“MI HANNO TORTURATO PER QUATTRO ORE. HO TEMUTO DI MORIRE” – IL RACCONTO HORROR DI ALCUNE DELLE VITTIME DELLA “GANG DELLE TORTURE”, COMPOSTA DA 11 MAGGIORENNI (TRA I 18 E I 25 ANNI) E CINQUE MINORENNI, CHE A ROMA SEQUESTRAVA, SEVIZIAVA E MINACCIAVA GIOVANI PER DEBITI DI DROGA – LA GANG PORTAVA LE VITTIME IN UN GARAGE, ALLA PERIFERIA DELLA CAPITALE: LI' VENIVANO TORTURATE CON PUGNI, SCHIAFFI, SPRANGHE E ACQUA BOLLENTE, RIPRENDENDO LE VIOLENZE CON IL TELEFONINO – I CARABINIERI HANNO ARRESTATO GLI 11 GRAZIE A…
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GANG DELLE TORTURE
Estratto dell’articolo i Ma.Car. E Giu.Sca. per "la Repubblica"
[…] «Ti faccio mangiare i vermi, ti faccio sputare i denti». E ancora: una bomba carta fatta esplodere davanti a un complesso popolare per punire un pregiudicato. […] È lo scenario di violenza cieca emerso dall'inchiesta che ha smantellato la baby gang di Massimina, periferia ovest di Roma: sei maggiorenni tra i 18 e i 25 anni e cinque minorenni, tra cui un quindicenne. Le indagini dei carabinieri di Trastevere, coordinate dal pm antimafia Carlo Villani, sono iniziate a marzo, dopo un arresto per droga e il sequestro di un cellulare.
Dentro quella memoria digitale i militari trovano l'inferno: video di pestaggi, sequestri, punizioni, umiliazioni. A ricostruire le sevizie è una delle vittime: un giovane di origine georgiana, prelevato da casa e trascinato nel garage delle torture. «Mi hanno legato su una sedia. Mi hanno buttato a terra e poi iniziavano a colpirmi con dei calci e cazzotti. Dopo aver preso un bastone di ferro, mi colpivano sulla schiena. Mi legavano con una corda mettendo le mani davanti».
[…] Alla base delle sevizie ci sarebbe anche un altro motivo: la gelosia. Il giovane stava sentendo l'ex ragazza di uno dei membri del branco: «Domani devi portare 2.000 euro, hai capito? Tu hai fatto un danno a uno grande».
Dopo le botte, le umiliazioni. L'acqua bollente versata sul corpo e la minaccia con un coltello alla gola: «Non denunciare». La stessa sorte, pochi giorni prima, era capitata a un 16enne di origine romena. Un giovane pusher che aveva contratto un debito di 37mila euro per una fornitura di hashish non pagata. Marius — nome di fantasia — per mesi subisce minacce di ogni tipo via Telegram: «Brutto infame, stavolta ti buco tutte e due le gambe».
Poi, la notte del 5 gennaio, scatta il sequestro: viene prelevato a casa e portato nel garage degli orrori. Legato alla sedia con lo scotch e massacrato con calci, pugni e una mazza da baseball. […] «È durato quattro ore. Ho temuto di morire». Nelle carte che hanno portato all'arresto degli undici c'è anche la bomba carta che aveva distrutto l'androne di una palazzina del Bronx di Torrevecchia, lo stesso quartiere in cui viveva Michelle Causo, la 17enne uccisa nel 2023 da un coetaneo e lasciata in un carrello della spesa.—



