1- DA DESTRA A SINISTRA, DAL “GIORNALE” AL “FATTO” UN GRIDO S’ALZA! ROTTAMATELI! 2- PER I PARAGURU DEL “PARTITO MORALISTA ITALIANO” FAZIO E SAVIANO! E’ NOTTE FONDA 3- SUL QUOTIDIANO DI SALLUSTI UNA CRITICA A SAVIANO CI STA: “DIVIDETE QUEI DUE. SEPARATELI. IN MODO CONSENSUALE, SENZA SCENATE E SENZA TRAUMI. DA BUONI AMICI, OGNUNO PER LA PROPRIA STRADA TELEVISIVA. È STATO BELLO E ANCHE INTENSO. MA OGGI SAVIANO SI È NORMALIZZATO, OMOLOGATO, ASSORBITO DAL POLITICAMENTE CORRETTO” 4- E’ SUL GIORNALE DI TRAVAGLIO & PADELLARO CHE FA SOBBALZARE CHè INFIERISCE SENZA PIETÀ SUL MARTIRE DI GOMORRA: “MARZIANI IN TELEVISIONE CE NE SONO TANTI, MA NESSUNO ASSOMIGLIA ALL’INDIMENTICABILE MARZIANO A ROMA DI ENNIO FLAJANO PIÙ DI ROBERTO SAVIANO. L’ALTRA SERA TRA LUI E DEL DEBBIO C’ERA POCO PIÙ CHE UN’INCOLLATURA SEGNO CHE IL DISINCANTO GENERALE NON RISPARMIA NESSUNO…”

1-CHE BARBA CHE NOIA FAZIO E SAVIANO IN "CRISI DI COPPIA"
Maurizio Caverzan per Il Giornale

Dividete quei due. Separateli. In modo consensuale, senza scenate e senza traumi. Da buoni amici, ognuno per la propria strada televisiva. È stato bello e anche intenso. Una novità riconosciuta Vieniviaconme, con le milionate di telespettatori e la scia mediatica che aveva generato. Un po' meno dirompente ma sempre tonica Quellochenonho, in libera uscita su La7, che costava un milione a puntata e di ascolti ne faceva quanto un Santoro qualsiasi (13 per cento o giù di lì) che costa un quarto. Adesso nel lunedì di Che tempo che fa siamo precipitati come Baumgartner al 9 per cento.

Certo, qualche punto in più della media di rete che in quel giorno era piuttosto fiacca. Va bene. Ma chi ha negli occhi e nelle orecchie il rutilar di tanti e tali successi come può acconciarsi al galleggiamento? La premiata ditta Fazio&Saviano era sinonimo di evento televisivo, di prime pagine e polemiche infuocate. Come può accettare una normalità così malinconica come quei campioni che hanno vinto Mondiali e Champions League e ora giocano nel campionato svizzero o australiano? Pietà. Ne abbiamo già tante di malinconie da metabolizzare...

L'altra sera Che tempo che fa ha raccolto il 9,36 per cento di share con 2 milioni 700mila telespettatori medi, seicentomila in meno della precedente puntata con Saviano (trecentomila meno dell'ultima, quando Saviano non c'era). Il picco di ascolto è stato toccato all'inizio durante le interviste a Nichi Vendola e a David Grossman, il quale si è accomodato con un Shalom ricambiato dal correttissimo Fazio (a quando Allah è grande?).

Quando è entrato in scena Saviano, alle 22,20 circa, lo share vivacchiava attorno al 9 per cento ed è lentamente risalito di un punto durante la lunga lezione sulle faide di camorra, culminata nell'appello al governo dopo la tragica ed erronea uccisione di Pasquale Romano detto Lino, avvenuta a metà ottobre. «Questo non è "un" problema; è "il" problema», ha concluso l'autore di Gomorra. Al quale, com'è noto, gli argomenti non mancano. Ma sulla gerarchia delle emergenze italiane ci sarebbe quanto meno da discutere. Tuttavia qui è d'altro che si vuol parlare.

Fino a qualche uscita fa, Saviano era un crack della tv, un fuoriclasse, un elemento di rottura, portatore di un valore e di spettatori aggiunti nel copione che lo ospitava. Un top-artist, per dirla con linguaggio calcistico. Ora si è lentamente normalizzato, omologato, assorbito dal politicamente corretto che finisce per omogeneizzare tutto e tutti. Si badi, queste osservazioni non avrebbero motivo se i protagonisti si fossero sempre proposti niente più che come intrattenitori.

Se avessero detto, alla Bennato: è solo televisione. Invece la premiata ditta ha sempre rivendicato una certa carica messianica, un'ambizione pedagogica verso le masse incolte. Ad esser buoni, ha sempre fatto intendere di essere un riflesso nello specchio degli ottimati benpensanti, dei migliori. Eppure, proprio restando sul terreno della televisiùn, cresce la sensazione che Fabio e Roberto siano entrati nella fase delle coppie mature. Quando lui e lei sono così amalgamati che è l'abitudine a permeare la convivenza, ormai incapace di un guizzo, di un sussulto, persino di un litigio aspro ma rigeneratore.

