1- “C´È LA MANO DI CONFALONIERI, È LUI CHE L´HA ARCHITETTATO E PORTATO A SEGNO” 2- SUL LICENZIAMENTO DI FEDE INCOMBE PER IL BANANA UN’ARIA DI MINACCE E PRESSIONI 3- ERA STATO SOLLECITATO MOLTISSIMO NEI MESI SCORSI PER CHIUDERE A GIUGNO 2012 IL CONTRATTO DI CONSULENZA (L’80ENNE FEDE E’ IN PENSIONE DAL 1996) CON UN SONTUOSO ACCORDO DI COLLABORAZIONE (3 ANNI PIU’ 2), MA EMILIO VOLEVA RESTARE IN SELLA AL TG4 DURANTE TUTTO IL PROCESSO RUBY E ARRIVARE ALLE ELEZIONI DEL 2013 4 - DOPO L’ACCUSA DI COMPLOTTO CONTRO MEDIASET, IL CRAC: IERI SERA, ALLA FINE DEL TG4, FEDE SI È TROVATO IN STUDIO I VERTICI DELLA DIREZIONE DEL PERSONALE E DELL'UFFICIO LEGALE DI MEDIASET. E IN MEZZ'ORA GLI HANNO DATO IL BEN SERVITO 5- GIOVANNI TOTI AL TG4, IN POLE POSITION PER LA DIREZIONE DI STUDIO APERTO ANNALISA SPIEZIE

1- "L´HANNO FATTO MENTRE SILVIO ERA ALLO STADIO QUESTO È UN COLPO DI MANO DI CONFALONIERI"
Antonello Caporale per "la Repubblica"

Emilio Fede lascia la direzione del Tg4.
«Non ci credo. Vuoi farmi morire?».

Trema anche la mia voce. L´incredibile è accaduto.
«Non so niente».

E se fosse un tardivo scherzo carnevalesco?
«Posso dirti che la trattativa per la risoluzione consensuale non è andata bene e così...».

Così cosa?
«Niente».

Questo dimissionamento ha tutte le caratteristiche di un golpe ordito ai suoi danni.
«C´è la mano di Confalonieri, è lui che l´ha architettato e portato a segno».

L´ha fatta fuori Confalonieri insieme ai figli del presidente.
«Silvio è alla partita».

Diavolo, c´è Messi a San Siro! Hanno fatto le cose per bene, il presidente sarà irraggiungibile.
«Adesso mi attivo».

Chiami Berlusconi subito, o anche la scorta se non le riesce.
«Lo devo chiamare e farmi spiegare».

La mandano via senza neanche l´editoriale di commiato.
«Non l´ho fatto l´editoriale, no».

Si ricorda che ieri l´abbiamo passato insieme in rassegna?
«Certo che ricordo».

Senza il Tg4 Emilio Fede semplicemente non è. Questa è la mia opinione.
«E´ la mia vita, ce lo siamo detti».

Come fa a vivere senza la sua vita?
«Adesso chiamo Berlusconi, mi metto in contatto con lui, porcaccia la miseria c´è la partita!».

Fede, avverto questa suo improvviso disorientamento, ma è l´ora della battaglia!
«Poi ti chiamo, fammi telefonare a Silvio».

Al complotto si risponde con le armi in pugno.
«Anch´io stavo vedendo la partita».

Alle 21.05 Fede chiude le comunicazioni in una giornata che l´aveva invece visto galvanizzato, ottimista, fiducioso nelle possibilità di resistere. Alle 13.45 si era fatto vivo e la voce era ferma e l´umore dei migliori.
«Sono felice, strafelice, gliel´abbiamo messo in quel posto».

Felicissimo la sento infatti.
«Adesso il giudice mi deve dire chi è che va con la valigiona di euro in banca a Lugano spacciandosi per me».

Adesso viene il bello direttore.
«Eh, mi voglio divertire».

Ma sicuro che non fosse lei a Lugano? La sua auto ha davvero passato il confine, dicono i finanzieri
«Ma io mi tengo lontano dalla banca quando vado a Lugano».

Allora va a Lugano.
«Ma senza andare in banca. Ed è successo una, due volte, toh tre. Ma mai, mai».

Qualcuno vuole incastrarla.
«Questo è di una evidenza palmare. Perciò mi aspetto che i magistrati facciano luce».

