NEL MURO DI BERLINO SI APRE UNO SPIRAGLIO PER ORCEL – L’AD DI COMMERZBANK, BETTINA ORLOPP, MANDA UN MESSAGGIO A UNICREDIT, SUO PRIMO AZIONISTA CON IL 26% E CHE ENTRO POCHI GIORNI DOVREBBE SALIRE AL 29,3%, A UN PASSO DALLA SOGLIA PER L'OPA OBBLIGATORIA: “SE VOGLIONO, SI FACCIANO AVANTI CON UN'OFFERTA. LA PALLA È NEL LORO CAMPO. SIAMO PRONTI A ESAMINARE L'OFFERTA CON APERTURA MENTALE” – MA IL GOVERNO TEDESCO, CHE DETIENE IL 12% DELL'ISTITUTO, CONTINUA A RITENERE OSTILE LA SCALATA DI PIAZZA GAE AULENTI...
Estratto dell’articolo di Andrea Greco per "la Repubblica"
Bettina Orlopp, che guida Commerzbank, manda un messaggio di cauta apertura a Unicredit, suo primo azionista con il 26% e che entro pochi giorni dovrebbe salire al 29,3%, a un passo dalla soglia che obbliga all'Opa.
«Parliamo regolarmente con Unicredit: a volte il signor Andrea Orcel partecipa a questi colloqui, a volte no - ha detto Orlopp in una lunga intervista alla Welt am Sonntag -. Ma sono normali incontri con un nostro investitore importante. Non possiamo fornire a Unicredit informazioni esclusive, sarebbe contro le regole».
Se desidera un trattamento di riguardo, la banca italiana attiva in Germania tramite Hvb dovrebbe lanciare un'acquisizione sul mercato, aggiunge l'ad: «Se vogliono si facciano avanti con un'offerta, la palla è nel loro campo. Se mai Unicredit presentasse un'offerta, gli investitori si aspetterebbero che la esaminassimo con apertura mentale. E naturalmente lo faremmo. Ma chi vuole attraversare una porta deve fare il primo passo, cosa che finora loro non hanno fatto».
[...] il governo tedesco, cui rimane un 12% dell'istituto dal salvataggio del 2008, ha dato chiari e ripetuti altolà a fronte di una mossa che ritiene ostile e sgradita. Da qualche mese Orcel, che ha sempre arrotondato la quota iniziale tramite derivati, ripete che «entro la fine del 2025» Unicredit eserciterà anche l'ultimo 3,3% prenotato con i derivati, salendo al 29,3%. E nulla fa ritenere che la banca non mantenga l'impegno a breve.
[...] Secondo la rivale, Orcel potrebbe anche recedere: «Il loro investimento ha fruttato molto bene grazie ai rilevanti rialzi dell'azione».
Orlopp si è perfino detta «non contraria alle operazioni di fusione; viste la pressione competitiva e le esigenze di investimento, possono avere senso in Europa». Ma intendeva quelle tra Commerz e altri eventuali candidati, meno invadenti di Unicredit. E comunque, prima «bisognerebbe completare almeno negli aspetti essenziali l'unione bancaria». Quella che da un decennio la Germania tiene a bagnomaria.





