1- GLI ESODATI SONO ESONDATI E LA FORNARINA PIAGNENS DOVREBBE SEMPLICEMENTE DIMETTERSI, PER MANIFESTA INCOMPETENZA TECNICA O PER MANIFESTA MALAFEDE. SCELGA LEI. E INVECE NO, LA MINISTRESSA ALLO SFASCIO SOCIALE NON MOLLA: HA PRESO PER I FONDELLI 390 MILA PERSONE E TRATTA MILIONI DI CITTADINI COME MINORATI 2- LA PAURA ALLUNGA LA VITA A RIGOR MONTIS: "PIÙ' LE COSE VANNO MALE E PIÙ PER LUI SI METTE MEGLIO". GOVERNANO GRAZIE ALLA PAURA DELLA VIOLENZA, PAURA DELL'IMPOVERIMENTO 3- PISAPIPPA FA UNA COSA FURBA E SI DIMETTE DA QUELLA TRUFFA MASCHERATA CHIAMATA EXPO 2015, LASCIANDO IL GOVERNO CON IL CERINO IN MANO. E FORMINCHIONI IN MUTANDE

A cura di Colin Ward e Critical Mess


1 - GOVERNARE CON LA PAURA (NON FA SOSTA LA SUPPOSTA)...
Il famoso "giudizio dei mercati" atteso e compulsato come un responso divino. Il pareggio di bilancio come feticcio. Capitali liberi di circolare molto più' delle persone. E ora tanta paura. Insomma, traditi dai propri idoli.
"Giu' le Borse, Italia nel mirino. Gli aiuti alla Spagna non convincono i mercati. Spread oltre quota 470. Milano perde quasi il 3 per cento. Passera: il pericolo di contagio c'e'. Il prestito a Madrid potrebbe costarci fino a 19 miliardi" (Repubblica, p. 1).

La paura allunga la vita al governo del Rigor Montis e la Repubblica degli Illuminati si tradisce con un innocente sommarietto a pagina 3: "Lo spread vola verso i 500 punti mettendo in forse il pareggio di bilancio del 2013". Non solo dobbiamo stare ancora fermi a letto, circondati dai Sapientoni in grisaglia camuffati da medici, ma anche le medicine sono gia' pronte: "Deficit, riforme e banche. Ecco perche' siamo sotto tiro. La Ue: Roma sa quali provvedimenti servono per la fiducia" (p. 3).

Su Libero, Maurizio Belpietro va al centro della questione senza tanti giri di parole e su Montimer scrive: "Più' le cose vanno male e più per lui si mette meglio" (p. 3)
Sulla Stampa dei Lingotti in fuga se la prendono con gli indici di Borsa e la tanto amata "finanza globalizzata". E allora ci tocca leggere un editoriale intitolato come quando c'era Lui: "Le manovre di chi specula in malafede" (p. 1).

Manovre, oscure manovre! Si preoccupa perfino il Giornale del Miliardario Ridens: "Crolla la Borsa: ora il bersaglio e' l'Italia. Piazza Affari cede il 3%. Piano segreto di Berlino e Bruxelles per commissariare i governi: le spese autorizzate dall'Ue" (p. 3).
E ora veniamo alla perla di giornata. "Italia in recessione, meno 1,4%. Borsa e Btp, mercati all'attacco. Il governo: conti in ordine, non creare allarmi ingiustificati" (Corriere, p. 2).

Un governo che intima di non creare "allarmi ingiustificati" e' uno spettacolo meraviglioso. Governano grazie alla paura (paura della violenza, paura dell'impoverimento) e poi un giorno si rendono conto che in realta' non governano un cazzo e improvvisamente gli scappa la verita'. L'appello a "non creare allarmi ingiustificati" e' una crepa favolosa e insperata. La fattispecie penale ovviamente c'e' gia'. Si chiama "procurato allarme" e pasticciando un po' con il repertorio delle aggravanti "ai danni dello Stato" si possono ottenere risultati di repressione penale anche più brillanti di quelli escogitati di tanto in tanto contro qualche antagonista "che esagera".

E' il bello di avere un codice penale d'impianto fascista, con i delitti contro lo Stato puniti più' duramente di quelli contro i singoli cittadini e decine di assurdi reati dormienti. Inutilizzati per anni, ma tenuti li' come belvette silenziose da scatenare al momento opportuno. Sicuramente stiamo esagerando, perche' e' più facile accanirsi contro quattro antagonisti con i cani neri che contro centinaia di cani neri in gessato. Ma l'invito del governo a "non creare allarmi ingiustificati" e' un cambio di paradigma spettacolare. Dal vecchio "monopolio della violenza" al nuovo "monopolio degli 'allarmi".


2 - I TESORI DI SAGGEZZA DI RE GIORGIO BANALITANO...
"E' in atto una sfida all'euro" (Stampa, p. 3).


