1. SKETCH RIPETUTI PAROLA PER PAROLA (SU MONTEZEMOLO E INGROIA), BATTUTE GIÀ SENTITE (SU BERSANI E BERLUSCONI): SE INVECE DI INVITARLO SUL PALCO DELL’ARISTON, FAZIO AVESSE MANDATO LA REGISTRAZIONE DI “CROZZA NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE” DI LA7, AVREBBE ALMENO EVITATO LA CONTESTAZIONE DEL PUBBLICO DELL’ARISTON 2. COME GIA’ SUCCESSO A “BALLARò” QUANDO VENNE INTERROTTO DA UNA INTEMERATA DELL’AMARA CARFAGNA, CROZZA HA DI NUOVO DIMOSTRATO DI NON ESSERE UN COMICO CHE SA ANDARE A SOGGETTO IMPROVVISANDO, MA UN ATTORE CHE NON SA USCIRE FUORI DAL COPIONE 3. DALL’ “AUTO-PLAGIO” DEL COMICO IMMAGINARIO AL PLAGIO DI FAZIO-MARCORÈ. IL DISEGNATORE SATIRICO STEFANO DISEGNI ACCUSA: “LA LORO IMITAZIONE DI ALBERTO&PIERO ANGELA RICALCA UNA MIA STRIP DEL 2005 PUBBLICATA SULL’INSERTO DEL CORSERA, TV7”

CROZZA IMITA MONTEZEMOLO: LONTANI DALLA GENTE
http://www.youtube.com/watch?v=RjVowsA2nd8

1 - LETTERA DI STEFANO DISEGNI A DAGOSPIA

Caro Roberto, ieri sera sul palco dell'Ariston, Fabio Fazio e Neri Marcoré si sono esibiti in una imitazione di Alberto e Piero Angela, gustosa e ben fatta date le capacità di imitatori dei due. Il gioco era sul dialogo tra padre e figlio reso tragicomico dall'impossibilità di uscire dalla trattazione scientifica, fino a dirsi 'Buonanotte' e parlare, al proposito, della civiltà babilonese. Divertente.

Solo che, guarda un po', ricalca una mia strip del 2005 pubblicata sull'inserto settimanale del Corriere della Sera, allora si chiamava TV7, pubblicata in un milione di copie, su per giù. Ti allego la strip, saranno, guarda un po', coincidenze (sempre 'solite', come sappiamo) ma almeno mi prenderò pubblicamente la soddisfazione di averlo fatto prima. Piccola cosa, certo, forse anche vanità, ma non di solo pane vive l'uomo.
Stefano Disegni

2 - L'AUTOPLAGIO DI CROZZA
Paolo Ziliani per il "Fatto quotidiano"

Ci mancava anche questa! Lo sapete che la contestazione del pubblico dell'Ariston a Maurizio Crozza - e il relativo seguito di elzeviri e articolesse - potevano tranquillamente essere evitati? In che modo? Sarebbe bastato che Fazio, invece d'invitare Crozza in carne e ossa sul palco, si fosse limitato a mandare sul megaschermo la registrazione di Crozza nel Paese delle Meraviglie di La7 dei giorni 1 febbraio e 25 gennaio: il pubblico avrebbe sentito le stesse cose, ma non avrebbe dato in escandescenze, mancando il comico.

Eh sì! Anche se nessuno lo dice, o anche se nessuno se n'è accorto, la notizia è che Maurizio Crozza - che immaginiamo sia stato lautamente pagato - si è semplicemente limitato a recitare, integralmente, i copioni già recitati un paio di settimane prima nel suo programma. Ripetendo alcuni sketch parola per parola (Montezemolo e Ingroia), oppure ricicciando battute già dette qua e là (Bersani e Berlusconi). Non ci credete?

Allora fate con noi questo gioco. Andate su Youtube e guardatevi, tanto per cominciare, il video di Crozza a Sanremo ("Maurizio Crozza a Sanremo 2013", minuti 39'33"); poi andate sul sito di La7 e cliccate il video di "Crozza nel Paese delle Meraviglie" del primo febbraio (durata 53'45").

