ANIME BELLE E CONTI BRUTTI - MUGHINI: “CERTO, I QUATTRINI NON SONO TUTTO, MA CREDO CHE SERRA SE NE ADONTEREBBE SE “REPUBBLICA” NON PAGASSE QUEL CHE GLI DEVE” – ‘’E SE QUESTO VALE NELLA VITA MIA E DI SERRA, PERCHÉ MAI NON DOVREBBE VALERE NELLA VITA DELLA GRECIA?”

Giampiero Mughini a Dagospia

 

MUGHINIMUGHINI

Caro Dago, c’è che quando su un argomento di attualità parlano Matteo Salvini o Renato Brunetta o tanti altri, a me le loro parole da un orecchio entrano e dall’altro escono. E così in questo frangente drammatico per la Grecia, sono così tanti i paroliberi le cui parole nemmeno le sto ad ascoltare. Bocche che si muovono per fare rumore.

 

Diverso è il caso se leggo la rubrica quotidiana di Michele Serra su “la Repubblica”. Invidio molto Serra: ha un giornale, ha un pubblico che lo riconosce e lo ama, ha talento sia da giornalista che da scrittore, e poi è di razza ariana - una razza superiore, voglio dire -, perché è di sinistra e quelli di sinistra sono sempre più attendibili, più aguzzi intellettualmente, moralmente più autorevoli (Lo dice uno che “ariano” non lo è nemmeno un po’, uno che ritiene oggi una immane vuotaggine il dichiararsi di sinistra, perché non vuol dire nulla.)

Sandro Veronesi e Michele Serra Sandro Veronesi e Michele Serra

 

Ebbene ieri, sulla sua rubrica e a proposito ovviamente della Grecia, Serra ha definito “un felice tentativo” e “una vera e propria eresia” il fatto che quelli di Tsipras insistano nel dire che “i conti non sono tutto”. Ossia che tutto non si misura “in quattrini”, ribadisce Serra; che ci sono altri valori e parametri a giudicare la complessità del reale e della nostra stessa vita.

 

sui muri di atenesui muri di atene

E chi potrebbe negarlo? E ciascuno di noi potrebbe addurre la sua più o meno lunga lista di valori che non siano “i conti”. E pur tuttavia qui ci dobbiamo intendere. I quattrini non sono tutto epperò io ogni fine mese devo pagare per tempo il lavoro part-time della mia colf Adelina, la quale con quei soldi manda la figlia all’università, e così pure ogni mese su tre devo pagare i contributi Inps che assicureranno ad Adelina una (minima) pensione; allo stesso modo devo pagare alla scadenza le bollette dell’Acea, del telefono, quelle relative alla monnezza, i contributi Casagit con cui mi assicuro qualche rimborso delle mie spese mediche.

per le strade di ateneper le strade di atene

 

Adesso, e ci mancherebbe altro, devo pagare saldo e acconto dell’Irpef, delle addizionali comunali e regionali, che nel Lazio sono le più alte d’Italia. Devo pagare all’istante, e ci mancherebbe altro, l’eventuale lavoro di un idraulico o di un elettricista o di uno che mi ridipinga le mura usurate della cucina, non è che a nessuno di questi possa dire che “i quattrini non sono tutto”.

 

niki vendola  mai alkaila e alexis tsiprasniki vendola mai alkaila e alexis tsipras

Se il comune di Roma mi manda una bolletta da pagare a che io confermi che ho messo a norma l’impianto termico di casa mia, io subito la pago, non ci sono santi; appena va in scadenza subito pago la tassa a saldo dell’utilizzazione del “passo carrabile”. Potrei continuare così per estenuanti file di pagamenti e di conti da tenere in ordine.

 

Obietterete che i quattrini non sono tutto, epperò in tutti questi casi il pagare il dovuto è imperativo, ne andrebbe di mezzo la qualità della vita civile, la sopravvivenza del welfare, gli stipendi di quelli che lavorano nell’amministrazione pubblica e negli ospedali. E del resto, pur sapendo a memoria che i quattrini non sono tutto, credo che Serra se ne adonterebbe se per un bel po’ di mesi l’amministrazione del suo giornale non pagasse quel che gli deve.

niki vendola  alexis tsipras e  l interpreteniki vendola alexis tsipras e l interprete

 

Tutto qui. I quattrini, ossia l’ordine dei conti, non sono tutto ma sono molto, anzi moltissimo. E se questo vale nella vita mia e di Serra, perché mai non dovrebbe valere nella vita della Grecia, di un Paese che le tasse non sa farsele pagare e che gli stipendi della pubblica amministrazione li ha pagati in questi ultimi anni con i soldi prestati dalle banche europee. E soprattutto che cazzo c’entra tutto questo con Platone e con la “democrazia”, come mi pare pensino Civati e Fassina, per dire di due altri “ariani”?

 

 

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