1. AMATE LO STUDIO E LE UNIVERSITÀ AMERICANE COSTANO UN OCCHIO DELLA TESTA? TRANQUILLI: UNA POPOLAZIONE DI ANZIANI GENEROSI, CHIAMATA "SUGAR DADDIES" (I RICCHI PAPARINI), È PRONTA A RISOLVERE LA CRISI DELL’EDUCAZIONE, UNO STUDENTE PER VOLTA 2. I NOSTRI VECCHIETTI RISOLVONO I PROBLEMI FINANZIARI DEGLI STUDENTI, MA NON PROPRIO "A GRATIS". I BENEFATTORI SI ASPETTANO UNA RICOMPENSA DAI PUPILLI, PRINCIPALMENTE DONNE, CHE ACCETTANO AIUTO IN CAMBIO DI QUALCHE “AMOREVOLE” ATTENZIONE 3. MOLTI DEI CLIENTI NON CHIEDONO SOLO SESSO, MA DI ESSERE ACCOMPAGNATI ALLE CENE E NEI VIAGGI DI LAVORO, CERCANO L’ILLUSIONE DI UNA STORIA CHE NON SIA SOLO UNA TRANSAZIONE MONETARIA. E LE RAGAZZE, A LORO VOLTA, TENDONO A CONQUISTARE LA FIDUCIA DEI PAPARINI PER OTTENERE DELLE CARTE DI CREDITO INTESTATE A PROPRIO NOME

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Michael Cooper per “The Atlantic”

 

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Negli ultimi anni le rate studentesche dei college e campus americani sono aumentate e questo ha fatto emergere uno strano fenomeno: una popolazione di anziani generosi pronti a risolvere la crisi dell’educazione, uno studente per volta. Un tempo appartenevano ad una sottocultura relativamente underground ma ora questo gruppo di filantropi arriva in soccorso in tutti gli stati, essenzialmente dichiarandosi tutori volontari.

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Risolvono i problemi finanziari degli studenti, ma non proprio in maniera gratuita. In altre parole, i benefattori si aspettano una ricompensa dai pupilli, principalmente donne, che accettano aiuto in cambio di qualche “amorevole” attenzione. La categoria è chiamata "Sugar daddies", un microcosmo non nuovo, ma diventato mainstream.

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Nel 2014 è aumentato soprattutto negli stati del sud, secondo i dati di “SeekingArrangement”, il sito dove si connettono le "babies" (le giovani e belle alunne) e i "daddies" (i ricchi paparini). La parte più importante del profilo è il numero in cima alla pagina, dove si espongono i redditi annuali (l’attenzione maggiore va a chi ha tra i 5 e i 10 milioni di dollari).

 

Il sito pubblicizza “relazioni di reciproco beneficio”, che a volta non si traduce in semplice retta scolastica, ma in cene eleganti, abiti firmati, vacanze, e addirittura in sussidi mensili. Non si parla di sesso, ma è quello che si fa. Le “’Sugar babies” sono escort a tutti gli effetti, ma in questo modo evitano di essere marchiate come prostitute.

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Se le donne si registrano con un account e mail “.edu”, diventano membri del sito senza sganciare un soldo, mentre gli uomini pagano oltre mille dollari per l’iscrizione. Nel 2013 il 44% delle oltre due milioni di “bambine” iscritte frequentavano il college. Molti dei clienti sono maturi uomini d’affari. Vogliono ragazze belle ed educate. Non chiedono solo sesso, ma di essere accompagnati alle cene e nei viaggi di lavoro, cercano l’illusione di una storia che non sia solo una transazione monetaria.

 

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E le ragazze, a loro volta, tendono a conquistare la fiducia dei paparini per ottenere delle carte di credito intestate a proprio nome. Parlare di soldi uccide ogni fantasia, meglio pagare le prestazioni per via indiretta. “Seeking Arrangement”, pubblicizzando il numero di studentesse che lo frequentano, invita le altre a partecipare, dà un senso di protezione, sicurezza e accettabilità, spaventa meno dell’esplicita prostituzione.

 

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Le ultime stime sul debito degli studenti sono spaventose. La media è di 28.400 dollari a persona, ci vogliono circa 14 anni per estinguerlo. Ecco perché aumentano le iscrizioni ai siti di incontro “Sugar Daddy”, in alcune zone più che in altre. Ad esempio la “University of Texas” di Austin ha registrato un boom di studenti tra il 2013 e il 2014, proprio nel momento in cui “SeekingArrangement” ha messo per la prima volta sulla sua lista le scuole del Texas. Le notizie si allargano a macchia d’olio con il passaparola, le studentesse vengono informate sulla nuova opportunità da altre studentesse e convinte da amiche che hanno fatto l’esperienza.

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A sorpresa, le scuole con maggior numero di “sugar babies” nel 2014 (43 su 50) sono pubbliche, quindi costano meno delle private. Si tratta degli studenti meno abbienti, quelli che hanno più bisogno di assistenza. Tra gli istituti privati spicca invece la “New York University”, 46.000 dollari annui di rette scolastiche e oltre 1.000 “sugar babies”, stimate al suo interno. Segue la “Arizona State University” con 923.

 

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