ARISTOCRAZIA BALCANIZZATA - MUORE IN FRANCIA ROBERT DE BALKANY, EX MARITO DI GABRIELLA DI SAVOIA E RE DEI CENTRI COMMERCIALI – COMPRARE IL PIANO NOBILE DI PALAZZO SACCHETTI, CAUSANDO GIÀ LEGGENDARI MALUMORI TRA L'ARISTOCRAZIA DELLA CAPITALE, NON GLI HA PORTATO FORTUNA

Come i finti Colonna di Reggio, anche de Balkany aveva un predicato un po' sospetto - era nato infatti Zellinger in Romania, e sbarcando in Francia si era creato un "de" nuovo di zecca (il cognome è inserito nella perfida "Encyclopédie de la fausse noblesse", l'enciclopedia della nobiltà fasulla)...

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Michele Masneri per Il Foglio

 

ROBERT DE BALKANY ROBERT DE BALKANY

È morto sabato Robert de Balkany, re dei centri commerciali e principe senza blasone. Aveva 84 anni, era noto soprattutto per aver sposato Maria Gabriella di Savoia e per aver - recentemente - acquistato il piano nobile di palazzo Sacchetti, causando già leggendari malumori tra l'aristocrazia della capitale.

 

de balkany con gabriella di savoia x de balkany con gabriella di savoia x

Se n'è andato silenziosamente, nel castello di Eze in Costa Azzurra proprio dove aveva sposato la figlia di Umberto ultimo re d'Italia; pare per un raffreddore mal curato e trasformato in polmonite. In Italia, solo alcuni deliziosi necrologi sul Messaggero hanno ricordato l'anziano gentiluomo: "il personale di palazzo Lancellotti ricorda monsieur Robert de Balkany" si poteva leggere sul quotidiano, ricordando la residenza di "monsieur", che dai principi Lancellotti a piazza Navona era da un ventennio a pigione, e che però qualche mese fa aveva acquistato un intero piano del palazzo Sacchetti a via Giulia, una delle più antiche residenze romane, progettata dal Sangallo e affrescata da Pietro da Cortona.

ROBERT DE BALKANY ROBERT DE BALKANY

 

Lì furono girate molte scene della "Grande Bellezza" di Paolo Sorrentino, quelle malinconiche in cui alcuni nobili impoveriti dal nome un po' farlocco, i "Colonna di Reggio", abitavano un sottoscala, salendo a rimirare i saloni un tempo propri inserendo una monetina nell'apposita gettoniera. Del palazzo, de Balkany aveva invece acquistato l'intero piano nobile, provocando mugugni in un'aristocrazia romana poco liquida che già non lo amava, per la sua immensa ricchezza.

de balkany con gabriella di savoia 0c de balkany con gabriella di savoia 0c

 

E non aveva migliorato i rapporti l'adesione - si dice - alla vendetta immobiliare della marchesa Giovanna Sacchetti, che ceduto l'appartamento frazionava irrimediabilmente una delle proprietà più araldiche della città, forse per fare dispetto ai figli di primo letto del marito, e provocando ovvi sturbi tra i Sacchetti marchesi del Baldacchino (i marchesi del Baldacchino, in una città in cui i nobili sono quasi tutti principi, avevano un trattamento equiparato, con un baldacchino sempre pronto, appunto, per uno zio Papa che fosse passato di lì, come ricorda Zola).

 

L'appartamento, non si sa se compreso di baldacchino, è passato di mano per una cifra importante, intorno ai trenta milioni di euro, e la marchesa è emigrata ai Parioli, nello stesso palazzo di Ginevra Elkann (con fraintendimenti a fondamentali colazioni di ospiti che pensavano d'essere ammessi alla giovane patronessa cinematografara e si ritrovavano invece al cospetto della marchesa impegnata nel consueto burraco).

de balkany de balkany

 

Come i finti Colonna di Reggio, anche de Balkany aveva un predicato un po' sospetto - era nato infatti Zellinger in Romania, dove il padre aveva fondato un piccolo impero immobiliare, e sbarcando in Francia si era creato un "de" nuovo di zecca (il cognome è inserito nella perfida "Encyclopédie de la fausse noblesse", l'enciclopedia della nobiltà fasulla), e però vivendo altro che "more nobilium"; nel 1969 aveva sposato niente meno che la principessa d'Italia, per la grande gioia di casa Savoia, che dopo i calciatori e gli attori e le campionesse di sci nautico si ritrovava questo genero romeno, palazzinaro oltre che già sposato e divorziato.

 

Pazienza: pare che Gabriella dicesse di lui "è un pessimo marito ma un ottimo padre", nello specifico di una figlia, Maria Elisabetta, e se ci furono beghe di castelli svizzeri e alimenti, il tutto fu abbastanza di basso profilo, com'era Monsieur Robert. Poco mondano, molto sensibile al fascino femminile, a Roma Monsieur viveva sottotraccia, accompagnandosi a primarie dame sempre almeno comitali, o invece molto artistiche, come la direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva.

 

BANCHIERE ROBERT DE BALKANY MARIO DURSO BANCHIERE ROBERT DE BALKANY MARIO DURSO

I suoi veri amici, dice un gentiluomo, non erano però nel Gra ma a Parigi o a Ginevra, o naturalmente a Madrid, dove aveva costruito il centro commerciale "La vaguada" e dove era intimo di Juan Carlos, a cui lo legavano la passione per le signore e quella per la caccia, dunque cacciatori "in utroque", come avrebbe scritto Carlo Emilio Gadda. Estraneo a Roma, il principe romeno senza blasone era però in sintonia con il genius loci immobiliare: aveva creato il più aristocratico ed esotico dei centri commerciali, quell'Euroma2 alle porte della città e prima della fatale Pontina. Fatto di marmi e lapislazzuli e ottoni, cippi e piramidi da Louvre, quello avrebbe potuto davvero essere, ma non sarà, il suo mausoleo.  

 

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