3 - ANCHE I NUMERI SONO OPINIONI (DISFATTISTE)...
Il nuovo paradigma dello Stato come "monopolista degli allarmi" si vede all'opera anche sullo scandalo degli esodati. "Rapporto Inps: 390 mila esodati e Fornero attacca l'istituto. Il ministro: 'Diffusione deplorevole, create disagio sociale" (Repubblica, p. 6). "Gli esodati sono 390 mila'. L'ira di Fornero. Escono le stime Inps e il ministro convoca i vertici: deplorazione, create sconcerto" (Corriere, p. 5).

Il sindacalista Bonanno Bonanni finge di alzare la voce, ma si allinea a prescindere: "Vogliamo subito un chiarimento con Monti. Bisogna evitare allarmismi, l'accordo sull'articolo 18 non si cambia" (Messaggero, p. 4). Sul Cetriolo Quotidiano si limitano a tirare le conclusioni: "Il governo sapeva: 390 mila esodati ma ne ha salvati solo 65 mila" (p. 5).


La Fornarina Piagnens dovrebbe semplicemente dimettersi, per manifesta incompetenza tecnica o per manifesta malafede. Scelga lei. E invece no, la ministressa allo Sfascio sociale non molla: ha preso per i fondelli 390 mila persone e tratta milioni di cittadini come minorati che non devono sapere.


4 - ESODATA SARA' LEI. LORENZA LEI...
"Colloquio Lei-premier. Sale l'ipotesi di ricorso. Il dg uscente della Rai avrebbe rifiutato un posto all'Authority dei trasporti" (Stampa, p. 9).
Repubblica registra: "Gelo nell'incontro tra il premier e la dg che ha chiesto un posto fuori da Viale Mazzini" (p. 9). Il Cetriolo Quotidiano infierisce: "La manager cerca ultime sponde a destra e diffonde una circolare contro il dissenso su Twitter" (p. 7).


5 - ULTIME DAL VENTENNIO A COLORI...

"Scontri per difendere il posto, ma la protesta finisce con 20 arresti. Alle porte di Milano degenera la manifestazione dei licenziati da un supermercato. Circa 90 dipendenti sarebbero stati sostituiti con altri disposti a lavorare per la meta'. La bella pensata e' di Alma Group, "un consorzio di cooperative interinali", come ci informano le gazzette del Regno. E' iniziata con "la Digos che intavola una trattativa" ed è finita con le camionette dei carabinieri schierate a difesa dei nuovi padroncini interinali, tra lanci di panettoni di cemento e lacrimogeni.


6 - GOVERNARE SENZA GRANDEUR...
Pisapippa fa una cosa furba e si dimette da Expo 2015, lasciando il governo con il cerino in mano. E Forminchioni in mutande e in prima linea, Alberto Statera scrive l'epitaffio al Celeste e non solo: "Tra ombre, veleni e mire leghiste s'e' rotto il giocattolo di Formigoni. L'odore di bruciato, cosi' a lungo annunciato, gia' si sente in una regione in cui dopo 17 anni di formigonismo all'insegna di Cl e Compagnia delle opere l'intreccio affaristico e' ormai endemico.

Una doccia fredda, le dimissioni di Pisapia, quando il Celeste pregustava la presenza del cardinal Bertone e un milione di visitatori cinesi. I lumbard chiedono al governatore di lasciare e vorrebbero in pista Roberto Castelli" (p. 11). Ecco, Castelli e' perfetto. Come esecutore testamentario.


7 - GOVERNARE SENZA SOLDI...
"Fonsai dice si' a Unipol e anche a Sator. Concambi 'iniqui' ma si vada avanti con Bologna. Offerta Arpe migliore, da trattare". Intanto "Unicredit scarica il socio-cliente Ligresti: 'A noi le azioni se non vota la fusione'. Il cda della banca verso l'escussione del pegno, ma un anno fa sosteneva la famiglia ed entrava nella gestione" (Repubblica pp. 24-25).


8 - GOVERNARE CON L'IMPUNITA'...
E se alla fine qualcosa dovesse scappare di mano, ci pensera' sempre la Cassazione. "Violenze alla Diaz, battaglia in Cassazione. Il pg: niente tosture, no a un nuovo processo. Oggi le richieste per gli imputati condannati in appello. Tra di loro alti dirigenti di polizia accusati di aver fabbricato prove false. Il giornalista inglese che fu tra le vittime: 'Se va male ricorrero' a Strasburgo" (Repubblica, p. 19).


"colinward@autistici.org"

 

Corrado Passera e famiglia ELSA FORNERO E MARIO MONTI MAURIZIO BELPIETRO RAFFAELE BONANNI lorenza lei pisapiaROBERTO FORMIGONI expo 2015Salvatore LigrestiMATTEO ARPE Genova G8Scuola Diaz

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…