LA FAIDA DELLA PATATA - LA 56ENNE ELEANOR MCCAIN, FIGLIA DI UNO DEI FONDATORI DELL'OMONIMA AZIENDA CANADESE CHE PRODUCE PATATINE FRITTE, HA INTENZIONE DI VENDERE LA SUA QUOTA DELLA SOCIETA' E RISCUOTERE 731 MILIONI DI DOLLARI. MA GLI ALTRI MEMBRI DELLA FAMIGLIA CREDONO CHE LA CIFRA SIA TROPPO ALTA - IL VALORE DELL'AZIENDA, NON ESSENDO QUOTATA IN BORSA, È DETERMINATO DALLE STIME DEI PERITI: SE LE PARTI NON TROVANO UN ACCORDO, LA VICENDA FINIRA' IN TRIBUNALE
Estratto dell'articolo di Sara Tirrito per "La Stampa"
Si apre una crepa in una delle famiglie più importanti per l'industria delle patatine fritte. McCain Foods, uno dei principali produttori di patate surgelate al mondo, vive una faida familiare che potrebbe riscrivere il futuro della società.
Eleanor McCain, figlia di uno dei fondatori, ha intenzione di vendere la sua quota e chiede una liquidazione da oltre un miliardo di dollari canadesi, circa 731 milioni di dollari americani. Gli altri membri della famiglia non hanno accettato finora la valutazione, giudicandola troppo elevata. Le trattative sono in corso ma tra le posizioni resta una distanza non ancora semplice da colmare.
Lo riferisce il Financial Times, che ha raccolto testimonianze da fonti vicine alla famiglia e alla struttura di governance dell'azienda. McCain Foods è una multinazionale nata a Florenceville, in Canada, che oggi fattura circa 16 miliardi di dollari canadesi all'anno (11,7 miliardi di dollari americani).
Fu fondata nel 1957 da Wallace McCain e suo fratello Harrison, che costruirono dal New Brunswick un impero che oggi fornisce una patatina fritta su quattro ai consumatori di tutto il mondo. I pacchi di patatine surgelate canadesi sono utilizzati nei McDonald's in Europa e gli snack sono diventati popolari anche tramite prodotti a marchio proprio ormai entrati nella grande distribuzione.
Eleanor McCain, tra gli eredi della dinastia delle patatine, ha 56 anni e vive a Toronto dove si dedica prevalentemente alla musica. Non svolge ruoli operativi in azienda ma detiene una partecipazione rilevante. Suo fratello Scott invece presiede il consiglio di amministrazione. Raggiunto dal Financial Times, un portavoce di Eleanor ha spiegato che la musicista vuole vendere la sua quota per dedicarsi alla filantropia, diversificare il patrimonio e iniziare a pianificare la successione. [...]
Quello che rischia di creare una faida è la valutazione della quota di cui è in possesso. McCain Foods è un'azienda privata non quotata, e il valore delle azioni di Eleanor può variare in base alle stime dei periti. I familiari pensano che un miliardo di dollari canadesi sia un prezzo inadeguato per la sua quota, che potrebbe essere anche nettamente più basso.
Nei prossimi giorni quindi si studierà un modo per dare una valutazione oggettiva a quella quota. A complicare le cose c'è la struttura di McCain Foods, che si muove attraverso una holding familiare che supervisiona un consiglio operativo con amministratori indipendenti.
Secondo quanto ricostruito dal Financial Times, il sistema fu progettato per separare il management dalle questioni familiari e questo rende oggi più complicato provvedere a una valutazione oggettiva della quota di Eleanor. [...] Se le parti non raggiungeranno un'intesa, la disputa potrebbe approdare in tribunale.
Un giudice dovrebbe nominare quindi periti indipendenti a cui affidare l'incarico di stabilire il valore della partecipazione di Eleanor e definire le modalità dell'uscita. Il procedimento potrebbe richiedere anni e comporterebbe costi onerosi, oltre a rendere pubblici i dettagli finanziari e le tensioni interne alla famiglia.
La questione rimane aperta. Eleanor McCain ha ribadito attraverso il suo portavoce di aver agito correttamente e di voler concludere la vicenda in modo «equo e rapido». La famiglia deve ora decidere se trovare un compromesso sulla valutazione o affrontare un nuovo, probabilmente lungo, contenzioso legale.





