goldfinger ian fleming

AGENTE 007, MISSIONE PIETRO CITATI - ADELPHI MANDA IN LIBRERIA "GOLDFINGER" - ''I ROMANZI DI FLEMING SONO MOLTO BELLI, PRECISI, ELEGANTI, GENIALI, RICCHI DI PSICOLOGIA, REALTÀ, IMMAGINAZIONE - QUANDO LI LEGGIAMO DOBBIAMO PERO' DIMENTICARE I FILM CHE NE VENNERO TRATTI" - VIDEO

ian fleming

Pietro Citati per la Repubblica

 

Raccontare la vita di Ian Fleming è come raccontare la storia di molti scrittori inglesi di ogni tempo: intelligentissimi, stravaganti, eccentrici, capaci di abitare sia nella vita quotidiana sia nelle vertigini della pura esistenza mentale. Alle sue spalle ci sono Shakespeare, Thomas Browne, Dickens, Chesterton. Fleming nacque nel 1908: studiò ad Eton, da cui fu violentemente cacciato.

 

 

Andò in Germania e in Svizzera, conoscendo Adler e Jung: lavorò in una libreria antiquaria, fondando una piccola casa editrice. Per la Reuters raccontò i primi processi di Mosca; e chiese un' intervista a Stalin, che gli rispose di essere «sovraccarico di lavoro». Nel 1939, quasi come James Bond, entrò nel Servizio Informazione della Marina: gli piaceva molto fare la spia. Immaginò piani militari fantasiosissimi: studiò gli U-boot e i quasi indecifrabili codici militari tedeschi: catturò l' archivio della Kriegsmarine; e finì per diventare il responsabile dei servizi esteri del Sunday Times.

 

goldfinger

Come racconta Matteo Codignola, nell' eccellente edizione di Casino Royale (Adelphi, 2012) e di Goldfinger (Adelphi, traduzione di Massimo Bocchiola, pagg. 295, euro 20), uno dei suoi migliori amici gli chiese nel 1944 cosa intendesse fare dopo la fine della guerra. «Che domanda, rispose secco Fleming, scriverò il più grande romanzo di spionaggio di tutti i tempi». Così fece, precisamente, follemente, come un inglese del tempo di Elisabetta I.

 

Il 15 gennaio 1952 entrò nel suo studio in Giamaica, e cominciò un romanzo che finì in sei settimane, Casino Royale - al quale seguirono molti altri. Disse: «Scrivo soltanto per distrarmi da altre faccende», «il mio libro è di una banalità spaventosa». Così aveva detto, molti anni prima Anton Cechov. I romanzi di Fleming sono molto belli, precisi, eleganti, geniali, ricchi di psicologia, realtà, immaginazione e, naturalmente, come nel caso di Dickens, a lieto fine.

 

pietro citati 4

Quando leggiamo i libri di Fleming, dobbiamo dimenticare i film che ne vennero tratti. Certo, riconosciamo James Bond: ha occhi grigio-azzurri: uccide, sebbene non ne abbia voglia: è cinico: il suo volto non tradisce emozioni: se a volte è gelato dal terrore, subito si riprende: veste in modo quasi innaturalmente elegante: ama la bella, morbida vita: le bellissime donne: il cibo fastoso e gli champagne costosissimi: il gioco, il golf: ha una grande memoria, nervi d' acciaio, una capacità di sopportare qualsiasi evento: una cura esasperata dei particolari; non tenta, ma conquista la fortuna.

Detesta il tè - che ritiene responsabile della caduta dell' impero britannico. Ma non avevamo mai incontrato in lui, come qui, il candore: qualcosa che sta nascosto dietro le pagine. È colto: cosa che ignoravamo.

 

Predilige il mistero e il segreto - più di Fleming, che cerca e qualche volta trova in lui il proprio mistero. Pensa, riflette, medita.

Goldfinger

Preferisce pensare ad agire: altra cosa straordinaria.

James Bond vive tra le donne: di solito belle e affamate d' amore, almeno per lui: come sant' Agostino (che conosce bene), pensa: «Signore, dammi la castità. Ma non subito».

goldfinger

Non gli importa molto che il suo grande capo, M., consideri sacrilega la sua attitudine erotica.

 

Sa conquistare perfino le lesbiche, come Pussy Calore, che gli dice: «Credevo mi piacessero solo le donne. Finora non avevo mai incontrato un uomo». Nelle donne Bond ama gli abiti preparati dai grandi sarti: ma, nel fondo, tutto ciò che è tenero e femminile gli resta profondamente estraneo.

In ogni angolo della terra ci sono i nemici. Ma il Diavolo esiste? «Per imparare ad essere buoni, c' è un libro, un libro con la L maiuscola: ma non c' è nessun libro in cui il Diavolo abbia proclamato i suoi dieci comandamenti». «Dio - dice - è un' immagine nitida: puoi vedergli ogni pelo della barba. Ma il Diavolo? Che aspetto ha il Diavolo? Non esiste una banda di scrittori che abbia compilato la sua biografia. È stato condannato per mancanza di avvocati difensori, non sappiamo nemmeno come.

Non c' è un libro da cui imparare la natura del male in ogni sua forma». Ma, certo, se il Diavolo è invisibile, ci sono i malvagi: numerosissimi malvagi. C' è Goldfinger: il quale, più che malvagio, è l' incarnazione dell' oro.

 

«Amo il suo colore, la sua brillantezza, la sua divina pesantezza. Amo la sua consistenza, la viscosità morbida che ho imparato con piacere a giudicare. E amo il potere che soltanto l' oro conferisce a chi lo possiede». L' oro sembra dare a Goldfinger una proprietà miracolosa: quella di scrutare il mondo coi raggi X, proprietà che anche James Bond possiede.

sean connery goldfinger

 

Goldfinger vorrebbe addirittura impadronirsi di Fort Knox: i suoi venti milioni di sterline non gli bastano. Sogna l' hénaurme, come Flaubert sulla scia di Rabelais.

Molto più importante di Goldfinger è la Smersh, l' organizzazione sovietica di vendetta e di morte, voluta dal Presidium del Soviet Supremo e sottoposto a Berija. Essa uccide, vende gioielli, liquida ville e bordelli: per un momento, stranamente, è alleata di Bond; incide le proprie iniziali sulla sua mano destra. Bond la contrasta dappertutto: a Londra, dove ha l' ufficio al settimo piano di un palazzo di Regent' s Park: lì risiede il suo capo possente, misterioso ed ironico, M; la combatte in Francia e in Svizzera, non dimenticando di coltivare i vini e i formaggi. Sovente viene sconfitto: nudo, coperto di lividi, torturato: niente è più terribile che l' inizio della tortura; e si accorge di amare tremendamente la vita. Ma Fleming, Dickens e i lettori vogliono ad ogni costo il lieto fine.

Così James Bond salva il mondo, sebbene nel modo ironico che Fleming apprezza.

ian fleming

 

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…