guido alpa giuseppe conte

L'ALPA DEL GIORNO DOPO - TUTTI I LEGAMI TRA IL PREMIER, IL SUO MAESTRO, IL FINANZIERE MINCIONE E CARIGE. GUIDO ALPA ERA NEL CDA DELLA BANCA, E ANCHE NEI MESI SCORSI SI È SCAGLIATO CONTRO I MALACALZA. CONTE PER MINCIONE, ALTRO AZIONISTA FORTE, HA SCRITTO UN MANDATO PER UN ALTRO AFFARE (RETELIT) MA NON PER CARIGE - LUI: ''CONFLITTO DI INTERESSI? UN'ASSURDITÀ''

 

  1. CARIGE: CONTE, CONFLITTO D'INTERESSI UN'ASSURDITÀ

 (ANSA) - "Ho detto in più occasioni che non ho mai avuto uno studio associato con Alpa. Che Alpa sia stato anche componente del consiglio di amministrazione di Carige non vedo quale conflitto di interessi possa realizzare col sottoscritto, mi sembra veramente un'assurdità". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Porta a porta.

guido alpa

 

  1. CARIGE:FONTI GOVERNO, NESSUN CONFLITTO INTERESSE CONTE

 (ANSA) - Nessun conflitto di interessi, diretto o indiretto con con le decisioni il premier Conte che ha assunto e che è chiamato ad assumere quale responsabile dell'Autorità di governo con riguardo alla Banca Carige s.p.a.. E' quanto precisano fonti di governo che negano che il premier sia stato consulente di Mincione:" non lo ha mai incontrato o conosciuto, neppure per interposta persona" e che con il professor Alpa "non ha mai avuto con lui uno studio professionale associato".Per questi motivi il premier ha votato in cdm.

 

 

  1. IL PREMIER, L' AVVOCATO E IL FINANZIERE QUEL CURIOSO ASSE SULLA BANCA IN CRISI

Lorenzo Cresci e Gianluca Paolucci per ''La Stampa''

 

 

Per comprendere le accuse di conflitto di interessi su Carige mosse al premier Giuseppe Conte è necessario un tuffo nel passato. Quello che lega il premier, 55 anni, al professor Guido Alpa, 71 anni, che dalla natìa Ovada (Alessandria), passando per Genova, diventa tra i più noti giuristi italiani. E che lo vede sedere nel consiglio d' amministrazione di Banca Carige, di Carige Italia e presidente di Carige assicurazioni e Carige vita nuova. È nello Studio Alpa che l' avvocato Conte muove i suoi passi, per anni, condividendo lo studio legale.

raffaele mincione

 

Il professor Alpa non ha mai smesso di occuparsi di Carige, pur lasciando le poltrone occupate. Anzi, il 20 settembre interviene nell' assemblea di Carige, in qualità di consulente e legale di Raffaele Mincione, oggi terzo socio della banca con una quota di poco superiore al 5%, ma in quel momento protagonista del tentativo di scalata ai vertici dell' istituto genovese. «Il capitalismo familiare è fallito», arringa Alpa, puntando l' indice contro la famiglia Malacalza, nel tentativo di scalzarla dal ruolo di primo azionista. Il golpe fallisce. Ma fallisce anche il tentativo successivo dei Malacalza - affidato al duo Modiano-Innocenzi - di rilanciare la banca. Che, anzi, conosce il punto più basso della sua storia, con il commissariamento da parte della Bce. Un passo indietro.

 

Qualche settimana prima di ricevere l' incarico di formare il governo, Conte - in qualità di avvocato - scrive un parere per l' applicazione della Golden share a un piccola società di tlc: Retelit. A dare l' incarico a Conte è ancora Raffaele Mincione, azionista della società. Un mandato «casuale», spiegano fonti vicine al finanziere, molto irritato ieri per essere stato tirato in ballo in questa vicenda.

giuseppe conte legge una poesia dopo il consiglio dei ministri 2

 

«Il legale di riferimento è Alpa, che evidente ha ritenuto di avvalersi di Conte, suo collega di studio, per quello specifico parere». Come noto, uno dei primi atti del suo governo, ai primi di giugno, è stato poi la golden share su Retelit. Conte si è occupato anche di Carige per conto di Mincione? «No, è escluso», assicurano le stessi fonti. «L' unico contatto tra Conte e Mincione ha riguardato il dossier Retelit».

 

Alpa, apparentemente, esce di scena con l' assemblea di settembre. E vi entra Conte che in un arco di tempo che va dal 15 dicembre ai primi giorni dell' anno, contatta almeno tre volte personalmente la famiglia Malacalza, incontrando o parlando prima con il padre Vittorio, poi con i figli Davide e Mattia. In una occasione oltre a Conte al telefono c' è anche il ministro dell' Economia Giovanni Tria.

 

E poi utilizza vecchie conoscenze del professor Alpa, gli avvocati D' Angelo, storici advisor dei Malacalza, per la sua operazione di moral suasion. Il tentativo è quello di convincere gli imprenditori genovesi a mettere i soldi necessari per l' ennesimo aumento di capitale. È il 22 dicembre. All' assemblea non passa inosservata quella che viene definita una «pausa panino» tra i lavori.

 

vittorio malacalza

L' avvocato Andrea D' Angelo avvicina Vittorio Malacalza, il conciliabolo è fitto. Non si riesce a far cambiare idea però ai primi soci. Ancora ieri risulta un contatto tra D' Angelo e i Malacalza. Top secret i contenuti. Nella stessa assemblea, c' è un' altra sorpresa che arriva dal mondo degli avvocati: i due legali della banca, Gatti e Pavesi, dopo aver studiato per conto dell' istituto il dossier del bond sottoscritto dal Fondo di tutela, decidono di intervenire come piccoli azionisti. Rivolgono un appello alla famiglia: «Pensateci, non dite no all' aumento di capitale». Tutto vano.

 

Il premier decide allora di giocarsi un' altra carta. Il 31 dicembre incontra Innocenzi e Modiano, li invita a chiedere uno sforzo ai Malacalza, fermi sulle proprie posizioni e convinti che serva chiarezza per investire. Poi vede gli stessi azionisti per un estremo tentativo, il tutto mentre la liquidità della banca inizia a deteriorarsi. E l' alleanza di governo non si occupa del caso banche, troppo spinoso. Solo Conte ne è coinvolto. Quando arriva l' intervento statale, sembra di assistere alla ripetizione della sentenza emessa tre mesi prima dal professor Alpa: «Il capitalismo familiare è fallito».

PIETRO MODIANO

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."