Qui, all'incirca dal minuto 7'20", Crozza-Montezemolo, intervistato da Andrea Zalone, a proposito della distanza del suo movimento dalla gente comune dice in rapida sequenza:
1) di aver conosciuto e visto con i propri occhi un operaio di Melfi;

2) di avergli scattato foto come non gli capitava di farne dai tempi del gibbone in Thailandia;

3) che tutti i suoi amici tiravano all'operaio frutta e noci;

4) che arriva Giulia Sofia e urla di sapere come si fa ad avvicinare la gente comune: facendo una "poverata" (irruzione tra i poveri, ndr);

5) le istruzioni: vestirsi "di merda", mettendo scarpe da 9,90 e quei maglioni che fanno le scintille, maglioni con cui si possono risolvere i problemi energetici mondiali;

6) Montezemolo scopre di colpo cose che non sapeva: per esempio che le ostriche nascono nel mare e non nel piatto e che la gente suda anche senza fare la sauna;

7) "C'è gente che tira avanti con 500 euro al mese", lo rimprovera l'intervistatore, ma Montezemolo lo corregge: "vorrà dire 500 mila";

8) Montezemolo scopre che la moneta corrente, in Italia, è l'euro, e non il "mila-euro", e se ne dice sorpreso;

9) Montezemolo prende atto che non esistono solo due tagli di banconota, i mila euro e i milioni di euro, ma altri più piccoli;

10) Montezemolo si rattrista per il fatto di venire sempre a sapere queste brutte cose senza preavviso, e se ne va disperato.

A questo punto, tornate sul video di Sanremo (Youtube) all'incirca al minuto 35'50". Al posto di Andrea Zalone a intervistare Montezemolo c'è Fazio, ma a parte questo non cambia nulla. "Lo sa che amiamo molto gli operai?", dice Crozza-Montezemolo. Dopodiché, con l'unica differenza della provenienza dell'operaio (non più di Melfi, ma di Mirafiori), Montezemolo si lancia nello stesso identico racconto.

Le foto, il gibbone della Thailandia, il lancio di frutta, Giulia Sofia che propone la "poverata", le scarpe da 9,90, i maglioni che fanno le scintille, le ostriche che non nascono nel piatto, la gente che suda anche senza fare la sauna, i 500 euro e i 500 mila euro, lo sfogo per la brutalità con cui Luca viene a sapere certe cose, tutto già sentito, recitato a memoria, parola per parola, battuta per battuta, come in una replica teatrale!

Stessa cosa lo sketch di Ingroia: che nel video di Sanremo (Youtube) arriva, all'incirca, al minuto 24'50", mentre nei video di La7 (25 gennaio e primo febbraio) arriva a 45'30" nel primo caso e a 32'40" nel secondo. Per l'esattezza si sente Ingroia rispondere alla domanda: "Quanto tempo è stato in Guatemala?", bofonchiando, di aver fatto i bagagli, disfatto i bagagli, messo a posto i bagagli, il tutto per arrivare ad ammettere: 4 ore!

E ancora rispondere alle domande su perché ha deciso di scendere in campo, "ci illustri il suo programma", "parliamo di questa campagna elettorale", "ma lei ha voglia?" e via discorrendo, sempre dando le stesse risposte, sempre tirando fuori di tasca un sacchetto contenente "prove del delitto" e mostrandole a mo' di tic da vecchio magistrato inquirente rincoglionito. Per non parlare di Berlusconi che lancia banconote dicendo tranquilli, non sono mie, ma della Sanità, della Scuola, della ricostruzione de L'Aquila: un déjà-vù di Ballarò. E le battute su Silvio, Bersani e Monti: già sentite.

E insomma come avrebbe detto Mike buon'anima (concesso che alcune ripetizioni - lo abbiamo saputo dallo stesso conduttore - sono state espressamente richieste da Fazio) la domanda è: se l'attesissimo e strombazzatissimo intervento del comico più in auge del momento si risolve con una smaccata scopiazzatura di sketch già recitati e di battute polverose, roba da fondo di magazzino, che figura ci fanno Sanremo, il festival, chi lo conduce e chi lo produce? Ed è giusto pagare un'opera d'arte e avere in cambio una crosta? Giulia Sofia direbbe: "Ladrata!".

 

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