Si aspetti dall´interno di Mediaset qualche altra controffensiva
«E vuole che non sappia?».

La vogliono cacciare
«Mi hanno offerto un contratto di tre anni più altri due, la conduzione di un settimanale di informazione».

Però la stanno trattando con i guanti bianchi
«Ho solo chiesto che slittassimo di qualche mese».

Lei senza il Tg4 non può vivere.
«Io sono il Tg4».

2- BLITZ "IN DIRETTA" AL TG4 FEDE MESSO ALLA PORTA
DAI SEGRETI DELLE NOTTI DI ARCORE CON B. ALLA CACCIATA
Antonella Mascali per il "Fatto quotidiano"

Emilio Fede cacciato dal Tg4. Il nuovo direttore è un altro berlusconiano di ferro, Giovanni Toti. Secondo quanto risulta al Fatto, è avvenuta una scena da film. Alla chiusura del telegiornale, intorno alle 19.30, Fede si è trovato in studio i vertici della direzione del personale e dell'ufficio legale di Mediaset. Con la porta chiusa, sono rimasti insieme a Fede mezz'ora, per dargli il ben servito.

Dopo la scandalo bunga bunga e il processo, era almeno da un anno che tentavano in tutti i modi di mandarlo via. Offrendogli la direzione editoriale del Tg4, offrendogli programmi, offrendogli soldi, molti soldi. Ma lui ha sempre rifiutato, nonostante fosse "accerchiato". Fedele Confalonieri non voleva vederlo neppure in cartolina, idem Piersilvio Berlusconi. E anche il suo idolo e compagno di festini ad Arcore, Silvio Berlusconi, l'ha abbandonato. L'inizio della rottura avviene quando dalle carte del processo Ruby emergono, nel 2011, le intercettazioni che farebbero capire come Fede abbia fatto una cresta su soldi prestati dall'allora premier a Lele Mora.

Che quella di ieri sia una cacciata, lo dimostra anche il comunicato ufficiale di Mediaset: "In una logica di rinnovamento editoriale della testata, cambia la direzione del Tg4. Dopo una trattativa per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro non approdata a buon fine, Emilio Fede lascia l'azienda. Mediaset lo ringrazia per il lavoro svolto in tanti anni di collaborazione e per il contributo assicurato alla nascita dell'informazione del Gruppo. Giovanni Toti, direttore responsabile di Studio Aperto, è il nuovo direttore designato del Tg4".

Pare che per Fede la situazione sia precipitata dopo le notizie di martedì su un presunto tentativo di portare in una banca di Lugano due milioni di euro in contanti. Una circostanza su cui sta indagando la procura di Roma e che Fede nega con forza. A questo proposito, il neo ex direttore del Tg4 ha accusato Lele Mora di complotto.

Ma questa notizia, ancora tutta da verificare è stato solo un pretesto per la cacciata del giornalista, imputato di favoreggiamento e induzione alla prostituzione, insieme a Nicole Minetti e Lele Mora, e indagato di concorso in bancarotta fraudolenta per il fallimento della "LM managmente", di Mora, proprio per la presunta cresta da 400 mila euro sui 2 milioni e 800 mila euro prestati da Berlusconi al manager dello spettacolo.

Al posto di Fede va un uomo tutto Mediaset, come il 44enne Toti, in azienda dal '96. Oltre a Studio Aperto è stato per un breve periodo a Videonews, la testata dei programmi di approfondimento Mediaset. Dal 2007 al 2009, come vicedirettore, è stato il responsabile dei rapporti con i media della Holding Mediaset.

Nell'ottobre del 2009 è tornato a Italia 1 e ha diretto fino a ieri il Tg. Il giorno in cui la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza di condanna per Marcello Dell'Utri ha definito il concorso esterno un reato "francamente discutibile". Mentre scriviamo, il suo ingombrante predecessore, Emilio Fede, è chiuso nel suo ufficio. Da solo. La cacciata gli farà rompere il patto con B. sulle "cenbe eleganti" anche con la minorenne Ruby?

 

 

FEDELE CONFALONIERI E EMILIO FEDEPIERSILVIO BERLUSCONI Piersilvio Berlusconi EMILIO FEDE SFONDO BERLUSCONI Berlusconi FedeGIOVANNI TOTIAnnalisa Spiezie

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”