1- IL SEDICENTE “DECRETO-ANTICORRUZIONE” BY RIGOR MONTIS È DAVVERO UNA GIGANTESCA PRESA PER I FONDELLI. LA MAMMA DI TUTTI LE CORRUZIONI, OVVERO LA POSSIBILITÀ DI CREARE FONDI NERI CON IL BILANCIO FALSO, È STATA SCIENTIFICAMENTE IGNORATA - 2- “L’ESPRESSO” ASSUME MOMENTANEAMENTE LA GUIDA DELLA FAMOSA MACCHINA DEL FANGO E METTE FINI CON LE SPALLE AL MURO PER LA CASETTA DI MONTECARLO. A PARTE ‘’REPUBBLICA’’, SUPERIORE A QUESTE BASSEZZE (NEMMENO UN RIGO!) ANCHE SE LO SCOOP ARRIVA DALL’”ESPRESSO”, GLI ALTRI GIORNALI RIPRENDONO L’AMENA FACCENDUOLA - 3- TUTTI PRESI DALLE GESTA DI FIORITO E ZAMBETTI, GENTE CHE COM’È NOTO COMANDA LA NAZIONE, I GIORNALONI SONO COSTRETTI A OCCUPARSI SOLO NELLE RETROVIE DELLE PAGINE ECONOMICHE DI NOTIZIE PIÙ SERIE E IMPORTANTI. LA COMPAGNIA DI GIRO DI PONZELLINI: TREMONTI, GRILLI, MILANESE, ROMANI, LA RUSSA, SANTANCHÈ E CORALLO -

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a cura di COLIN WARD e CRITICAL MESS

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1 - E IL RIGOR MONTIS SCONFISSE ANCHE LA CORRUZIONE...
Con banchieri e avvocati di grido tutti generosamente al governo, non è che ci si aspettasse molto sulla lotta ai reati dei colletti bianchi. Però il sedicente "decreto-anticorruzione" passato ieri con la fiducia - e dopo umilianti mediazioni al ribasso tra partiti per bene come Pdl, Piddìmenoelle e Udc-Uniti dentro le carceri - è davvero una gigantesca presa per i fondelli. La mamma di tutti le corruzioni, ovvero la possibilità di creare fondi neri con il bilancio falso, è stata scientificamente ignorata.

Mario MontiMario Monti

L'effetto più visibile del soldo pubblico rubato, ovvero il suo investimento in case, quote società eccetera, continua a non essere reato se è fatto in proprio e non con l'ausilio di riciclatori professionali. Il nuovo reato di "traffico d'Influenze" - insomma, cricche, P2, P3 e numeri seguenti - non prevede la possibilità di fare intercettazioni telefoniche e quindi va scoperto con l'ausilio dello Spirito Santo.

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

Chi racconta le mazzette e collabora con i pm in tempo congruo, non riceve in cambio la non punibilità, come invece accade in molti altri paesi assai meno corrotti del nostro. Ciliegina sulla torta (rancida): l'astuta riformulazione di alcune fattispecie di corruzione e concussione manderà in prescrizione un sacco di processi. Ma non sappiamo quanti perché il Csm, per voleri superiori, non vuole disturbare il Manovratore e non fornisce le cifre precise.

FILIPPO PENATIFILIPPO PENATI

Di fronte a questo capolavoro, perfino la Repubblica degli Illuminati sente puzza di bruciato e, dopo Barbara Spinelli, anche Massimo Giannini osa parlare di "occasione mancata" (p.1). Ma si tratta quasi di un'opinione a titolo personale, visto che il titolo in prima pagina è "Anti-corruzione, sì con la fiducia. ‘Aiuterà la crescita'". E dentro, si rassicurano i blogger con questo pezzo: "Palazzo Chigi studia nuovi ritocchi. ‘Niente favori a Berlusconi e Penati'. I termini di prescrizione favoriscono molti imputati. Piano per rafforzare il testo alla Camera" (p. 7). Sul Corriere, Giovanni Bianconi assolve il governo: "Il tentativo serio e la spinta degli scandali. Le misure che ancora mancano entrano nell'Agenda Monti" (p. 2). Sulla Stampa, soddisfatto il presidente dell'Eni Giuseppe Recchi: "Utile per investire. Le grandi corporation vogliono certezze sulle regole" (p. 6)

PAOLA SEVERINOPAOLA SEVERINO

2 - LA BAVA SEPARATA DALLE NOTIZIE...
Poi arriva il Messaggero, che si inumidisce in prima pagina: "La legge che aiuta il Paese". Paolo Pombeni lucida gli ottoni e scrive: "Si tratta di uno dei punti più qualificanti nell'agenda del governo, fortemente voluta (sic) dal ministro della Giustizia Paola Severino, che l'ha difesa (sempre l'agenda?, ndr) anche dai tentativi più o meno espliciti di sabotaggio (...) Questa legge rappresenta al tempo stesso una risposta al malaffare nella cosa pubblica e un fondamentale corollario ai provvedimenti di natura strettamente economica".
Ecco, che tra i corollari di "natura strettamente economica", voglia Sua Eccellenza Professorale Paola Severino considerare l'ipotesi di uno sconto sulle parcelle a Calta-papà.

