L’ULTIMA MOSSA AUTORITARIA DI TRUMP: VUOLE LA BANCA CENTRALE AMERICANA AI SUOI COMANDI – “THE DONALD” ANNUNCERÀ A INIZIO GENNAIO IL PROSSIMO GOVERNATORE DELLA FEDERAL RESERVE. E HA FATTO SAPERE CHE “SARÀ ALLINEATO SULLE MIE POSIZIONI”. OVVERO: TAGLIO MASSICCIO DEL COSTO DEL DENARO – IL MANDATO DI JEROME POWELL SCADRÀ A FINE MAGGIO ED È DIFFICILE IMMAGINARE CHE TAGLIERÀ ULTERIORMENTE I TASSI, DOPO TRE RIBASSI CONSECUTIVI NEL 2025 – CHI SONO I TRE NOMI IN CORSA PER LA GUIDA DELLA FED...
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
Donald Trump annuncerà il prossimo governatore della Federal Reserve all'inizio di gennaio. Il mandato di Jerome Powell scadrà a fine maggio. Calendario alla mano, Powell presiederà, prima di lasciare, tre incontri del Fomc della Fed. Il 2025 si chiude con tre tagli consecutivi del costo del denaro per un totale di tre/quarti di punto [...]
Ma il trend ribassista potrebbe essere all'epilogo. Trump non ha mai fatto mistero di voler riduzioni dei tagli drastici e sin dall'insediamento ha accusato Powell di non seguire questa rotta. Parlando dell'identikit del prossimo leader ha sottolineato che «è allineato sulle mie posizioni».
Ci sono in lizza i "due Kevin": Harsh e Hasset. Nonché Cristopher Waller che ha incontrato il presidente la scorsa settimana e sarebbe il preferito a Wall Street per una maggior indipendenza di pensiero rispetto ai due Kevin.
Un'indicazione sulle prossime decisioni della Fed l'ha fornita, parlando con il Wall Street Journal, Beth Hammack. È il capo della Fed di Cleveland e il prossimo anno entrerà nel comitato con diritto di voto. Ritiene che i tassi non dovrebbero essere toccati almeno sino a primavera (tecnicamente tutte le tre riunioni che saranno presiedute da Powell) perché a suo dire l'inflazione è ancora su un terreno scivoloso. L'ultimo dato la indica al 2,7% ma l'aggiustamento che arriverà nelle prossime settimane potrebbe riportarla a livelli attorno al 2,9%. [...]
VIGNETTA PUBBLICATA DA DONALD TRUMP IN CUI LICENZIA JEROME POWELL
Il livello di disoccupazione in America ha toccato il 4,6% (più alto dalla primavera del 2021) e ci sono fasce di lavoratori – giovani e afroamericani – per i quali è quasi il doppio. Inoltre l'America sta vivendo una fase detta di "low hire low fire", ovvero di poche uscite e poche assunzioni. Una stagnazione del mercato che secondo alcuni esperti richiederebbe l'alleggerimento del costo del denaro.
La posizione di altri economisti invece è che il peso delle tariffe sul costo della vita non si è ancora sentito completamente e i primi mesi del 2026 saranno una cartina di tornasole. Tagliare i tassi potrebbe rinfocolare l'inflazione, è il ragionamento di Hammack. [...]



