Riceviamo e pubblichiamo:
Renato BrunettaCaro Dago,
il nostro plauso a Zalone, modestamente ispirato a un precedente illustre, ci ha attirato un sacco di fulmini. Li prevedevamo. Ma non ci preoccupano. Il nostro timore era che non lambissero Zalone e il suo film. Per fortuna questo non è ancora accaduto. E capiamo benissimo il produttore di "Sole a catinelle", che difende il bambinello da Erode e cerca di prendere le distanze dalle nostre osservazioni, riferendo battute che sarebbero in chiave antiberlusconiana, ma che a noi - abbastanza dotati di autoironia - fanno ridere lo stesso.
Siamo un po' come gli ebrei, che amano le barzellette su se stessi e se le raccontano, perché in fondo sono espressione di appartenenza.
In un celebre saggio del 1961, Umberto Eco spiegò perché Mike Bongiorno avesse successo. In "Fenomenologia di Mike Bongiorno" scrisse che il creatore e presentatore di "Lascia o raddoppia?" raffigurava l'animo dell'italiano medio. Ovviamente Eco trattava questo italiano medio con l'ovvio disprezzo che le élites dispiegano verso la gente comune. È noto infatti che "l'intellighenzia ama il popolo ma non sopporta la popolazione" (Solgenitsin). Però Eco diceva la verità. Mike Bongiorno per lui era il prototipo del moderato.
MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO RENATO BRUNETTANoi ieri abbiamo scritto, repetita juvant. "Zalone. Qualcuno l'ha notato? Siamo prudenti nel dirlo perché non vorremmo iniziasse un boicottaggio come quello contro i pompelmi degli israeliani. Il film "Sole a catinelle" di Checco Zalone esprime in pieno la filosofia positiva, generosa, anticomunista, moderata, serena di Berlusconi e di Forza Italia. Zalone-Berluscone".
Tre righe e mezzo, su circa una quarantina di pagine. I film sono oggi la letteratura popolare. In essi si esprime qualcosa che va al di là dell'ideologia, ed è lo stato del mondo. Nel caso di Zalone non sappiamo quale ideologia sia, e anzi probabilmente non c'è, ma quella che Eco chiamerebbe in tedesco Weltanschauung è trasparente, e ci piace. E siccome piace a noi pensiamo ci somigli.
LA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI RENATO BRUNETTALa sinistra è schiattata di invidia. Su tutti i giornali le nostre tre righe e mezzo sono diventate articoli irritati dove il minimo che ci veniva attribuito era il furto con scasso. O il tentativo di subornazione di incapace (rivelatore un titolo di quotidiano secondo cui arruoleremmo Zalone "a sua insaputa"). Il fatto è che la sinistra non si rassegna all'idea che la casamatta della cultura popolare, la quale secondo Gramsci andava occupata subito, sia sfuggita loro di mano. E allora rosicano.
Poveretti, come soffrono. Zalone è un genio non perché sia berlusconiano (non lo sappiamo, affari privati suoi) ma perché il colore della sua risata è il nostro. E la sinistra non può farci niente.
checco zalone al festival di roma newsRenato Brunetta
checco zalone