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3 - MIRACOLO A SANTA LUCIA, IL FANGO NASCE DAL CORALLO!...
L'Espresso assume momentaneamente la guida della famosa Macchina del fango e mette Gianmenefrego Fini con le spalle al muro per la casetta di Montecarlo. A parte Repubblica, superiore a queste bassezze, gli altri giornali riprendono l'amena faccenduola. Sul Corriere, "La casa a Montecarlo di un fiduciario di Tulliani'. Le carte: dietro l'acquisto il fratello della compagna di Fini" (p. 15). Sulla Stampa, "Casa di Monte Carlo (sic) , nuove carte inguaiano il presidente Fini. Inchiesta dell'Espresso: il cognato usò un fiduciario per l'acquisto dell'appartamento" (p. 15). Per il Messaggero, invece, un pallido boxino. Erano distratti dal dl Anti-corruzione.

FINI ELISABETTA TULLIANIFINI ELISABETTA TULLIANI

Poi arriva il Giornale, che giustamente si gode il riconoscimento a posteriori ai suoi primi scoop e titola a tutta prima: "Casa Fini, atto secondo. L'Espresso conferma con nuove carte che il Giornale aveva ragione: l'appartamento era del cognato. Il presidente della Camera ha mentito agli italiani. Ora si dimetta". E il carcerando - per finta - Sallustioni sfida l'ex delfino di Almirante con un editoriale in prima pagina in cui gli chiede di andarsene.

Fini- GIANCARLO TULLIANIFini- GIANCARLO TULLIANI

4 - ULTIME DA COMUNIONE & FATTURAZIONE...
"Regione, indagato per corruzione un altro assessore. Sotto accusa Raimondi, vicino a Cl. E diventano 15 i consiglieri nel mirino dei magistrati" (Corriere, p. 13). Su Repubblica, "Ho dato un milione alla Compagnia delle Opere'. L'imprenditore Locatelli: costretto a pagare per un atto dovuto. Indagati funzionari ciellini in Regione. Formigoni: quella delibera per autorizzare la discarica era legittima" (p. 9).

ALESSANDRO SALLUSTIALESSANDRO SALLUSTI

Intanto, Forminchioni si prepara a mettersi di traverso al duo Banana-Bobo, che lo ha brutalmente scaricato: "Il Celeste pronto a lasciare il partito. ‘Faccio la mia lista, ci si rivede alle urne'" (Repubblica, p. 11). Urne di che genere?

ROBERTO FORMIGONI IN CONFERENZA STAMPAROBERTO FORMIGONI IN CONFERENZA STAMPA

5 - NON FA SOSTA LA SUPPOSTA...
"Chi ha un mutuo può dire addio a tutti gli altri sconti fiscali. Colpito un milione di italiani: sfonderà il limite dei 3 mila euro. L'effetto congiunto della soglia e della franchigia per gli sgravi neutralizza e spesso supera il vantaggio delle minori aliquote Irpef. E senza considerare l'Iva" (Repubblica, p. 15). Per altro, distratti dal pianto dei commercianti, mai nessuno ricorda che l'Iva è una forma di imposizione pesantemente regressiva, nel senso che colpisce di più i redditi medio-bassi. Insomma, alzare l'Iva è davvero un'odiosa scelta classista, anche se non sta bene esprimersi così. E sul Corriere delle banche, ecco "La beffa delle tasse sul risparmio: i milionari pagano come i piccoli. Sui depositi prelievo di 34,5 euro, come sulle mini-quote dei fondi" (p. 43).

FRANCO FIORITOFRANCO FIORITO

6 - PERO', CHE BEI BANCHIERI CHE ABBIAMO...
Tutti presi dalle gesta di Fiorito e Zambetti, gente che com'è noto comanda la nazione, i giornaloni sono costretti a occuparsi solo nelle retrovie delle pagine economiche di notizie più serie e importanti. Su Repubblica, Walter Galbiati racconta bene la compagnia di giro di Paraponzo Ponzellini: "Da Tremonti a Brancher e Grilli, ecco la rete politica di Ponzellini. Nelle carte dell'inchiesta Bpm tutti i contatti del banchiere. Nella sua galassia anche Milanese, Romani, La Russa, Santanchè e Corallo" (p. 25).

MASSIMO PONZELLINI DAL FATTOMASSIMO PONZELLINI DAL FATTO

Sul Messaggero, il capoccione di Unicredit manda messaggi a Nego Nagel di Medio-sbanca. Intervistato dal temibile don Rosario Dimito, Ghizzoni secerne. "I tempi sono cambiati per tutti. Mediobanca sta riflettendo sulla sua nuova mission, lasciamola riflettere. Poi, quando sarà il momento, gli azionisti valuteranno la bontà del piano proposto dai manager e tireranno le somme. Se il piano che presenteranno verrà giudicato credibile vorrà dire che anche i manager verranno giudicati credibili".

ROBERTO FORMIGONI E ZAMBETTIROBERTO FORMIGONI E ZAMBETTI

7 - ULTIME DA UN POST-PAESE...
Non si era ancora spenta la lamentazione di Farmindustria e sindacato dei medici di famiglia per le norme a favore dei farmaci generici, che arriva una commovente storia dal cosiddetto Paese reale. "Più ormoni ai bimbi in cambio di mazzette. Ricette gonfiate: indagati 67 medici in tutta Italia. Dalla casa farmaceutica anche viaggi e regali" (Repubblica, p. 22). Nei titoli non c'è, ma la "casa farmaceutica" è la Sandoz.

 

PER LIBERARVI DI NOI. MA ANCHE NO

colinward@autistici.org

 

 

 

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