scientifici, forse collegati alla ricerca di un vaccino contro il nuovo coronavirus. Il ministero degli esteri di Pechino in entrambi i casi parla di «evidente persecuzione politica» nei confronti dei suoi cittadini negli Usa.