ARRIVA UN AIUTO PER I SINDACI COSTRETTI AI SALTI MORTALI PER FAR QUADRARE I CONTI – CASSA DEPOSITI E PRESTITI AVVIA UNA NUOVA MAXI OPERAZIONE DI RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI DEI COMUNI, DELLE PROVINCE E DELLE CITTÀ METROPOLITANE – IL PIANO DI AMMORTAMENTO DI CDP POTRÀ INTERESSARE FINO A 115MILA MUTUI, CON UN DEBITO RESIDUO DA 21 MILIARDI DI EURO IN CARICO A OLTRE 5.500 ENTI LOCALI, IL 66% DEL TOTALE – LA RIDUZIONE DELLA QUOTA DEI PRESTITI PUO’ LIBERARE RISORSE PER OLTRE 604 MILIONI DI EURO...
Estratto dell’articolo di Gianni Trovati per “Il Sole 24 Ore”
Cassa depositi e prestiti avvia una nuova maxioperazione di rinegoziazione dei mutui di Comuni, Province e Città metropolitane. I termini dell’offerta sono dettagliati nella circolare firmata ieri dall’ad della Cassa, Dario Scannapieco, che sposta sul piano operativo le decisioni assunte a fine novembre dal cda di Via Goito.
A completare il mosaico manca ora solo l’avviso pubblico, che nei primi mesi dell’anno nuovo elencherà i prestiti oggetto di possibile rinegoziazione e i termini entro i quali le amministrazioni locali potranno aderire.
I numeri, in ogni caso, già indicano una platea potenziale ampia. Perché nei calcoli della Cassa la revisione del piano di ammortamento potrà interessare fino a 115mila mutui, con un debito residuo da 21,7 miliardi in carico a oltre 5.500 enti. In pratica, il 66% degli enti locali italiani sarà chiamato a valutare i termini dell’operazione.
In caso di adesione totale, la riduzione della quota capitale dei prestiti in scadenza dal 30 giugno prossimo al 31 dicembre 2027 potrebbe liberare risorse per circa 604 milioni di euro, utilizzabili dalle amministrazioni locali senza vincolo di destinazione in base a una norma che la legge di bilancio proroga ora fino al 2028.
Non solo: la stessa legge di bilancio estende al 2026 anche un’altra deroga, che consente di aderire alle rinegoziazioni anche agli enti locali in esercizio provvisorio, quindi prima del via libera definitivo al bilancio di previsione [...]
La maggioranza delle amministrazioni titolari di mutui rinegoziabili è al Nord, divisa fra i circa 2mila enti locali del Nord Ovest e gli 830 del Nord Est. Fitta però è anche la rappresentanza meridionale, con 1.480 potenziali aderenti alla nuova operazione Cdp al Sud affiancati 430 nelle Isole. Completano la geografia della rinegoziazione 800 fra Comuni, Città e Province delle regioni centrali.
Al Nord si concentra il 42,6% del valore dei mutui rinegoziabili, il 33,9% si divide fra Sud e Isole e l’altro 23,5% è a carico degli enti del Centro. La revisione non comporta un allungamento nel calendario della restituzione dei prestiti, che saranno gestiti entro i termini finali già stabiliti nonostante il piano di ammortamento alleggerito nel 2026 e 2027.
CASSA DEPOSITI E PRESTITI - CDP
È da segnalare poi che la legge di bilancio estende al prossimo anno anche le regole flessibili per i mutui con i soggetti diversi da Cdp, vale a dire le banche e l’Istituto del credito sportivo, che dal 2022 possono derogare dai vincoli classici posti dal testo unico degli enti locali su durata e tempi di versamento di quota capitale e interessi nel tentativo di liberare risorse per contrastare le spese extra generate dal caro energia.
È possibile che la decisione di allungare il periodo di vita delle deroghe apra la strada a un nuovo accordo sulle rinegoziazioni dei mutui anche con l’Abi.