Fazio e Saviano sono entrambi così perbene, educati, corretti, professionali da divenire ritualmente indissolubili. Per ascoltare uno devi sorbirti anche l'altro e viceversa.
Non si sa molto dei lavori in corso per il prossimo Festival di Sanremo. Solo che con Fazio ci sarà immancabilmente Luciana Littizzetto. Qui vorremmo preventivamente scongiurare l'obbligo di prenderne uno e pagarne tre. Fabio e Roberto, separatevi. È un consiglio amichevole. In fondo, se ci pensate, è la via migliore per reinventarvi.

2-SAVIANO, IL MARZIANO A ORARIO CONTINUATO

Nanni Delbecchi per Il Fatto

Marziani in televisione ce ne sono tanti, ma nessuno assomiglia all'indimenticabile Marziano a Roma di Ennio Flajano più di Roberto Saviano. Quando l'autore di Gomorra atterrò sui teleschermi due anni fa, con il comitato di accoglienza presieduto da Fabio Fa-zio, si gridò al miracolo, all'inizio di una nuova era catodica dove grandi ascolti e grande impegno, i fini più nobili e i mezzi più umili potevano finalmente darsi la mano. In quell'atterraggio Saviano parve davvero un marziano nella nostra miserabile tv, dove uno scrittore anchorman non si era ancora visto (di solito in Italia le cose vanno al contrario: prima si diventa anchormen, e subito dopo scrittori).

Un anno dopo, quando l'alieno si vide costretto a emigrare alla 7, e il fido Fazio venne via con lui, il fido Fazio annunciò "Riporterò Saviano in Rai", proprio come se fosse Pippo Baudo. Così è stato, e ora il fido Fazio promette di portarlo addirittura al Festival di Sanremo. Bene; ma intanto che ne è del nostro marziano? Ogni lunedì sera lo vediamo su Raitre a Che tempo che fa, dove interpreta il monologo conclusivo, e dove i suoi ascolti sono in lento ma costante declino. L'altra sera tra lui e Del Debbio c'era poco più che un'incollatura; segno che il disincanto generale non risparmia nessuno, e insomma, il nostro eroe si sta avviando a una normalità che, se si addice ai comuni mortali, non si addice affatto agli extraterrestri.

Come spiegarsi questa normalizzazione? Prima di tutto, creare un evento alla settimana è epistemologicamente impossibile, come è impensabile un alieno a orario continuato, che timbri il cartellino. In secondo luogo, il contesto non aiuta. La versione del lunedì di Che tempo che fa ha qualcosa di compunto, di grave, di cupo; quando poi Saviano si prepara a officiare, lo stesso Fazio è sempre più simile a un chierichetto, e in questa sua metamorfosi, se osservata in controluce, nella penombra vespertina dello show, appare in filigrana la parabola di troppa sinistra, quel Partito Moralista Italiano che ama far sentire in colpa gli altri, e, se si diverte, si sente in colpa lui.

Al più inedito ricatto della forma, segue poi il tradizionale ricatto del contenuto. È vero che i monologhi di Saviano, si parli di camorra, di crisi, di giovani disoccupati o di morti ammazzati (come lunedì scorso), non mancano mai di intensità; ma vivono di una una tecnica ormai sperimentata, affidata al gusto della narrazione, questo termine vendoliano che non si capisce bene che cosa significhi (a meno che non significhi quello che non si capisce bene).

Insomma, a Che tempo che fa Saviano, più che essere se stesso, lo fa. Lo fa bene, benissimo, ma non fa altro, e alla lunga è inevitabile che gli spettatori lo diano per scontato. Dovessimo dare un consiglio al nostro marziano, sarebbe quello di riprendere la sua astronave, abbandonare le narrazioni televisive e magari scrivere quel seguito di Gomorra che aspettiamo da sei anni. Poi, naturalmente, qualcuno dirà che andare a Sanremo sarà un modo per sensibilizzare le grandi masse, parlare alla pancia del Paese e, perché no, pure agli intestini.
Qualche anno fa girava in video un prete ballerino che diceva di andare tutte le sere in discoteca per evangelizzare i giovani; chissà se qualcuno gli ha spiegato che a volte, a forza di indicare agli altri la retta via, si rischia di smarrire se stessi.

 

roberto saviano e fabio fazio VAURO SU FAZIO GRILLO SAVIANO fazio saviano littizzettosaviano FAZIO B saviano-fazio fazio e savianoFazio Benigni e Saviano a Vieni via con me gomorra roberto saviano03 fazio lapFABIO FAZIO E ROBERTO SAVIANO DURANTE UNA PUNTATA DI VIENI VIA CON ME FAZIO E SAVIANOFabio Fazio e Roberto Saviano

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…